La storia di Edoardo Boccellari, pilota cresciuto nell'enduro con la passione per la pista, tramutata in realtà grazie al Motoestate

Nell’ultimo appuntamento del Motoestate sulla pista di Cremona, abbiamo parlato con Edoardo Boccellari, pilota classe 2003 in Twins Cup, nuova categoria introdotta in campionato nel 2023. Un passato nell’enduro, poi la pista, raggiunta con numerosi sacrifici da parte sua e la sua famiglia, fino a raggiungere il titolo nella categoria.

Gli inizi di Edoardo Boccellari

Il Motoestate abbiamo imparato a conoscerlo come un campionato che permette di venire a contatto con storie interessanti, intrise di passione. Non è un’eccezione quella di Edoardo Boccellari, classe 2003 di Gazzola, che sgomitando è riuscito a raggiungere risultati importanti al MES.

L’esordio sulle due ruote avviene precocemente, ma non su asfalto, bensì sulla terra. All’età di sei anni inizia con il minicross per passare 10 anni della sua vita nell’enduro, dove si toglie diverse soddisfazioni personali.

“Io ho cominciato a sei anni con il minicross. Nella zona di Piacenza non c’è grande tradizione di corse su pista, quindi ho deciso di iniziare con il cross. Ho fatto dal 2009 al 2018 enduro, 10 anni bellissimi, anche se non era il mio sport. Questa esperienza mi ha aiutato tantissimo per migliorare la sensibilità sulla moto, correre nel fango, ghiaia, in mezzo alle piante ti abitua che non puoi sbagliare. Sono poi stato chiamato nel progetto Piloti di Interesse Nazionale da Juri Simoncini che ancora ringrazio per quella esperienza rendendomi pieno di orgoglio”.

La pista chiama, Boccellari risponde

Sebbene la sua vita sia iniziata con le ruote tassellate, il sogno di Edoardo è e rimane quello di correre in pista. La velocità, come si evince dalle sue parole, è però la sua passione più grande, così, con grandi sacrifici, acquista grazie all’apporto dei suoi genitori un’Aprilia RS125 del 1998 per provare l’esperienza tra i cordoli. Da lì l’inizio di tutto.

Nel 2019 poi ho detto a mio papà che avrei voluto correre in pista e con sacrifici abbiamo acquistato una Aprilia RS 125 del 1998 e abbiamo provato una gara serale a Vallelunga, ma dopo 5 giri ho esploso il motore. Anche se sembrava una cosa negativa, dall’esterno mi hanno detto che se era esploso voleva dire che gli stavo tirando il collo (ride n.d.r)”.

Dopo la prima esperienza con il 125, la sua stazza non gli ha permesso di continuare con le moto di piccola cilindrata decidendo così di provare a salire in sella di una 600, scelta che ha poi permesso a Boccellari di esordire nel Motoestate.

Essendo alto un metro e ottanta non ci stavo su quelle moto e allora ho acquistato un 600 usato e da subito sono andato bene, contando che comunque avevo 17 anni. Allora da lì ho pensato di andare al Motoestate, iniziando con la Race Attack 600 con Phantom e 2R Moto che mi hanno dato l’opportunità di provare inserendomi in squadra a costo zero. In quell’anno sono riuscito a vincere il campionato rookies di categoria. Con la R6 l’anno dopo un sacco di problemi, ma siamo riusciti a fare dei bei piazzamenti con una moto con le forcelle piegate. Purtroppo senza budget e con la voglia di farti vedere non è facile. Anche perchè se vuoi sponsor devi portare a casa dei risultati”.

Motoestate Edoardo Boccellari
photo credits: Edoardo Boccellari profilo Facebook

La stagione 2023 di Boccellari al Motoestate

Dopo la 600, l’inizio del 2023 al Motoestate non è di quelli che Boccellari poteva aspettarsi. Come ci ha raccontato, il pilota piacentino era letteralmente senza sella prima di accordarsi con Alberto Gini per correre con la Protogini, moto prototipo iscritta nella neonata categoria del Motoestate Twins Cup. Per mancanza di budget, Edoardo per gli ultimi due appuntamenti del MES ha dovuto separarsi dal team, continuando a correre con un’Aprilia RS660, con cui ha vinto il titolo di categoria.

“Siamo partiti da Varano praticamente senza una sella, mi ero accordato con Alberto Gini per correre con la loro moto due settimane prima del campionato e già dal primo appuntamento avevamo già fatto podio e stavamo insieme alle Yamaha e alle Aprilia. Anche a Cremona e Magione abbiamo corso insieme e abbiamo fatto podio, sfiorando anche la vittoria, mancata per una noia tecnica. Poi per gli ultimi due appuntamenti abbiamo deciso di cambiare strada entrambi, anche per un discorso di budget non essendo un pilota “con la valigia”. Poi è arrivata l’offerta da parte di Michael D’Ambrosio di correre con la sua moto e ho accettato. Mi ha detto che aveva un’Aprilia RS660 incidentata da mettere a posto e lo abbiamo fatto. Il primo test a Varano è stato subito positivo e avevamo ancora le forcelle originali, poi grazie a Bitubo ho potuto avere per la prima volta materiale davvero competitivo e non mi sembrava vero di avere dei tecnici professionisti intorno a me, dato che il top della moto che ho avuto è stata una Yamaha R6 con le forcelle piegate“.

Motoestate Edoardo Boccellari
photo credits: Andrea Soldati Fotografia

Boccellari: “Motoestate, una famiglia”

Nel corso di questi anni tutti i piloti intervistati hanno descritto l’ambiente del Motoestate come familiare oltre che professionale e formativo. Conferma questo assunto anche Edoardo Boccellari che vede questa esperienza come un punto di partenza per cercare di approdare in altri campionati. Per la prossima stagione ancora nulla di deciso, ma il desiderio è continuare nel Motoestate.

ll Motoestate è particolare. Una volta che si sei dentro ti rendi conto che è come se fosse un evento in famiglia. Ci sono un sacco di categorie, è gestito bene. Per me è proprio quello che volevo, perchè cercavo un campionato dove correre e mi ha dato l’opportunità di farlo. Spero sia un punto di partenza. Per il futuro vediamo, con Mike stiamo cercando qualche sponsor. L’idea sarebbe fare la Race Attack con una Kawasaki“.

Ascolta Paddock GP Motomondiale

Potete recuperare la puntata andata in onda martedì 12 settembre alle ore 21:30 sul canale YouTube di Rossomotori, in cui abbiamo analizzato il GP di San Marino e della riviera di Rimini. Paddock GP Motomondiale ritornerà martedì 26 settembre per l’analisi del GP d’India.

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Simone Massari

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