GP Las Vegas
Meno di una settimana all'evento più glamour dell'anno. Verstappen lancia la frecciatina sul GP di Las Vegas e Liberty Media gioca a poker.

Manca ufficialmente 1 settimana al Gran Premio più atteso dell’anno. No, non stiamo parlando certo dell’ultimo appuntamento del Mondiale 2023 di Formula 1 (per quanto qualcuno lo stia aspettando disperatamente), ma si tratta del penultimo evento, ma neanche questo ci interessa. Il glamour, il lusso, le luci e… il freddo, sono pronti ad arrivare a Las Vegas. Un ritorno nella classe regina del motorsport dopo 40 anni di assenza dopo le esperienze del 1981 e 1982, ma che può trasformarsi in un vero e proprio “bluff“.

Verstappen: stoccata a Liberty Media

Il “purché se ne parli” relativo all’eccessiva modernità di questa F1 interessata più ad un lato economico che ad altro, si rispecchia anche nel GP di Las Vegas, che ha suscitato molte perplessità sin dal suo annuncio iniziale datato quasi un anno fa. Il dato principale e la motivazione a tante domande risiedono nel fatto che per la prima volta si vedrà Liberty Media anche come organizzatore dell’evento. Il promotore della F1 ha deciso di gestire direttamente la gara clou della stagione investendo 400 milioni di dollari per un’operazione che durerà fino al 2032.

Il tracciato, situato tra le vie della Las Vegas Strip, è lungo 6,201 km. Caratterizzato da lunghi rettilinei da percorrere a massima velocità, ma interrotti da tornanti e curve lente. La location è già annunciata come palcoscenico di uno show che vedrà la presenza anche di vip e grandi personalità. Insomma, tutto fuorché un classico weekend di Formula 1. Un fattore che non ha giocato a favore di Liberty Media è il fatto che i team voleranno in Nevada con i Mondiali già in archivio da tempo (rimangono solo un paio di verdetti marginali), dunque il fattore “adrenalina” non arricchirà l’atmosfera.

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Photo Credit: Red Bull.com

Un layout che non ha però convinto alcuni piloti, a cominciare dal tre volte campione del mondo in carica: Max Verstappen. L’olandese non è parso molto entusiasta, e visto che in precedenza non si è mai risparmiato dalle critiche, le sue parole sono arrivate dritte e taglienti: “Credo che saremo lì più per lo spettacolo che per la gara in sé, se si considera il layout. In realtà, non sono molto interessato. Sono più dell’opinione che andrò lì farò le mie cose e poi me ne andrò”.

Alexander Albon, pilota della Williams ha invece dichiarato: “È un circuito piuttosto semplice in termini di layout, ed è abbastanza facile da imparare. Il tracciato è piuttosto interessante.”

GP Las Vegas: “Il troppo stroppia”

La conferma che il tutto potrebbe essere davvero “troppo” arriva anche dai botteghini che al momento dichiarano ancora disponibilità di biglietti, anche se da Las Vegas dichiarano che ad un giorno dall’evento si potrebbe annunciare il sold-out. Nel frattempo altre insidie si inseriscono sulla strada di un weekend che sicuramente si rivelerà “interessante” solo in termini di risultato visto che neppure la Red Bull conosce la pista e quindi anche i colpi di scena di un vincitore diverso potrebbero “acchiappare” consensi. Tra tutti il fatto che dal 16 novembre è prevista un’invasione di massa da parte dei sindacati di cuochi e baristi. Il sindacato, infatti, è impegnato da sette mesi in trattative con i pesi massimi dell’industria come MGM Resorts, Caesars Entertainment e Wynn Resorts per la definizione di un contratto collettivo migliorato rispetto alle condizioni attuali.

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Photo Credit: F1.com

Per non parlare della problematica del clima. Si passerà dal caldo torrido del Qatar, ai quasi 7-8 gradi di Las Vegas, perché le luci della città “devono” e possono vedersi solo di notte. A questo aggiungiamo che il tracciato è stato appena asfaltato e quindi sarà molto scivoloso. Nelle ultime ore, per finire (si spera), le immagini che ritraggono l’uscita dalla pit lane ha generato nuove polemiche. L’uscita dalla corsia dai box si “incrocia” con la traiettoria ideale, rendendo pericoloso quel tratto specifico di pista.

Insomma, Liberty Media e Las Vegas hanno svelato le proprie carte (sui cordoli), ora toccherà ai team giocare la propria partita durante il GP. Sperando che la famosa zona riconosciuta a livello internazionale come capitale del gioco d’azzardo non si riveli un grande e storico… “bluff“.

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Martina Milia

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