Lewis Hamilton è stato spesso accostato alla Scuderia Ferrari: il suo arrivo potrebbe però anche essere utile ad attirare nuovi tecnici.

La mancanza del GP dell’Emilia Romagna ha portato le prime grandi voci di mercato a girare in F1. La maggiore ha riguardato Lewis Hamilton, ancora alle prese con il rinnovo del contratto che lo lega a Mercedes. Il sette volte iridato è stato così associato nuovamente a Maranello; un’indiscrezione che lo stesso pilota ha poi smentito. Un Hamilton in rosso potrebbe però servire alla Ferrari per attirare nuovi tecnici? Nella nostra puntata di Paddock GP ne abbiamo parlato con Fabiano Vandone. 

Hamilton attira tecnici: il grande nome che servirebbe in Ferrari

L’arrivo di Frédéric Vasseur come nuovo team principal Ferrari ha conseguentemente portato ad alcuni cambiamenti. L’ingegnere ex Alfa Romeo ha infatti fin da subito avviato un processo di rinnovo interno, volto a ricostruire una squadra che al momento non è facile tenere ben unita. I risultati ottenuti negli ultimi anni sembrano poi un riflesso perfetto per quella che è l’attuale Ferrari. Uno scenario che sembra mettere in difficoltà anche un altro importante pezzo di puzzle. Maranello infatti non sembra più essere il primo polo di interesse per tecnici ed ingegneri.

Il mese di maggio ha poi visto la Ferrari al centro di una grande voce di mercato. Il nome di Lewis Hamilton è infatti stato accostato a Maranello, soprattutto per via di quello stipendio che Mercedes non sarebbe più disposta a pagare. Il sette volte iridato ha poi smentito tale trattativa, ma un contatto con la Ferrari potrebbe comunque esserci stato. Assicurarsi un grande come Hamilton significherebbe infatti dotarsi dell’esce perfetta per attirare tecnici ed ingegneri di cui la Ferrari ha bisogno. Un’idea che Fabiano Vandone ci ha esposto in esclusiva.

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Photo Credit: Mercedes F1 Media Site

“È difficile immaginare l’ingegnere, il tecnico, l’aerodinamico che voglia venire a Maranello oggi. Credo, non tanto da Vasseur ma dal piano più alto, che a Monte Carlo ci sia stato un contatto con Hamilton. Posso immaginare per tanti motivi. Era indispensabile cercare di chiudere con Hamilton perché avendo lui si è una squadra; si ha il campione che a quel punto riaccende l’interesse verso Ferrari. Si possono poi quindi chiamare gli aerodinamici, i realisti, gli esperti di motore… e far ripartire la squadra”. – Fabiano Vandone

Vandone: “Per avere un Hamilton serve avere un programma”

Un pilota del calibro di Lewis Hamilton è di certo un vantaggio per qualunque team scelga di ingaggiarlo. I risultati ottenuti grazie ad un’immensa esperienza maturata hanno infatti confezionato quel modello di pilota che ogni scuderia desidera con sé. Avere un pilota come Lewis Hamilton porterebbe inoltre ad attirare grandi nomi in tutte quelle aree che per la F1 sono importanti. Un aspetto che probabilmente non è sfuggito ai piani alti della storica casa del Cavallino Rampante.

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Photo Credit: Mercedes F1 Twitter

Convincere un pilota come Hamilton ad unirsi ad una scuderia che ad oggi appare in evidente difficoltà non è però semplice. La mancanza di un programma sul lungo termine che possa incuriosire o portare a fidarsi sembra avere il suo peso; un obiettivo, quest’ultimo punto, di cui la Ferrari non può assolutamente privarsi.

“Ad un Hamilton è importante presentare un programma dove ci sono delle basi tecniche, delle nuove soluzioni e degli ingegneri. Il problema vero è che oggi la Ferrari non è in questa condizione. Non può dire che punta al pilota perché ha l’ingegnere, ma ha bisogno del pilota per avere gli ingegneri. Ferrari ha perso il coltello dalla parte del manico e adesso è alla ricerca del grande pilota per poi avere i tecnici. Sono questi che mancano in Ferrari”. – Fabiano Vandone

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Ascolta Paddock GP, il talkshow dedicato al mondo della Formula 1 con tantissimi ospiti ogni settimana! Raffaello Caruso, Chiara Zambelli e Gabriele Bassi hanno analizzato il GP di Spagna assieme a Fabiano Vandone di Chrono GP, con focus principale sui nuovi aggiornamenti Ferrari e sul perché questi non hanno funzionato come quelli di Mercedes.

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Chiara Zambelli

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