Con l’avvicinarsi del mese di febbraio cresce anche l’attesa per la F1, in particolare per la nuova Ferrari 2024, nata nella sua totalità sotto la guida di Frédéric Vasseur. Se la passata stagione ha rappresentato una transizione, il prossimo mondiale dovrà davvero essere quello della svolta. Il titolo è un obiettivo complicato, ma per la Ferrari il tempo delle scuse è finito come analizzato anche da Pino Allievi per Autosprint.
La Ferrari di Vasseur: il 2024 dovrà essere l’anno della svolta?
Attesa e curiosità crescono per la nuova Ferrari che scenderà in pista nel 2024, vettura nata sotto la totale guida di Frédéric Vasseur a differenza della SF-23. Le alte aspettative che da tempo si assaporano nella pausa invernale per poi essere, a volte brutalmente, deluse, quest’anno dovranno mantenere le promesse. Alla Rossa serve la stagione della svolta, un segnale da mandare alla spietata concorrenza. La Ferrari nel 2024 dovrà dire “ci sono” e, soprattutto, dimostrarlo. “Gli alibi sono finiti”, scrive Pino Allievi nella sua analisi pubblicata da Autosprint. Quello che ad oggi è noto solo come progetto 676 sarà infatti la monoposto di Vasseur e del team che ha ricostruito, in parte, nel corso della passata stagione.
“Non ci sono più alibi. Una frase abbondantemente abusata nella vita e nello sport ma che, puntualmente, torna d’attualità in quanto ci sono pochi modi per definire certe situazioni. La Ferrari, ad esempio”. La storica firma del giornalismo italiano inizia così la sua analisi in vista della Ferrari che verrà. Un team storico che in F1 non agguanta l’obiettivo mondiale dal 2008, per quello Costruttori; 2007, invece, se si tratta di quello Piloti. Anni pesanti fatti di sogni, speranze e tante, troppe illusioni che, come scritto da Allievi, hanno contribuito anche a distruggere carriere. Il tempo delle promesse alla “lunedì inizio la dieta” è dunque giunto al capolinea. Per orgoglio innanzitutto. E per tutti quei tifosi e la storia che quel Cavallino Rampante deve continuare a raccontare.
“I sogni sono per i pivelli. Uno si illude fino ad un certo punto, non di più”, dice Filottete ad Hercules nell’indimenticato classico Disney. Per la Scuderia Ferrari il sogno deve quindi trasformarsi in realtà. O almeno in qualcosa di concreto non costruito su dichiarazioni fatte perché si deve. Il 2024 sarà così l’ennesimo nuovo inizio, un altro capitolo da aprire con la speranza che possa essere portato avanti e non chiuso. La prossima Rossa ha ovviamente creato il classico hype da pre-mondiale. Battere la Red Bull di Verstappen è un miracolo in cui sperare poco, ma tornare ad essere presenti è il cosiddetto minimo sindacale richiesto. E gli occhi questa volta, le attenzioni, saranno puntati anche su quel team principal chiamato ad aggiustare nuovamente le cose. La Ferrari del 2024 sarà al 100% di Vasseur, senza scuse, senza altre influenze.
L’ingegnere francese ha sempre goduto di una buona fama e, come scritto da Allievi, il suo obiettivo è uno solo. Vincere riportando la Rossa in quell’Olimpo da cui manca da tempo. Il cambiamento, anche interno, affrontato nel corso del 2023 dovrà quindi dare i suoi frutti. La fiducia data alle “vecchie leve” e l’arrivo di nuove forze dovrà dimostrare che davvero si è presa la giusta strada. Non per una gara, non per cinque. Cambiare e ricominciare non è mai semplice, ma l’esempio dato dalla McLaren lo scorso anno ha evidenziato che invece è possibile farlo. E anche con buoni risultati. Il progetto 676 non sarà forse da titolo, almeno non da subito. La nuova Rossa dovrà però essere da Ferrari. E questo è un obbligo che tutto il team deve perseguire.
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