Brown addio frustrante Ricciardo
Zak Brown, a.d. McLaren, ha pubblicato sul sito del team di Woking una dura lettera, soprattutto per i team "B" e le pressioni dei team "A".

La lunga lettera pubblicata sul sito ufficiale del team di Woking sembra non lasciare dubbi o perplessità; l’a.d. McLaren Zak Brown, nella lettera, ha infatti criticato duramente sia la questione legata al budget cap che ciò che riguarda i cosiddetti team “B”. Una critica forte quella fatta da Brown, non solo rivolta ai team ma rivolta a quella F1 che cambia e si trasforma allontanandosi sempre più da ciò per cui è nata.

La lunga lettera di Zak Brown e le critiche ai team “B”

Una lunga lettera quella scritta e pubblicata dall’amministratore delegato del team di Woking (qui il link); una lettera in cui vengono affrontati diversi argomenti, tra i quali saltano all’occhio due delle più discusse questione dell’attuale F1, ovvero team B e budget cap.

L’altro argomento scottante affrontato da Brown è invece relativo a cosiddetti team “B”; una stoccata pesante quella tirata dall’uomo McLaren che, senza fare nomi, accusa le scuderie colleghe di usufruire e ricevere un trattamento diverso. I top team infatti traggono un vantaggio sia economico che tecnico dai loro clienti, vantaggio che è consentito dalle regole.

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Toto Wolff e Lawrence Stroll – Photo Credit: Mercedes-AMG Petronas F1 Team Official Twitter Account

I regolamenti consentono un vantaggio a chi dispone di un team “B”; questo però non è in linea con il principio di una F1 formata da un gruppo di veri Costruttori che competono tra loro alla pari. È uno scenario che sminuisce ciò che significa essere un team di F1; sport che dovrebbe essere composto da dieci veri Costruttori che ad eccezione di power unit e cambio, devono essere in grado di progettare e produrre il resto delle componenti. […] In poche parole, la situazione attuale consente ai team “B” di essere competitivi rispetto ai team che sono veri Costruttori, e ai team A di essere competitivi grazie anche al vantaggio di poter avere un team “B”. Questa non è F1. Tutto ciò non è coerente con uno sport equo basato sul merito individuale della squadra. Non lo ammetteranno mai, ma è capitato che un team votasse contro i propri interessi pur di soddisfare il team “A”.

Zak Brown

Budget cap: la scelta che ha consentito alla F1 di rialzarsi

L’a.d. McLaren è stato uno di quelli che ha apprezzato l’introduzione di un tetto limite di spese; grazie ad esso infatti, il team di Woking è riuscito ad affrontare al meglio la strada per tornare tra i grandi. Nella lettera però si legge anche la forte critica verso quei team che fanno pressione alla FIA affinché il budget cap sia aumentato.

La nostra opportunità di essere competitivi è stata rafforzata con l’introduzione del budget cap, il limite di spesa che quest’anno ammonta a 140 milioni di dollari. Inoltre, i nuovi regolamenti finanziari, offrono sia a noi che alla F1 un quadro più equo in cui poter competere; il vantaggio avuto per anni dai team che si sono potuti permettere spese maggiori è infatti inevitabilmente ridotto. Dobbiamo fare in modo di continuare su questa strada.

Zak Brown
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Zak Brown – Photo Credit: McLaren Official Twitter Account

Alcuni team cercano ancora scuse per aumentare il limite di budget, un modo per provare a vincere i campionati del mondo con i libretti degli assegni. Le continue pressioni fatte da alcune squadre per aumentare il budget cap motivando la richiesta con i danni che si possono riportare nelle Sprint Qualifying mi sembra un chiaro esempio. L’anno scorso abbiamo visto chiaramente che non ci sono stati grossi incrementi di danni a causa delle Sprint Qualifying. È un tentativo di proteggere il loro status competitivo; questi team tengono lo sport in ostaggio da ciò che è meglio per i tifosi e dunque per lo sport in generale.

Zak Brown

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Chiara Zambelli

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