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Entro la fine di luglio la FIA dovrebbe comunicare l'esito dei controlli, quest'anno più severi, fatti al budget cap dei team di F1.

La FIA ha concluso i controlli relativi al budget cap del 2022; un’operazione che, a differenza dello scorso anno, è risultata essere più approfondita. Il verdetto ufficiale dovrebbe arrivare entro la fine del mese di luglio, tempistica che però potrebbe allargarsi. Il budget cap si appresta così a diventare l’argomento centrale della pausa estiva di F1.

La FIA inasprisce i controlli sul budget cap: a fine luglio il verdetto

La fine del mese di luglio non sarà il via solo alla pausa estiva per la F1. L’estate del Circus si prevede infatti calda, non a causa del mercato piloti come nel 2022 ma per il budget cap, pronto a tornare sotto le luci della ribalta. Le polemiche nate lo scorso anno, soprattutto dopo la sanzione data a Red Bull, hanno infatti reso necessario un intervento da parte della Federazione. Quest’ultima ha così istituito una nuova squadra addetta ai controlli, la Cost Cap Administration, dalla quale dovrebbero arrivare notizie entro il 31 luglio. Questa è infatti la data entro cui i team dovrebbero sapere se hanno rispettato o meno il limite dei costi del 2022.

Secondo quanto riportato da Roberto Chinchero su Motorsport.com, a Silverstone la voce circolata parlava invece di un possibile posticipo del verdetto finale. La Federazione ha infatti terminato le verifiche ai team, più severe rispetto allo scorso anno. Nel giro di tre settimane tre agenti della FIA hanno visitato ogni scuderia, controllando dati e non solo. La Federazione si è infatti riserbata il diritto di colloqui a sorpresa con i dipendenti, con ulteriore verifica di computer personali, in modo da poter avere un quadro completo alla fine delle valutazioni. La passata stagione aveva infatti portato a galla un problema a livello organizzativo con cui la FIA non era riuscita a far fronte al lavoro richiesto per il rispetto del regolamento finanziario.

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Photo Credit: Red Bull Content Pool

Le verifiche sono dunque state inasprite, motivo per cui mettere insieme ogni pezzo potrebbe rendere necessario qualche giorno in più di lavoro. A differenza del 2022, la Federazione nel mese di giugno aveva inoltre ribadito un importante punto del regolamento, facendo probabilmente scattare l’allarme in molti dei team di F1. Con la TD45 è infatti stato chiarito che ogni proprietà intellettuale o progetto proveniente da lavori esterni alla F1, ma importato al suo interno, avrebbe fatto parte del budget cap. Il dubbio maggiore resta ad oggi sui due team che hanno violato le regole un anno fa, dunque Red Bull e Aston Martin. L’argomento è dunque tutt’altro che chiuso, soprattutto in vista delle nuove regole 2026 e di sanzioni che vengono a gran voce richieste non solo pecuniarie.

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Chiara Zambelli

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