I cambi regolamentari a cui la F1 si sottopone hanno come maggiore obiettivo quello di diminuire il gap tra i team. Le monoposto che hanno debuttato nel 2022 dovevano inoltre favorire l’inseguimento in pista e i conseguenti sorpassi. Un fattore che nell’attuale mondiale sembra essersi perso e per cui la FIA sta pensando di rivedere le regole aerodinamiche in vista del 2025.
Regole aerodinamiche 2025, Tombazis: “Stiamo studiando alcune soluzioni”
Il ritorno delle monoposto ad effetto suolo nel 2022 sembrava aver cancellato il fastidioso effetto dato dalla scia che non permetteva ai piloti di inseguire per troppo tempo un’altra vettura. Il mondiale 2023 ha però riportato a galla tale problematica. Una condizione di cui anche Carlos Sainz si è fatto portavoce al termine del weekend che lo ha visto chiudere sul podio di Monza. Eventuali Direttive Tecniche a parte, il regolamento per la prossima stagione non sarà cambiato, mentre per gli anni successivi alcune novità sembrano già essere sul tavolo di discussione. Nikolas Tombazis, intervistato da Motorsport.com, ha infatti affrontato il delicato discorso inerente all’effetto scia. Il direttore delle monoposto della FIA ha inoltre confermato che alcune soluzioni sono già al vaglio per il futuro del Circus.
“Quest’anno è diventato più complicato inseguire la vettura posizionata davanti. Con la FIA e la F1 nel 2022 è stato fatto un buon lavoro che ha portato a gare spettacolari e a molti sorpassi. Adesso invece la cosa sta peggiorando e lo farà ulteriormente nei prossimi due anni, quindi 2024 e 2025″. – Nikolas Tombazis
Le monoposto del 2021, ad esempio, con due lunghezze da quella davanti, perdevano circa il 50% del carico. Nel 2022 la riduzione era invece del 20%, mentre ora è del 35%. Il peggioramento c’è stato, è evidente, ma abbiamo identificato dove dobbiamo intervenire. Non facciamo in tempo a cambiare le cose per il 2024, ma stiamo studiando alcune soluzioni in vista del 2025. Sappiamo in quali aree potremo agire in modo da definire regole più restrittive. C’è tanto da lavorare, lo sappiamo”. – Nikolas Tombazis
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