Porsche Jota Proton
Obiettivo perfezionamento tra Porsche ed i team Jota e Proton in vista della stagione 2024 del WEC. Scartata l’opzione di nuove partnership.

Il 2024 sarà un anno di ancor più grande collaborazione tra Porsche e i suoi team privati, tra cui Jota e Proton. Per il momento infatti le intenzioni del costruttore tedesco sono quelle di potenziare le partnership in essere, sia negli Stati Uniti che in Europa.

Ancor più sinergia tra Porsche e i team Jota e Proton, ma non solo

Il 2023 è stato l’anno di debutto della Porsche 963 nel WEC, mentre per la stagione successiva si tratta di migliorare i rapporti con Jota e Proton. Il prototipo aderente ai regolamenti LMDh infatti non è ancora sufficientemente maturo, così come lo stesso sistema di comunicazione tra clienti e casa madre. La base di partenza è senza dubbio buona, ma Porsche vuole procedere per gradi. Infatti è già stato annunciato da Jota l’intento di presentarsi con due 963 e, magari, un Sebastian Vettel in più nel WEC 2024. Proton invece pare intenzionata a passare da uno a tre prototipi. Senza dimenticare che anche JDC-Miller ha intenzione di acquisire un’altra auto, ma in questo caso solo per il WeaterTech negli USA.

Porsche Jota Proton
Photo Credit: Jota Sport official X account

Chiaramente tali obiettivi dei clienti della casa di Stoccarda rende difficoltosa la nascita di nuove collaborazioni, ma è Porsche stessa ad essersene resa conto. Difatti per il 2024 sono già stati preparati degli aggiornamenti della 963, lato guidabilità e soprattutto affidabilità. Relativamente al piano di potenziamento delle partnership in essere, ha parlato il presidente e CEO di Porsche Motorsport North America, Volker Holzmeyer.

Porsche Jota Proton
Photo Credit: Porsche Newsroom

Le dichiarazioni di Holzmeyer

“Abbiamo discusso con Proton e JOTA riguardo alle seconde vetture, ma alla fine non abbiamo fretta (perché vogliamo prepararci al meglio, ndr). Poi magari (possiamo pensare, ndr) di aggiungere altre auto nel 2025. Naturalmente per noi ha senso che i clienti aggiungano un’altra vettura. I team hanno un ingegnere (Porsche, ndr) ed un addetto alle parti con cui parlare, quindi è più semplice rendere le operazioni ancor più fluide piuttosto che mettere in piedi un’altra squadra. (A tal proposito, ndr) molte persone ci chiedono perché ci siamo occupati di imbastire (tutto questo, ndr) per il primo anno, ma (alla fine, ndr) sta funzionando. Le squadre si aiutano a vicenda e anche Penske (si interfaccia con noi, ndr). Si tratta di lavorare insieme. Ovviamente quando si parla di prestazione pura c’è una guerra perché i team devono capire da soli gli ultimi dettagli: i dati della performance (infatti, ndr) non sono condivisi tra le squadre e la fabbrica. (Per il resto però, ndr) ci si trova bene”. Volker Holzmeyer

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Giacomo Lago

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