Non è finito il terremoto in casa Red Bull con Christian Horner che sarebbe vicino all’addio dopo la perdita dell’appoggio dei thailandesi. Secondo quanto riportato da F1-Insider, il manager inglese potrebbe infatti essere sollevato dal suo incarico prima del prossimo Gran Premio in Australia.
Addio Red Bull-Horner: la situazione
Christian Horner potrebbe essere vicino all’addio a Red Bull. Questo quanto riportato da F1-Insider a seguito del secondo round di F1 in Arabia Saudita. La situazione è infatti in continua evoluzione, con voci nuove e diverse quasi ad ogni ora che in confronto “La storia infinita” scritta da Michael Ende ha una fine ben definita. Le accuse da cui Horner è stato scagionato sembrano ormai solo il contorno di una guerra interna che non può più essere nascosta. Il team principal sembrava infatti aver vinto la battaglia grazie all’appoggio di chi detiene il 51% di Red Bull Racing, ossia la parte thailandese.
Una situazione che in apparenza ha ridato forza al manager inglese tanto da allontanare chi gli ha remato contro con parole pesanti, come Jos Verstappen. La sospensione della dipendente ha inoltre fatto pensare all’ipotetico schieramento finale da parte dell’azienda. Nel corso del weekend a Jeddah la voce della possibile sospensione di Helmut Marko ha poi confermato la crepa che in Red Bull hanno provato a nascondere. “Nessuno sta al di sopra del team” ha poi commentato Horner. Una frecciatina, forse, rivolta a chi negli ultimi giorni pare aver preso una specifica posizione anche se non esplicitamente dichiarata.
Addio prima dell’Australia?
Come detto però la storia non è ancora finita. Anzi. La giornata successiva al secondo round del mondiale di F1 ha infatti portato alla luce una nuova possibilità. L’ennesima di una storia che forse anche chi è coinvolto fatica a seguire. Secondo quanto scritto da F1-Insider domenica 10 marzo, Horner avrebbe infatti perso l’appoggio della maggioranza thailandese. Dietro a questo cambio di direzione ci sarebbe il boicottaggio verso Red Bull negli Stati Uniti. L’opinione pubblica, sempre come riportato, è infatti convinta che l’azienda abbia in realtà contribuito ad insabbiare la vicenda con indagini non condotte in modo equo e trasparente.
A tutto questo si potrebbero aggiungere due altri importanti fattori. Il primo riguarda Ford, che nel 2026 dovrebbe (il condizionale sembra d’obbligo a questo punto) entrare in F1 proprio affiancando Red Bull. Il colosso americano si era già espresso in merito alla vicenda, ma le ultime indiscrezioni pare abbiano suscitato un nuovo malcontento.
Il secondo invece è il timore che la famiglia Yoovidhya, con il 51% di Red Bull Racing, avrebbe manifestato in merito alla possibile lotta che la dipendente potrebbe avviare, rivelando quanto secretato nell’indagine indipendente. F1-Insider, che ha interpellato fonti vicine alla vicenda, scrive infatti di un Christian Horner partente prima del prossimo Gran Premio in Australia. Un abbandono che, inevitabilmente, creerà una ferita interna non semplice da rimarginare. E gli altri team, nel caso, non rimarranno a guardare.
LEGGI: “Red Bull: sospesa la dipendente del caso Horner”
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