Le vetture di F1 del 2026 subiranno un cambiamento importante che potrebbe valere come altro passo verso l’eliminazione delle emissioni. Con il pensiero rivolto alla normativa che coinvolgerà i motori, i fornitori della competizione ed i team produttori si stanno preoccupando di cosa bisognerà sviluppare per essere pronti fra due anni e mezzo, e le novità sembrano davvero tante.
Come sarà la F1 nel 2026: più carburante per generare energia elettrica
La stagione 2026 di Formula 1 sarà un altro momento importante per la storia del massimo campionato automobilistico. Le vetture attuali hanno sviluppato un motore altamente complesso che potrà generare potenza sia dalla spinta della parte termica che da quella elettrica, ma l’obiettivo non è stato ancora raggiunto. Nei piani della FIA, i bolidi della F1 diventeranno ancora più importanti perché saranno il fulcro della riduzione delle emissioni di CO2 che oggi sono ancora tante. Si è pensato ad i carburanti sostenibili, ma la parte elettrica resta fondamentale. Proprio questa, sta cominciando a preoccupare ai team oggi coinvolti.
Le monoposto del campionato 2026 – che potrebbero diventare di più grazie all’entrata di Andretti ed Hitech – avranno una forma ed una costituzione completamente rinnovata. Secondo quanto riportato dalla celebre testata giornalistica tedesca Auto Moto und Sport, la ricerca della potenza erogata potrebbe inficiare sul peso totale delle vetture, condizionando anche le possibilità di aumentare le battaglie. Si è parlato di un passo delle vetture più corto di 30 cm, ma soprattutto di 30 kg di benzina necessari solo per la produzione di energia elettrica. Inoltre, la Federazione vorrebbe risparmiare anche sull’utilizzo del cambio, passando da 8 a 6 marce utilizzabili.
Riguardo questa tematica è preoccupato Christian Horner. Il team principal Red Bull dovrà affrontare da produttore di power unit la stagione che arriverà, e per questo vorrebbe maggiore sicurezza sull’efficienza di queste nuove idee tecniche. “Per quanto sia positiva l’introduzione di carburanti sostenibili, dovremmo considerare prima che sia troppo tardi a quale rapporto tra potenza elettrica e potenza del motore a combustione puntiamo. Non dobbiamo creare auto ‘Frankenstein’ tecniche in cui il telaio deve pagare per i peccati della guida”, si legge su Auto Motor und Sport. “Non ci sarà né abbastanza scia né abbastanza effetto DRS per sorpassare”.
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