Liuzzi Ferrari Leclerc
La Scuderia Ferrari è protagonista di un'ottima gestione dei piloti e, secondo Mario Donnini di Autosprint, non è il caso di stabilire una gerarchia tra piloti.

Ospite durante l’ultima puntata di Paddock GP dedicata all’appuntamento nipponico di Formula 1, Mario Donnini ha analizzato l’attuale situazione Ferrari sottolineando la necessità di creare delle linee gerarchiche tra i piloti della Dama Rossa solo quando questa sarà una monoposto in grado di competere per il titolo mondiale.

Donnini analizza la situazione Ferrari ed i piloti Leclerc e Sainz

La Scuderia Ferrari ha dimostrato a Singapore di poter sacrificare Leclerc e a Suzuka Sainz. Questo fatto narra alla perfezione come, a differenza delle passate stagioni, l’equilibrio nella gestione dei piloti sia inequivocabilmente partizionato a dovere dall’occhio attento e vigile di uno svalutato Frédéric Vasseur.

L’ex uomo Sauber non è stato accolto fin da subito con palme e tappeto rosso ai cancelli di Maranello. Non era lui il messia eletto, il nuovo Todt (seppur della stessa nazionalità) capace di far tornare agli albori e nefasti tempi gloriosi la Scuderia Ferrari, ma Fred qualcosa la sta dimostrando: polso ferreo e determinazione

Mario Donnini Ferrari
Photo Credit: Alessandro Martellotta

Il nativo del cantone di Draveil sa bene che in questo momento storico è insensato creare linee gerarchiche ben definite tra Sainz e Leclerc. Adesso, i due devono essere lasciati liberi di combattere tra di loro ed anche divertirsi come abbiamo visto tutti a Monza. Fin quando i due “Carli” della Scuderia Ferrari non avranno una vettura da titolo mondiale che porterà uno dei due a surclassare l’altro è abbastanza inutile creare malcontenti, e questa è anche il parere di Mario Donnini come ci ha riferito in esclusiva a Paddock GP. 

“Fin quando i due piloti non sono in lizza per il mondiale non c’è bisogno dare un ordine gerarchico“, dice Mario Donnini. “Viceversa, come dice Mario Andretti, i piloti vanno lasciati liberi di correre finché uno dimostra che può vincere il mondiale e l’altro no. A quel punto bisogna dare una mano a quello vincente, partire senza preconcetti e schierarsi col vincitore. È esattamente questo che bisogna fare in Formula 1: parti con due piloti che hanno le stesse chance poi sono le corse che ti vengono incontro e ad un certo punto indicano loro chi dei due è più meritevole. Bisogna tenere i piloti liberi e concentrarsi poi su quello che può avere la chance iridata. Va benissimo così, perché sono liberi entrambi, sono motivati e si rispettano oltre che ad essere elastici e aiutarsi di volta in volta”.

Mario Donnini Ferrari
Photo Credit: Scuderia Ferrari Media Center

Con una spiccata e notevole chiave di lettura, la nota penna di Autosprint ha definito a dovere il quadro generale della situazione anche se, come sappiamo, non tutti i piloti si prestano prontamente nell’aiuto del proprio compagno di squadra riconoscendone la superiorità. Non tutti sono Jody Scheckter e GiIlles Villeneuve distinti da altri compagni di squadra per il loro ottimo rapporto di amicizia in cui, proprio quest’ultimo, si è sempre rivelato essere una persona molto corretta nei riguardi del sudafricano e questo fece nascere un sodalizio sportivo e umano senza precedenti. 

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Raffaello Caruso

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