AlphaTauri è al centro di forti critiche nell’ultimo periodo che coinvolgono Red Bull, alle quali Christian Horner ha voluto rispondere. Il team principal della squadra vincitrice degli ultimi due campionati ha definito in regola ogni singolo movimento fatto dalla squadra con sede a Faenza. Seppur abbiano gli stessi azionisti a capo delle due aziende, per il manager britannico non c’è nulla di cui avere dubbi.
AlphaTauri e Red Bull, una collaborazione come tutte le altre per Christian Horner
Il team AlphaTauri sta vivendo importanti cambiamenti. Dopo una stagione 2023 abbastanza deludente, conclusa con soli otto piazzamenti a punti, nel nuovo anno si cercano delle importanti sicurezze. La prima novità riguarda Laurent Mekies, divenuto il team principal che sostituirà lo storico Franz Tost. L’ex DS di Ferrari ha attratto la figura di Alan Permane da Alpine. I piloti saranno Daniel Ricciardo e Yuki Tsunoda.
La storia del team di Faenza è da sempre legata a quella della Red Bull Racing. Nata dalle ceneri della Minardi, è entrata nel mondiale di Formula 1 appena un anno dopo l’approdo della “cugina” più grande. La prima monoposto del 2006, la STR1, è stata una riedizione della RB1 del 2005, e da sempre i migliori componenti sono passati da Milton Keynes fino alla fabbrica faentina.
Non è una novità, dunque, vedere alcuni particolari simili tra le vetture dell’attuale AlphaTauri e la Red Bull. Tuttavia, dopo il dominante risultato ottenuto nel 2023 dalla squadra di Christian Horner, tutti i contenders si sono preoccupati di indagare meglio questa collaborazione. Dopo il trasferimento a Bicester iniziato per la squadra italiana, il team principal di Red Bull ha finalmente commentato la vicenda. A Sky Sports, il TP ha spiegato e sottolineato come da regolamento ciò che sta avvenendo sia consentito.
“AlphaTauri è di proprietà degli stessi azionisti della Red Bull Racing. Ma ovviamente il modo in cui operano è indipendente dalla Red Bull. Sfruttano le parti che possono essere trasferite, come il cambio, le sospensioni e così via. Agiscono allo stesso modo in cui Williams e Aston Martin hanno fatto lo stesso con la Mercedes, o Haas con la Ferrari”.
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