Andrea Gianello, meccanico di 28 anni, originario di Cologna, ha dovuto dire di no ad un posto di lavoro in Ferrari. Un sogno infranto, di quelli che si creano ancora giovanissimi e che rimangono lì, nel cassetto, con la speranza più o meno recondita che si possano avverare tenuta a debita distanza dalla razionalità. Andrea ha avuto la grande fortuna di poter sfiorare con un dito il suo sogno di bambino, e la ancor più grande sfortuna di doverlo lasciar andare a causa degli elevati costi di mantenimento e la non così elevata busta paga.
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Un lavoro… Da sogno?
“Il gioco non valeva la candela” secondo il tecnico meccanico Andrea Gianello, che si è visto obbligato a lasciar andare un’opportunità di lavoro in Ferrari, da sempre una sua aspirazione. La causa, comune a tanti giovani italiani, è l’ingenza dei costi della vita in relazione allo stipendio percepito. Gianello infatti, avrebbe dovuto trasferirsi a Maranello, affittare un appartamento, e nei weekend fare la spola tra la Romagna e Cologna, con ulteriori spese relative alla benzina. L’offerta di lavoro era sui 1.700 euro lordi, per tre turni di lavoro (uno diurno, uno pomeridiano e uno notturno, fino alle 3 del mattino). Era previsto anche un premio di 12 mila euro annui spalmato per i 12 mesi. Tuttavia, lo stipendio risultava di molto inferiore rispetto a quello che percepisce attualmente alla «Bertolaso», un’azienda della bassa padana in cui lavora dal 2015 e in cui ha un contratto a tempo indeterminato.
“Ho iniziato a fare un giro per Maranello per informarmi sugli affitti e ho scoperto che sono altissimi, si aggirano sui 600 euro, utenze escluse naturalmente. In alternativa, per pagare meno, dovrei condividere la casa con altre persone ma per me è difficile perché ho un cagnolino“. – Andrea Gianello
Dire di no alla Ferrari, inevitabile in un’Italia così
Andrea Gianello è originario di San Gregorio di Veronella. Dopo le medie ha studiato tornitura al CSF «San Gaetano» di San Bonifacio e si è diplomato operatore meccanico all’Ipsia «Giorgi» di Verona. I suoi studi e le sue peculiari abilità, come la programmazione e gestione di macchine a controllo numerico o l’essere in grado di utilizzare il tornio manuale (per la produzione di pezzi particolarmente delicati) lo hanno aiutato a trovare un lavoro stabile già a 21 anni. A questo punto, l’impiego in Ferrari risulta una chimera. Perché dover stravolgere la propria vita per una busta paga striminzita che non gli permetterebbe di mantenersi? Sognare va bene, ma quando ci si scontra con la dura realtà lavorativa di costi troppo alti, poche garanzie di crescita personale e uno stipendio troppo basso, è inevitabile la necessità di rifiutare. Anche se si tratta del cavallino rampante.
“Sono sempre stato un ragazzo che sogna, ma tiene i piedi per terra. Non ho paura del rischio però prima di fare certi passi bisogna pensare con maturità, tenendo conto degli aspetti positivi e negativi di un progetto. Purtroppo, a quanto pare, a noi giovani l’Italia offre poco: è più conveniente andare a lavorare all’estero. Il mio sogno di arrivare un giorno a lavorare in Formula Uno non è comunque svanito. Chissà, forse un giorno potrei trovare posto alla Red Bull“. – Andrea Gianello
Ascolta Paddock GP
Nell’ultima puntata di Paddock GP Raffaello Caruso, Chiara Zambelli e Gabriele Bassi hanno commentato il GP d’Italia assieme al giornalista ed autore Umberto Zapelloni.
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