Polemiche in Spagna per Jorge Martin, il quale in un’intervista in prima serata ha espresso una frase omofoba. La Roja Directa LGTBI+ non ha tollerato le parole del pilota spagnolo di Prima Pramac Racing e l’atteggiamento tenuto dal programma tv, denunciandone così l’accaduto.
Martin e la frase omofoba in prima serata che fa indignare il web
Jorge Martin è stato tra i grandi protagonisti di questo mondiale 2023 della MotoGP. Si è conteso il titolo fino all’ultima gara con Bagnaia, chiudendo così al secondo posto nella classifica piloti, ma togliendosi altre soddisfazioni come quella di essere stato il pilota con il maggior numero di punti ottenuti nelle sprint, il miglior pilota indipendente e quello di aver contribuito a far diventare Prima Pramac Racing il miglior team della stagione (e quindi anche tra quelli non ufficiali). Per Martin adesso tante interviste sul web e in televisione, una delle quali, quella all’“El Hormiguero”, finita in polemica per via di una frase omofoba.
“Con gli altri non intendo essere loro amico, sono miei rivali. Superare Aleix Espargaro non è la stessa cosa che superare gli altri (i due piloti sono grandi amici anche fuori dalla pista), io ce la metterò sempre tutta. Con tutto il dovuto rispetto, ma in MotoGP chi arriva ultimo è f****o (in spagnolo m****a).”– Jorge Martin
La Roja Directa LGTBI+: “Commento di Jorge Martin non necessariamente radicato nell’odio verso il gruppo, ma spontaneo e in colte consuetudini sociali”
Ovviamente in tanti non hanno apprezzato la frase espressa dal campione del mondo Moto3 del 2018 e tra questi anche la Roja Directa LGTBI+, presieduta da Jesus Tomillero. La comunità denuncia in lungo comunicato Jorge Martin per la frase omofoba, ma anche il programma televisivo El Hormiguero e il conduttore del programma, Pablo Motos per aver dato il consenso.
“La trasmissione di questo programma in prima serata incide sulla particolare esposizione dei minori a espressioni altamente discriminatorie. Le Pubbliche Amministrazioni adotteranno le misure idonee a prevenire gli attacchi che le persone minorenni LGTBI potrebbero subire a causa del loro orientamento sessuale. L’esposizione dei minori a questi commenti omofobici è inaccettabile e inappropriata, mentre vengono incoraggiati l’uso e l’umorismo dell’omofobia a fini di intrattenimento. Certo, possiamo capire che il commento di Jorge Martin potesse essere spontaneo e non necessariamente radicato nell’odio verso il gruppo, ma in colte consuetudini sociali. Per quanto riguarda la rete radiotelevisiva ricordiamo che l’art. 79.3 a della Legge LGTBI considera grave infrazione amministrativa la mancata rimozione delle espressioni umilianti contenute su siti web o social network da parte del soggetto che fornisce un servizio della società dell’informazione. Nel caso in cui, una volta che il canale abbia richiesto la rimozione dell’estratto dell’intervista contenente l’espressione omofobica, è opportuno ricordare l’illegittimità del rifiuto di rimuoverla.” – Jesus Tomillero
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