Qualifiche GP Miami Wolff
La FIA ha ufficialmente aperto il caso legato al canale privilegiato che avrebbe Toto Wolff per mezzo della moglie Susie

Un “terremoto” non indifferente in casa Wolff, letteralmente. La FIA nelle ultime ore ha ufficialmente aperto il “caso” legato al potenziale canale privilegiato che lega Toto Wolff, direttore esecutivo della Mercedes in F1, e sua moglie Susie, dal 1 marzo 2023 CEO della Formula Academy, la categoria riservate alle giovani donne per dare loro la possibilità di emergere nel mondo del motorsport. Ma cosa dice il regolamento in merito? Andiamo a scoprirlo.

Il comunicato della FIA e l’apertura ufficiale del caso Wolff

La FIA è a conoscenza delle speculazioni dei media, incentrate sull’accusa di diffusioni di informazioni di natura confidenziale trasmesse ad un responsabile di un team di F1 da parte di una persona della FOM. Il Dipartimento di Conformità sta esaminando la questione”.

Si apre con queste parole, dunque, tutta la questione relativa al “caso Wolff”. Tuttavia, non stupisce certo che Toto sia finito nuovamente sotto l’occhio del ciclone visti i suoi numerosi precedenti. L’ultimo, in ordine cronologico, relativo al budget cap 2021: il manager austriaco, all’ora, venne a conoscenza del fatto che la Red Bull aveva sforato il tetto di spese con largo anticipo rispetto a Christian Horner. La ‘talpa’ all’epoca fu l’ex Mercedes Sheila Ann Rao, poi successivamente rimossa dal ruolo di segretario FIA.

La Formula 1, nel frattempo, attraverso un comunicato ufficiale ha voluto prendere le distanze dalla FIA: “Siamo certi che nessun membro del nostro team abbia effettuato comunicazioni non autorizzate a nessun responsabile di team desideriamo mettere in guardia chiunque dal muovere accuse imprudenti e gravi, prive di fondamento si legge nella nota diramata dalla FOM.

donne nel motorsport
Photo Credit: Susie Wolff Twitter

Ma cosa dice il codice etico FIA? La risposta del codice di condotta della F1 sul caso Toto Wolff

Naturalmente nel Codice etico della FIA si fa riferimento all’assoluta riservatezza, considerata uno dei suoi quattro impegni principali: “Tutti i membri FIA ed eventuali terze parti devono inquadrare come confidenziale o segreta ogni informazione che non viene resa pubblica e della quale vengono messi al corrente esclusivamente al fine di esercitare correttamente il loro dovere. Qualsiasi informazione o opinione va divulgata soltanto in conformità ai principi, alle direttive e agli obiettivi della FIA e dei suoi membri”, si legge nel regolamento.

Nel codice di condotta della Formula 1, invece, è prevista una sezione legata al conflitto di interessi la quale recita: “Dobbiamo sempre agire nell’interesse della F1 ed evitare qualsiasi conflitto di interessi. Ciò significa evitare situazioni personali, familiari o finanziari in conflitto, o che potrebbero essere percepiti in conflitto, con quelli di Formula 1. Se si ritiene che possa esistere un conflitto, è necessario rivelarne i dettagli al proprio manager che, in consultazione con il team dedicato alla Conformità, consiglierà le azioni da intraprendere. Nella maggior parte dei casi, il conflitto si risolve con la rimozione della figura in questione”.

Toto Wolff Abu Dhabi
Photo Credit: F1.com

Bene, secondo quest’ultimo codice di condotta appena citato, Toto Wolff, quindi, avrebbe dovuto coinvolgere un suo superiore nel caso di un conflitto di interessi. Ma come funziona se invece lo stesso Toto Wolff, team principal della Mercedes in F1, non ha un manager al di sopra di se stesso?

Nel frattempo i coniugi Wolff fanno sapere attraverso la F1 che le accuse sono “infondate” (per leggere l’articolo di riferimento CLICCA QUI).

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Martina Milia

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