marko bearman f1
Quanto spazio hanno davvero i giovani piloti in F1? La performance di Bearman riaccende la questione provocando nuovi dubbi e riflessioni.

I giovani piloti non sembrano trovare molto spazio all’interno della F1 soprattutto negli ultimi tempi. La recente e ottima performance del 18enne Oliver Bearman ha infatti dato da pensare in merito alle future promesse di questo sport. Ingressi che sarebbero rinfrescanti, come detto di recente da Helmut Marko. La domanda che sorge spontanea è dunque una: quanto spazio hanno davvero i giovani nel Circus?

Ferrari: troppo poco spazio per i giovani piloti in F1

La straordinaria performance di Oliver Bearman a Jeddah ha riacceso il dibattito riguardante lo spazio a disposizione dei giovani piloti in uno sport elitario come la F1. Gli ottimi risultati del talentino Ferrari, arrivato settimo nella gara di sabato davanti a piloti del calibro di Norris ed Hamilton, hanno impressionato l’intero paddock, ma soprattutto il pubblico, che vorrebbe vedere il 18enne inglese già in Formula 1 dall’anno prossimo. Bearman potrebbe ambire a un sedile in Haas, ma per molti il ragazzino si meriterebbe già un posto in Ferrari, mettendo così in discussione la decisione del Cavallino nello scegliere Lewis Hamilton come nuovo pilota in rosso. Il sette volte campione del mondo, che ha presumibilmente firmato un contratto fino al 2027 con un accordo 2+1, si unirà infatti al team a ben quarant’anni, con l’obbiettivo di concludere in bellezza la sua vincente carriera.

spazio per i giovani in Formula 1
Photo Credit: F1 X

Il passaggio di Hamilton in Ferrari non sembra più entusiasmare come nelle scorse settimane, anzi, molti lamentano la carenza di fiducia nella Ferrari Driver Academy, colma di giovani talenti tra cui il sopracitato Bearman. Il pilota inglese non è infatti l’unico astro nascente cresciuto nell’Academy della rossa: piloti come Dino Beganovic e Maya Weug si prospettano giovani stelle in continua crescita. Il primo, classe 2004, ha vinto il campionato Formula Regional nel 2022 e ora corre in F3 per il secondo anno. Maya Weug, al suo debutto nella F1 Academy, ha già conquistato il terzo posto in entrambe le gare dell’Arabia Saudita. Un nome di altrettanto rilievo è quello di Robert Shwartzman, senza sedile nel Circus nonostante l’evidente capacita, ma impegnato nel mondiale endurance con AF Corse.

giovani piloti f1
Photo Credit: Robert Shwartzman X

Tuttavia, la Ferrari è sempre stata una scuderia in cui si predilige l’esperienza piuttosto che la gioventù. Tanti dei piloti giunti nel team di Maranello, prima di indossare la tuta rossa, erano infatti già stati incoronati campioni. Esempi sono Prost, Schumacher, Alonso, Vettel e la new entry Lewis Hamilton. Un’eccezione alla “regola” è avvenuta negli ultimi anni con Charles Leclerc, il quale ha esordito in rosso a soli 22 anni. La scelta del team italiano di prendere Hamilton, voluto principalmente da Frédéric Vasseur, non deve quindi stupire. Lewis Hamilton è un campione affermato, talentuoso, di esperienza e con ancora tanta voglia di vincere. Inoltre, l’inglese porterà a Maranello innumerevoli sponsor e ingegneri dal team Mercedes, fondamentali per rinforzare la squadra in ottica 2025 e 2026.

Campioni F2: giovani talenti dietro le quinte

Generalmente, per accedere alla Formula 1, i piloti devono vincere nelle categorie minori fino alla Formula 2, trampolino di lancio per la massima categoria. Eppure, non sembra essere più così. Tanti giovani campioni provenienti dalla F2 non riescono a trovare spazio in F1, se non in ruoli minori come collaudatore o terzo pilota. Gli ultimi due campioni della F2, Felipe Drugovich e Theo Pourchaire, sembrano avere scarse, se non zero, possibilità di ottenere un sedile ufficiale all’interno del Circus. Il brasiliano è stato confermato per il secondo anno di fila come pilota di riserva per Aston Martin. Il francese quest’anno parteciperà alla Super Formula in Giappone, spinto dalla scuderia madre.

spazio per i giovani in Formula 1
Photo Credit: F2 X

Non fa eccezione Oscar Piastri, ex pilota Alpine Academy, costretto a scindere il contratto con la scuderia francese dopo l’ennesimo anno in panchina. L’australiano, di conseguenza, ha firmato con McLaren e l’Alpine, dopo l’abbandono improvviso di Alonso per Aston Martin, si è ritrovata senza il suo giovane talento. Altro caso è quello di Nick de Vries, campione F2 nel 2019, entrato nel Circus solo nel 2023. La sua stagione, però, si è fermata a metà campionato a causa dei mancati risultati. Probabilmente la troppa attesa non ha giovato al pilota olandese, ora in Formula E e WEC.

Questi dati dimostrano come tale trend sia un vero e proprio malessere per lo sport. Il 2024, infatti, è il primo anno in cui nessun debuttante ha esordito in F1. Il Grande Circus si rivela uno sport ancora tanto esclusivo, con solo 20 monoposto a disposizione e una competizione ad altissimi livelli. Si dovrà lavorare duramente per garantire più spazio alle giovani leve, oggi costrette a trovare sbocchi in altre categorie.

LEGGI: “La prestazione di Bearman genera domande: il pensiero di Vandone”

SEGUICI SU:

📱 Facebook, la nostra pagina ufficiale.
📸 Instagram, foto a sfondo motoristico e non solo!
🎙 Spotify, per ascoltare il meglio dei podcast in cuffia.
📹 YouTube, per gustarti tutti i nostri video.
👔 LinkedIn, rimani aggiornato sulle nostre offerte e contenuti.
🖥 Google News, per rimanere aggiornato sulle news direttamente dal tuo discovery.

Alessandra Mottadelli

About Post Author