Vandone Aston Martin
In esclusiva a Paddock GP, Fabiano Vandone ci parla dell'Aston Martin vista a Monza e di come sia concettualmente migliore di Red Bull.

Aston Martin ha chiuso il GP d’Italia in nona e sedicesima posizione. Fernando Alonso non è riuscito a sfruttare il potenziale della sua AMR23 sul circuito brianzolo a causa della propria anatomia che lo rende un circuito a basso carico aerodinamico (se non assente). Il patron di Chrono GP, Fabiano Vandone, in esclusiva a Paddock GP ci ha spiegato il motivo legato dietro al risultato collezionato dalla casa di Gaydon che gli ha fatto perdere il terzo posto della classifica costruttori a favore della Scuderia Ferrari.

Aston Martin: secondo Vandone la soluzione sta nel carico

Questo campionato, tralasciando Red Bull, sarebbe molto aperto e acceso oltre che imprevedibile di gara in gara. Una imprevedibilità che renderebbe protagoniste tutte le scuderie che stanno al di sotto di Red Bull, in particolar modo Ferrari, McLaren, Mercedes e Aston Martin. Parlando proprio di quest’ultima, la Casa Alata ha brillato a Zandvoort con un ottimo Alonso che, magari aiutato dalla Safety Car, è riuscito a chiudere la gara a +3″744 dal vincitore della corsa Max Verstappen riuscendo anche ad impensierirlo in un paio di occasioni.

Vandone Aston Martin
Photo Credit: Aston Martin X

Stessa cosa non si può dire dell’Aston Martin vista a Monza. Se in Olanda la casa di Gaydon è stata al top della sua forma, mentre sul circuito brianzolo – famoso per essere il tempio della velocità – abbiamo assistito ad una AMR23 molto lenta e opaca. Ma, poiché ad ogni situazione, soprattutto a quelle apparentemente anomale c’è una soluzione, ecco pronto Fabiano Vandone che in esclusiva durante l’ultima puntata di Paddock GP ha saputo colmare ogni dubbio.

“Se vogliamo fare una battuta, possiamo dire che l’Aston Martin è fatta troppo bene ed ha centrato in pieno gli obiettivi di questo regolamento”, ci racconta Fabiano Vandone. “La Red Bull ha costruito una vettura avendo come primo riferimento la capacità di carico aerodinamico. Chi è riuscito meglio di Red Bull a fare la monoposto seguendo un binario che dice che «con un maggior carico aerodinamico a disposizione la vettura sarà competitiva» è Aston Martin. Con le pance stile Red Bull, ma scavate, è riuscita a portare ancora più aria pulita al retrotreno per far funzionare al meglio l’alettone posteriore e il diffusore”.

Vandone Aston Martin
Photo Credit: Red Bull Content Pool

Paradossalmente parliamo di una vettura che genera ancor più carico aerodinamico di Red Bull, ma ne genera troppo perché appena la pista non è più tortuosa, lenta e con curve strette si paga l’eccesso di carico aerodinamico, ben diverso dalla resistenza all’avanzamento. Aston Martin è il progetto perfetto, solo che ha spostato questo asse di carico aerodinamico troppo oltre. Furbatto per primo ha voluto creare una macchina simile e abbiamo visto come a Zandvoort va bene in condizioni di curve strette e pista bagnata. A Monza è una vettura che, invece, scompare”.

La risposta è stata trovata nella concezione della monoposto. L’Aston Martin AMR23 è stata sviluppata godendo di un ottimo carico aerodinamico, lama sicuramente a doppio taglio poiché nei circuiti veloci come quello di Monza, porta la monoposto a soffrire di questo eccesso “depotenziandola” della sua velocità. La notizia positiva per Alonso e tutto il team è che di circuiti come Monza non ce ne saranno più in campionato e già da Singapore, Fernando Alonso potrà iniziare ad immaginare su quale posizione del podio puntare, magari anche alla vittoria. Il tanto agognato 33esimo successo.

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Raffaello Caruso

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