La FIA ha perso la figura del CEO, rappresentata attualmente dall’imprenditrice Natalie Robyn. Dopo mesi dal primo scossone interno, la squadra di Mohammed Ben Sulayem vedrĆ partire un altro membro fondamentale, alla fine del mese di maggio. L’esperienza dell’americana era stata chiamata in ballo per riorganizzare la struttura della Federazione da un punto di vista finanziario.
Natalie Robyn libera il posto da CEO: un’altra partenza dalla FIA
La Federazione Internazionale dell’Automobile ha dal 2021 un nuovo Presidente, Mohammed Ben Sulayem. Il 63enne ha succeduto Jean Todt, e da quel momento ha cercato di inserire figure importanti all’interno dell’organizzazione. L’obiettivo ĆØ sempre stato quello di una ristrutturazione interna, in grado di potenziare, ma soprattutto di creare maggior potere decisionale ed un futuro potenzialmente prosperoso nel Circus della Formula 1.
Natalie Robyn ĆØ stata una delle personalitĆ ricercate da Ben Sulayem, per ricoprire la carica di CEO della Federazione. Questo ruolo ĆØ nato per la prima volta con l’entrata della 40enne, poichĆ© mai prima di quel momento ce n’era stata la necessitĆ . I compiti dell’imprenditrice sono stati quelli di riorganizzare la struttura della FIA per renderla piĆ¹ sostenibile dal punto di vista finanziario.
Dopo poco piĆ¹ di un anno e mezzo dall’inizio del suo incarico, Robyn ha deciso di tirarsi indietro da tale occupazione, accordando con il capo dell’organizzazione un’uscita al termine del mese di maggio. Ricordiamo che, dalla struttura interna che orbita attorno alla Formula 1, la Federazione Internazionale ha giĆ perso il direttore sportivo Steve Nielsen, il direttore della monoposto Tim Goss, ed anche la responsabile della Commissione āāWomen Deborah Mayer.
Le motivazioni di tale scelta le ha spiegate la diretta interessata, che ha detto: “Essere CEO della FIA ĆØ stato un enorme privilegio e sono grata di aver diretto un programma di ristrutturazione e riforma della Federazione Internazionale. Ora ĆØ il momento di guardare altrove nell’automotive, nella consapevolezza che la struttura ha basi piĆ¹ solide per affrontare in una posizione migliore le sfide che la attendono”.
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