Pedro Acosta
Pedro Acosta: "Devo capire come lavorare su una MotoGP". Il giovane spagnolo parla della sua preparazione in vista del campionato MotoGP.

Pedro Acosta è pronto ad assistere al primo spegnimento dei semafori della stagione 2024 della MotoGP. Il giovane spagnolo, reduce da una carriera brevissima e intensissima, muoverà così i primi passi nel campionato massimo delle due ruote ad appena 19 anni. Ecco cosa ne pensa lo spangolo di questa grande occasione.

Pedro Acosta, un climax continuo

2017, 13 anni, è in questo momento che il piccolo Pedro conquista il suo primo mondiale vincendo il campionato PreMoto3. Un risultato già incredibile di per se ma nulla paragonato a quanto fatto negli anni successivi. Dopo un 2018 in Junior Moto3, Acosta inizia il suo percorso in KTM partecipando anche nella Red Bull MotoGP Rookied Cup piazzandosi 2° nel primo anno e laureandosi campione del mondo l’anno seguente, con una gara di anticipo e sei vittore ottenute in 6 gare. Campionato Junior Moto3 che nel mentre conclude al 3° posto, dietro Artigas e Guevara, suoi futuri rivali. Il 2020 è l’inizio di un nuovo percorso, comincia la sua avventura in Moto3.

Pedro Acosta
Photo Credit: Red Bull.com

Mondiale che dominerà sin dalle prime gare, conquistando il suo primo titolo ottenuti grazie ai 259 punti conquistati. Il passaggio in Moto2 lo destabilizza (si fa per dire) un po: il primo anno lo chiude piazzandosi 5° mentre al secondo sarà lui il protagonista della classe di mezzo. Ora è il 2024, Pedro ha 19 anni e sta per salire su una delle moto più potenti del mondo al fianco dei piloti più forti della terra; Pedro sta per affrontare la sfida più grande della sua vita, la MotoGP.

MotoGP 2024, l’approdo in GASGAS

A tal proposito, non sono mancate le critiche nei suoi confronti. Un pilota così giovane in MotoGP non è una cosa così scontata e tre anni di esperienza in Moto3 e Moto2 potrebbero non essere sufficienti in top class. Pedro Acosta, in occasione della presentazione 2024 del team GASGAS, ha avuto modo di rispondere ai molti commenti circa la sua “inesperienza”.

“Al momento non so se tre anni sono sufficienti per arrivare in MotoGP. La mia è una carriera corta ed è vero che sono stato solo un anno in Moto3. Tutto è successo molto velocemente, senza dimenticare le difficoltà della prima parte della stagione in Moto2. Però credo di aver capito come funziona il mondiale, come ci si deve muovere nel paddock oppure con i media. Sinceramente non so dire se questi anni sono troppo pochi, vediamo come cresce la mia esperienza e come mi adatterò alla MotoGP”.

Pedro Acosta
Photo Credit: Red Bull.com

“Su di me c’è sempre stata molta pressione, soprattutto da parte dei media. L’ho vissuta, percepita e sentita in ogni momento negli scorsi anni. Nel tempo è diventato un qualcosa di normale ma ho anche passato dei brutti periodi per questo motivo: devo solo pensare a me. Ultimamente mi sono operato al femore ma ho partecipato a un po’ di eventi. Ho cercato di lavorare sul mio stile di guida, in particolare in quelle zone dove erano emerse delle criticità dopo i test di Valencia. La preparazione è stata simile a quella del passato: mi sono allenato a casa e in Austria nel “Red Bull APC”, soprattutto per aumentare la massa muscolare. Sono aumentato di 3 kg, ora ne peso 63 ma l’obbiettivo è arrivare a 65 Kg”.

“Ora voglio passare più tempo possibile in moto, fare tanti giri e capire come sfruttare una MotoGP. Devo imparare l’elettronica, le gomme e gli abbassatori; mi piacerebbe fare anche qualche giro sul bagnato; i test in Malesia potrebbero essere utili anche per questo, lì spesso piove il pomeriggio. Sfrutterò al massimo i consigli di Pedrosa e P. Espargarò. Dopo la Malesia avrò le idee più chiare. Devo capire come lavorare su una MotoGP, perché rispetto alla Moto2 il cambiamento è grande. Se dovessi fare un buon risultato in Qatar non sarebbe del tutto veritiero, ci vuole tempo”.

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Andrea Perfetti

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