sticchi damiani indagato
Sticchi Damiani, Presidente Aci, è indagato dalla Procura di Roma per falso in atto pubblico sui guadagni dichiarati tra il 2017 e il 2020.

L’avvicinarsi del GP d’Italia ha portato l’attenzione non solo sull’attesa tappa che si correrà domenica 3 settembre a Monza. Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’Aci, è infatti indagato con l’accusa di falso in atto pubblico sui guadagni dichiarati tra il 2017 e il 2020; a riportarlo è il Corriere della Sera.

Indagato Sticchi Damiani per false dichiarazioni sui guadagni

L’estate del 2022 aveva portato sotto le luci della ribalta la “Fan Zone” di Monza, sequestrata a poche settimane dal GP d’Italia. Le polemiche contro gli organizzatori della tappa di F1 non erano dunque mancate, con l’Aci pronto però a rifarsi l’anno successivo. Il 2023 non sembra però portare buone notizie per l’associazione italiana. A finire sotto la lente di ingrandimento, questa volta, è stato il Presidente dell’Automobile Club. Angelo Sticchi Damiani è infatti sotto indagine, come riportato dal Corriere della Sera.

Le accuse mosse dal pm Carlo Villani della Procura di Roma sono di falso in atto pubblico per le dichiarazioni sul reddito tra il 2017 e il 2020. Sempre secondo quanto si legge sulla testata italiana, le indagini avrebbero preso il via a seguito di una denuncia giunta internamente dall’Aci. Sticchi Damiani avrebbe infatti percepito ben più di 240mila euro l’anno, cifra limite fissata per i manager pubblici. Le indiscrezioni parlerebbero addirittura di un introito di circa 1 milione e 600 mila euro, motivo per cui la Procura della capitale ha avviato l’indagine.

sticchi damiani indagato
Photo Credit: Aci Site

L’accusa di falso in atto pubblico riguarderebbe le dichiarazioni presentate, come detto, tra il 2017 e il 2020, ritenute non vere. La ricostruzione della Procura, in particolare, ha mosso le accuse dopo aver analizzato il 2017, anno in cui Sticchi Damiani ha dichiarato 246 mila euro, di cui 125 mila per il suo ruolo. Quest’ultima cifra risulterebbe in realtà ben superiore, intorno ai 230 mila euro. Inoltre il presidente Aci non avrebbe dichiarato né gli introiti percepiti da Sara Assicurazioni, di cui è presidente del CdA, né quelli da Sara Vita, partecipata da Aci all’80%. I magistrati hanno poi notato che lo stesso guadagno è stato dichiarato negli anni successivi, anche se i controlli darebbero cifre ben diverse da quelle certificate dal Presidente dell’Aci. Quest’ultimo ha ora 20 giorni per difendersi dalle accuse di falso in atto pubblico.

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Chiara Zambelli

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