hervé poncharal motogp 2023
Herve Poncharal accetta la gestione dei piloti KTM, che sembra brutale ma necessaria per gestire la pressione che vivono i costruttori. Meno indipendenza ma supporto totale e garanzie dalla casa austriaca.

Herve Poncharal, patron di Tech3, ha ormai imparato ad accettare le decisioni prese da KTM nella gestione dei propri piloti, che a volte sembrano brutali ma dovute dalle forti pressioni che vivono i costruttori. L’indipendenza persa da Tech3, è comunque stata ricompensata dalle prestazioni, le garanzie e il materiale offerto dalla casa di Mattinghofen.

Poncharal: “Purtroppo non possiamo essere romantici”

Hervé Poncharal ormai convive con le scelte di KTM, pur non condividendole a pieno. Come ormai è risaputo la Casa austriaca ha adottato una politica a volte dura per i piloti. Se non si vedono risultati soddisfacenti in un breve periodo vengono sostituiti con altri centauri giovani e promettenti, per cercare di raggiungere i risultati sperati. L’atteggiamento è fortemente causato dalla pressione che pesa sui costruttori. Basta notare che dal 2021, Il team satellite KTM Tech3 ha cambiato ben 6 piloti in 3 anni e nel 2024 lascerà in panchina Pol Espargaro, che lavorerà come tester, in favore del giovane campione della Moto2 Pedro Acosta.

Da Danilo Petrucci e Iker Lecuona a Remy Gardner e Raul Fernandez, per poi correre un 2023 con Augusto Fernandez (anche nel 2024) e Policcio. In pochi anni Poncharal ha visto tutti questi piloti indossare la casacca del suo team, accettando il compromesso. Nonostante lui sia un tipo piuttosto “romantico”, ha compreso le necessità di KTM: “Ovviamente, sono d’accordo. A volte ci sono dei piloti che non sono stati rinnovati dopo un tempo troppo breve, ma d’altra parte, quando si è un costruttore che spende tanti soldi, si hanno degli sponsor che pressano chiedendo dove sono i risultati, non si può essere morbidi. Purtroppo, non possiamo essere romantici. Quando si decide di fare questo lavoro, bisogna capire che si deve essere pronti a lavorare sotto pressione. Bisogna comprendere che se si è raggiunto il top, è stato fatto per meriti, ma ci si rimane solo se si soddisfano le aspettative”.  

Augusto Fernandez rinnovo GASGAS
Photo Credit: tech3.racing.fr

“Non bisogna rispondere subito alle aspettative, ma si devono mostrare dei segnali. Penso che, per quanto mi riguarda, è molto importante che un rookie mostri una curva di progressione che va verso l’alto tra la prima e la seconda manche. Siamo realisti, se si ha un pilota che si crede forte ma si ha l’opportunità di averne uno che si pensa sia migliore, si prende quest’ultimo”. – Spiega Herve in un’intervista rilasciata a Motorsport.com

In questo mondo è importante lasciare da parte i sentimenti, a volte, per attuare un reale cambiamento: “Attualmente, la MotoGP è totalmente diversa rispetto all’epoca della 500cc o anche allo stesso debutto dell’era dei quattro tempi. Quando un costruttore investe ingenti somme di denaro, si suppone che voglia dare un’immagine forte, positiva, e significa fare risultati. Più si avanza, più si progredisce, più si ha pressione”.

Pol Espargaro pronto tornare
Photo Credit: MotoGP.com

“Sì, a volte è difficile per me, perché sono un sentimentale. Amo i ragazzi, il mio team. E nel team ci sono i piloti. Durante una stagione condividiamo cose con la squadra e i piloti: gli alti, i bassi, le difficoltà, le gioie, le tristezze, le ferite. Ci siamo confrontati con delle cadute. Sicuramente questo rende più forti. Chiaramente, si è tristi quando un’avventura finisce, ma bisogna anche comprendere il gioco nel suo complesso. A volte mi viene detto che c’è troppa pressione sui piloti, ma non pensate che Pecco Bagnaia o Jorge martin non sentano la pressione?”

“Alla fine, abbiamo proposto a Pol di far parte di questo gruppo per sempre, se gli fa piacere. Avrà un’influenza sulla tecnica, che sarà importante. Disputerà qualche gara e sarà ancora legato alle competizioni, ma con un po’ più di tempo libero. Ha due bambine, non è un disastro totale”. A Pol non andrà poi così male, sarà infatti il tester designato da KTM e potrà anche correre con 6 wild card conferite dal nuovo sistema di concessioni.

Poncharal e la storia di Tech3 con KTM

La storia del team Tech3 inizia ormai un po’ di anni fa, da Bormes-les-Mimosas. “Dieci anni fa, quando eravamo un team indipendente, avevamo il supporto tecnico ma le moto erano vecchie di due anni. Di conseguenza, avevamo 1.000 giri al minuto in meno rispetto ai piloti ufficiali perché volevano risparmiare sul motore. Dovevamo firmare dei contratti con i piloti, quindi eravamo più indipendenti, potevamo essere più flessibili nella scelta dei piloti, ma la nostra situazione era difficile perché non avevamo un pacchetto per vincere. Oggi un team indipendente può lottare per il campionato, cosa che non sarebbe accaduta qualche anno fa“.

Dopo essere stata cliente Yamaha, la formazione si è unita a KTM nel 2019, Nello scorso anno la casa austriaca si è affidata a Tech3 per promuovere il marchio GasGas. La squadra ha perso molta indipendenza ma ha anche guadagnato in termini prestazioni, ottenendo del materiale quasi identico a quello del team ufficiale, cosa che le ha permesso di vincere due gare nel 2020. Poncharal può inoltre contare sulla KTM GP Academy, la solidissima rete di giovani piloti creata dal costruttore.

acosta team gasgas tech3 motogp 2024
Photo Credit: motogp.tech3racing.fr

Ora abbiamo i nostri piloti, in sempre più squadre sono sotto contratto con la fabbrica, il che è molto più facile perché i piloti sono felici di essere tutti piloti della fabbrica, e sanno che il loro contratto sarà rispettato. A volte, se un team indipendente non è pagato dagli sponsor, può essere un po’ più difficile. Inoltre, abbiamo la stessa moto del team factory e il 99% degli sviluppi, sempre“.

“Abbiamo spinto per avere un maggiore supporto, un maggiore coinvolgimento della fabbrica nei nostri team, ma in questo senso abbiamo spinto per perdere un po’ di indipendenza dei nostri team. Chiaramente, al momento Pierer Mobility è un grande gruppo, ha determinati mercati, ha determinati piloti di una nazionalità che supportano un marchio, e sono molto onorato e orgoglioso di far parte di questo gruppo perché si occupano dei rookie con Red Bull“.

hervé poncharal motogp 2023
Photo Credit: MotoGP.com

“Hanno squadre di Moto3, noi come Tech3 ne abbiamo una, e squadre di Moto2 per poi passare alla MotoGP, quindi abbiamo chiaramente questo percorso per arrivare alla MotoGP e non si può discutere con questo sempre. Se non avessero ingaggiato Pedro, lui avrebbe voluto andare in MotoGP, forse lo avrebbero perso come hanno perso Jorge Martín qualche anno fa. Poi sarebbe andato alla Ducati, all’Aprilia, alla Yamaha, non lo so. Non si può essere troppo ingenui.

Poncharal accetta questa situazione, spesso motivata dai grandi investimenti effettuati: “Se vuoi essere totalmente indipendente o libero, non puoi dipendere da nessuno, e questo non esiste negli sport motoristici. Quindi sì, siamo un grande gruppo, condividiamo le cose, ne discutiamo. A volte ci possono essere decisioni che dall’esterno sembrano dure o ingiuste, ma c’è una spiegazione, perché quando hai centinaia di persone che lavorano in fabbrica e vai a trovarle, vedi la loro impazienza. Quindi è una struttura completa e bisogna preoccuparsi di tutti gli aspetti. Siamo qui perché abbiamo cinque produttori che investono. Bisogna anche capirli perché investono per molte ragioni, ma una di queste è la loro passione per le corse. Senza di loro, molti piloti non sarebbero qui“. – Conclude Herve Poncharal

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Deborah Lazzaro

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