La stagione di F1 2024 si apre con un dato sconfortante per Liberty Media: gli ascolti sono calati, risultato di una perdita di pubblico non indifferente. Dopo un finale di stagione 2023 che ha visto il dominio di Max Verstappen e della Red Bull sembrare inattaccabile, dilaga lo sconforto tra i fan del Circus dopo i Gran Premi del Bahrain e Jeddah. Ma è davvero tutta colpa di Max Verstappen? La doppietta Ferrari in Australia può rappresenta una svolta?
Perdita pubblico F1: il calo ascolti di inizio stagione
“È solo un buon inizio di stagione, niente di cui preoccuparsi” eppure la Red Bull non si è fermata lì. Nel 2023 Max Verstappen non ha lasciato nulla a nessuno. Un mondiale giocato senza competizione e senza avversari. Un alieno su una macchina aliena. La consapevolezza di essere riusciti a rendere uno sport come la Formula 1 noioso, prevedibile.
Non diverso è risultato l’inizio del campionato 2024, non di certo alimentato da adrenalina ed entusiasmo. Le due vittorie Red Bull in Bahrain e Jeddah vedono una monoposto che sembra volare, apparentemente irraggiungibile. Dilagano i commenti su “un’altra stagione vinta in partenza” e i dati parlano da sé: dopo il GP di Jeddah, gli ascolti in F1 sono diminuiti del 40%.
La costante presenza del pilota olandese sul gradino più alto del podio ha ridotto il livello di suspense e varietà nelle gare, con i tifosi che assistono sempre a un risultato prevedibile. L’allarmante calo di ascolti vede un fulcro principalmente negli Stati Uniti. Una sconfitta, probabilmente provvisoria, per Liberty Media, che aveva investito molto per portare questo sport negli States.
È davvero Max Verstappen e il dominio Red Bull il problema in F1?
In Formula 1, la lotta per il campionato mondiale non è solo una questione di abilità dei piloti, ma anche di sviluppo tecnologico e strategico delle monoposto. Una delle caratteristiche più affascinanti di questa categoria di Motorsport è la continua evoluzione. Il costante processo di sviluppo crea un ambiente altamente competitivo in cui le squadre devono rimanere agili e reattive per restare in alto in classifica.
Questo aspetto risulta carente nelle altre categorie di Motorsport come ad esempio la NASCAR, l’Endurance e la Formula E, che non sviluppano da sé tutte le componenti della vettura. Tuttavia, di recente, sono proprio le categorie “secondarie” che hanno riscontrato maggior successo tra i tifosi grazie al coinvolgimento prodotto in pista.
I motivi sono molteplici e fanno pensare che i problemi in F1 non siano strettamente legati al dominio Red Bull, ma abbiano radici più profonde legate all’intero Circus europeo. Possiamo notare come le altre categorie abbiano adottato regolamenti tecnici che promuovano una maggiore parità tra i team, rendendo le gare più equilibrate e combattute. Lo dimostrano le giornate di test in pista, un miraggio in F1, ma mantenute nelle altre categorie, che rendono le possibilità di rimonta di altre squadre non impossibili.
La ragione principale è sicuramente il calendario di stagione, sempre più fitto, che impedisce ai team di trovare lo spazio per le giornate di test, rallentando di molto la rimonta delle scuderie. Infine, la varietà dei circuiti offerti dal resto del Motorsport, dalle piste ovali della NASCAR ai circuiti misti dell’IndyCar, hanno aiutato ad attrarre un pubblico sempre più vasto.
La vittoria Ferrari in Australia rappresenta la svolta?
L’inaspettata vittoria del GP d’Australia da parte della Scuderia Ferrari è stata una boccata d’aria fresca non solo per i tifosi della rossa, ma per tutta la categoria. Finalmente si è vista una Red Bull raggiungibile, un Max Verstappen umano. È stato un ritorno a Singapore 2023, Carlos Sainz di nuovo sul podio, questa volta seguito da Charles Leclerc. Questa volta con una Ferrari competitiva, che ha tutte le carte in regola per essere la seconda forza del mondiale.
Sebbene questa vittoria non dovrebbe essere considerata come la soluzione definitiva ai problemi di coinvolgimento che la Formula 1 sta affrontando, sicuramente rappresenta un punto di svolta per un campionato dove la vittoria era già stata data per scontata.
Sorridenti sul podio, i due piloti della rossa sono consapevoli che questo sarà il loro ultimo anno insieme, entrambi determinati a riportare la scuderia di Maranello in cima e a dimostrare che quella Red Bull, non è un’“astronave” invincibile.
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