Su Chrono GP spieghiamo perché la Red Bull non dominerebbe il campionato mondiale di Formula 1 senza Max Verstappen.

Max Verstappen è il pilota che fa la differenza in Red Bull. Quell’elemento essenziale senza il quale il team non riuscirebbe a dominare con un pilota del calibro di Perez o suo pari. Abbiamo analizzato la situazione del tre volte iridato e di Red Bull in un servizio per Chrono GP di Fabiano Vandone.

Max Verstappen: senza di lui Red Bull non dominerebbe in F1

Il Gran Premio d’Australia si rivela essere per Max Verstappen un vero e proprio anatema, una gara taboo in cui non riesce a vincere neanche e a bordo di una monoposto quasi perfetta. Perché dopo 43 gare dal suo ultimo ritiro, avvenuto sempre ad Albert Park nel 2022, la storia si ripete ancora una volta e se allora fu Charles Leclerc a conquistare la vittoria in Australia, questa volta è stato un fenomenale Carlos Sainz ancora in fase di ripresa dopo l’operazione all’appendice.

La terza tappa del mondiale è iniziata in un tono molto negativo per Red Bull che ha accusato problemi di graining consistenti alla monoposto, sofferti più da Checo Perez che da Max Verstappen, visto che quest’ultimo è riuscito abilmente, grazie al suo talento, a dirigere al meglio la RB20 in risultati più che soddisfacenti, tramutando il tutto in una pole position al sabato. In gara, però, un problema ai freni ha costretto il tre volte campione del mondo ad alzare bandiera bianca e parcheggiare ai box prematuramente prima dello scadere dei 58 giri la sua vettura, lasciando il suo compagno di squadra Perez da solo, in balia della tormenta. 

Max Verstappen Red Bull
Photo Credit: Red Bull Content Pool

Da quel momento in poi, la gara del pilota messicano non ha brillato di luce propria, ma è stato soppiantato da piloti con vetture molto meno competitive della RB20. Perez ha chiuso la gara in quinta posizione a ben 21 secondi di distacco dalla McLaren di Oscar Piastri, MCL38 che non è certamente allo stesso livello della monoposto guidata dal messicano e questa la dice lunga sulla vera potenzialità della Red Bull o di Perez stesso. 

L’appuntamento nel “Sotto Sopra” sarà sicuramente una parentesi positiva per i fan della Ferrari e dalla prossima tappa del mondiale a Suzuka troveremo un Max Verstappen dominatore, ma ancora una volta un Perez poco protagonista e poco approfittatore di situazioni così rare come può essere il ritiro del compagno di squadra. Questo denota che Max Verstappen è essenziale e gioca un ruolo cardine sullo scacchiere della Red Bull e che, potendo essere anche sostituibile come dichiarato dallo stesso Horner, la Red Bull non godrebbe degli stessi risultati. È questo il quadro che esce fuori al termine del GP di Australia: senza Max Verstappen al comando, il team capitanato da Horner non sarebbe così minaccioso per il resto del circus, considerando anche l’incapacità di Perez di essere presente nei momenti di difficoltà. 

Max Verstappen Red Bull
Photo Credit: Red Bull Content Pool

Qualora le voci di un possibile allontanamento di Max Verstappen dalla Red Bull prima del 2028, anno che sancisce la scadenza del lunghissimo contratto tra l’olandese e Milton Keynes, siano vere, il team anglo-austriaco avrà molto di cui preoccuparsi considerando il reale valore in campo di questa Red Bull il cui elemento principale di questo carro trainante è proprio Max Verstappen e non Perez e possibili sostituti. 

In un’epoca in cui in Formula 1 non è più il pilota a far la differenza, bensì la macchina, in questo caso abbiamo l’eccezione che conferma la regola ed è lecito chiedersi se, con un pilota dello stesso livello di Sergio Perez al posto dell’olandese, la Red Bull possa giocare ancora il ruolo di team dominante. Questa consecuzione perfetta di Max Verstappen è più merito del suo talento che di una vettura così prodigiosa ed è proprio per questa ragione che a Milton Keynes devono stare molto attenti a non farsi sfuggire questo incontrastabile pilota olandese. 

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Raffaello Caruso

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