Sono ben 16 le donne che hanno corso nel motomondiale dagli anni 50' fino ad oggi. E ognuna di loro ha una storia da raccontare.

Chi dice che il motomondiale non è una competizione per donne? Storicamente è sempre stato considerato tale perché sono per la maggior parte maschi coloro che praticano il motociclismo, ma questo non vuol dire che non ci siano e non ci siano state donne che hanno saputo dire la loro nel mondo delle corse a due ruote, anche ai massimi livelli. Soprattutto in questi ultimi anni la situazione sta cambiando, accogliendo sempre più ragazze appassionate di motori che ci danno “del gran gas”.

Anche le donne corrono sulle due ruote

Sono sempre di più le donne che corrono sulle due ruote e di conseguenza questo ha portato le donne a competere nella massima competizione di questo sport, vale a dire il Motomondiale. Negli ultimi anni, nelle classi 125 e 250 prima, Moto 2 e Moto 3 poi, la presenza femminile è leggermente aumentata. Alcune hanno corso solo qualche gara, altre interi campionati. Le donne in questione provengono da diversi paesi (quasi tutte sono europee) e hanno fatto parte della narrazione di questo sport in epoche diverse: la prima correva negli anni 50’, le ultime sono attualmente in sella. Sono ben 16 le donne pilota che che vi presentiamo qui sotto, sempre che non le conosciate già.

Photo Credit: MotoGP.com

Spagna, ben tre donne sulle piste del motomondiale

Partiamo dalla più giovane, Ana Carrasco (Murcia), classe 1997. In Spagna è la prima donna a conquistare punti nel CEV 125cc. Ma la vera svolta avviene nel 2013 quando debutta nel mondiale Moto3 nel team Laglisse Calvo (con team manager Pablo Nieto), diventando la compagna di squadra di Maverick Vinales. Questa stagione sarà la migliore delle tre corse nella categoria, agguantando un 15° posto in Malesia che le consente di diventare la prima a portare punti nella categoria minore del motomondiale. Nello stesso anno riesce inoltre ad ottenere un altro buon piazzamento, un 8° posto a Valencia, in chiusura di campionato. Dopo qualche anno difficile, tra infortuni e problemi economici, sono le derivate di serie a farle tornare il sorriso. Nel 2018 si laurea infatti campionessa del mondo nella Supersport 300, seconda donna nella storia a conquistare un risultato del genere dopo la finlandese Kirsi Kainulainen in seidecar due anni prima.

Formula Rosa donne motomondiale
Photo Credit: MotoGP.com

La seconda iberica da ricordare è Elena Rossel (Valencia). Classe 1986, inizia la sua carriera motociclistica più tardi rispetto alle altre iberiche, a 13 anni. Nel 2009 diventa però la prima donna ad imporsi in una gara nel campionato spagnolo, la tappa di Ninja Cup ad Albacete. È la prima delle ragazze spagnole che troviamo al via nel motomondiale. Nel 2011 infatti approda alla categoria Moto2 nazionale, debuttando nello stesso anno anche nel Campionato del Mondo nella medesima classe, nel team Mapfre Aspar ad Assen. In questo campionato corre altre due wild card. Il 2012 è il suo primo ed unico anno completo nel Mondiale, gareggia per il team QMMF Racing (prima su Moriwaki e poi su Speed Up). Il suo miglior risultato è un 19° posto ottenuto in Malesia.

 donne motomondiale
Photo Credit: MotoGP.com

Donne anche in MotoE

L’ultima è Maria Herrera, nata nel 1996 a Toledo. A sei anni, nel 2002 debutta nelle minimoto e anche lei, come la Carrasco, arriva nel CEV. Già negli anni 2013-2014 fa le sue prime apparizioni nel mondiale Moto3 grazie a delle wild card, che le aprono la strada nella categoria, dove approderà definitivamente nel 2015 e ci rimarrà fino alla fine del 2017. Il suo risultato migliore è un 11° posto raggiunto a Philip Island nel suo primo anno in classe leggera. Dopo un’esperienza nelle derivate di serie e altre apparizioni mondiali nelle stagioni 2019 e 2020 e 2022, quando corre ad Aragon con il team Angeluss MTA, team composto da sole donne. Ecco che poi la ritroviamo nel circus in un’altra veste, quella della MotoE, dove corre tutt’ora e dove ottiene un 5° posto a San Marino (resta per ora il suo piazzamento migliore) nel 2019, nel team di Angel Nieto.

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Francia, nel mondiale Ornella Ongaro in pista a Le Mans

Restando vicini a casa troviamo la transalpina Ornella Ongaro, classe 1990. È una pilota talentuosa riuscita a mettersi in mostra a livello nazionale. Nel 2009 arriva la wild card in classe 125cc. A Le Mans, in casa, ma non riesce a qualificarsi in gara: a causa del maltempo non ottiene un tempo utile per permetterle di gareggiare. La ricordiamo comunque anche per la sua vicenda personale, che può accomunare altre ragazze pilota. Non è una carriera facile la sua, viene ostacolata inizialmente dai genitori e non ha ricevuto una buona accettazione nemmeno da alcuni rivali in pista.

Repubblica Ceca, ben due ragazze in sella nel mondiale

La prima ragazza di cui parliamo è Marketa Janakova, classe 1987. Il suo debutto nel mondiale avviene nel 2003, in 125cc. quando stava comandando il campionato nazionale. Corre a Brno, durante la gara di casa come wild card e chiudendo al 25° posto. L’anno successivo, il 2004, la ritroviamo nel GP d’Olanda, sesto appuntamento della stagione. Le viene inoltre data l’occasione di completare la stagione, la sua unica nel Mondiale: ottiene come miglior risultato un 23° posto in Giappone.

Formula Rosa donne motomondiale
Photo Credit: MotoGP.com

Un’altra ragazza Ceca al via nel mondiale 125c. è Andrea Touskova, nata nel 1992. Anche lei corre nel GP di casa grazie a due wild card. La prima nel 2008, in sella alla Honda del team Eurowag Junior Racing, chiudendo la gara in 31^ posizione. Due stagioni dopo ottiene un’altra occasione, sempre guidando una Honda ma del team Moto 82: stavolta però manca la qualificazione e non riesce a disputare la gara al Masaryk Circuit.

UK, Beryl Swain al TT

Torniamo indietro nel tempo. Beryl Tolman, diventata Swain (1936) è una pilota inglese. È la prima donna in singolo a correre sul pericoloso tracciato dell’Isola di Man, in sella ad una Itom 50cc, nel 1962. Chiude 22^ (su 25) e senza la marcia più alta, persa nel corso del secondo giro. In seguito però le viene revocata la licenza con l’introduzione di un peso minimo che lei non poteva rispettare e la sua storia purtroppo finisce qui. Da quel momento in poi viene introdotto il divieto alle concorrenti donne di prendere parte a questo evento, fino al 1978. Sarà Hilary Musson (che tristemente è venuta a mancare quest’anno) a cambiare le cose e partirà al via come pilota in World Championship Formula 3 TT.

Ungheria, Nikolett Kovacs in pista tra moto e microfoni

Nikolett Kovács (1982), è la motociclista ungherese di maggior successo. Figlia di piloti di rally, inizia da piccolissima sulle due ruote. Tra il 1991 ed il 2002 conquista ben 29 titoli nazionali e 6 coppe in diverse categorie, con anche in mezzo un infortunio alla schiena dalla quale si è in seguito ripresa. Nel 2007 sbarca nel Motomondiale: è al via nel Gran Premio di Turchia a Istanbul Park, ma sfortunatamente non riesce a qualificarsi per la gara. Fortunatamente la sua carriera nelle corse continua, ma con un’altra veste: da un decennio è infatti giornalista accreditata per il Mondiale MotoGP.

Formula Rosa donne motomondiale
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Finlandia, Taru Rinne dalle 4 alle 2 ruote

Parliamo ora di una ragazza finlandese classe 1968, Taru Rinne. La sua storia è particolare. Inizia la carriera nel karting, sfidando e battendo futuri piloti F1 come Hakkinen o Salo. Nel 1983, ad un passo dal terzo titolo nazionale, viene squalificata per combustibile irregolare. Nonostante il suo successo sulle quattro ruote, Rinne passa alle due ruote e debutta nel Campionato del Mondo nel 1988. In 125 si qualificò seconda nelle prove ad Hockenheim nel 1989 e  riesce a guidare la gara per un po ‘. Conclude settima migliorando il suo precedente ottavo posto di Assen. Questo è il suo miglior risultato di sempre, a causa di un brutto incidente al Paul Ricard. Mentre si stava riprendendo dall’incidente, riceve una lettera da Bernie Ecclestone, che all’epoca decideva quali piloti potevano competere nella serie. La lettera diceva che non era qualificata per competere la stagione successiva. Questo evento pone fine alla sua carriera ai massimi livelli e Rinne in seguito disse che la lettera fu la più grande delusione della sua vita

U.S.A. , donne che arrivano da oltreoceano

Torniamo indietro nel tempo, siamo nel 1949 quando nasce Gina Bovaird. È la prima donna a piazzarsi in top ten in una gara AMA. Partecipa anche alla 200 miglia di Daytona, conquistando il premio per il debuttante più veloce, ed alla Daytona International Speedway. Questi risultati la portano a solcare l’atlantico e atterrare in Europa. Nel biennio 1981-1982 la troviamo nel Campionato del Mondo, tra 125cc (Germania) e 500cc, correndo in Francia su una Suzuki RG 500. La sua importanza non deriva tanto dai risultati ottenuti, ma nel fatto di essere tutt’ora l’unica donna ad aver corso nella classe regina del Motomondiale. Chissà se qualcun’altra un giorno riuscirà a farcela di nuovo.

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Photo Credit: MotoGP.com

Di un’altra epoca è la seconda pilota che citiamo, Elena Myers, nata nel 1993. La giovane pilota statunitense ha scritto la storia nel suo paese: nel 2010 diventa la prima donna a vincere una gara AMA Pro Road Racing nella categoria SuperSport e in seguito la prima a vincere due anni dopo al Daytona International Speedway. Come ‘premio’ per i risultati a livello nazionale ha percorso cinque giri sul circuito Indianapolis Motor Speedway in sella alla Suzuki GSV-R 800cc di Alvaro Bautista. Non disputata nessuna gara nel Mondiale ma la troviamo in sella ad una MotoGP nel 2011 per fare un test. Purtroppo la sua storia non è felice come sembra. Anche in questo mondo, già considerato molto maschilista, si verifica un episodio di aggressione a sfondo sessuale, per opera di un massaggiatore. E come capita troppo spesso in queste situazioni le sue parole e accuse non sono state ascoltate. Ci vorranno le denunce di altre donne a dare valore alla sua parola (che già era sufficiente) per arrestare questa persona.

Giappone, dal Sol Levante due mine vaganti

Direttamente da Tokyo arriva Tomoko Igata, classe 1965. La troviamo per tre stagioni nel Motomondiale, nella categoria 125cc. Nel 1992 disputa una wild card nel GP di casa a Suzuka (non si correva ancora al Twing Ring di Motegi), piazzandosi al 20° posto in sella ad una Honda. Ma la vera svolta arriva nelle stagioni 1994-1995, quando riesce a correre due stagioni complete nel campionato del Mondo. Nel primo anno conquista tre piazzamenti a punti, che nel secondo diventano 5: settima a Brno, ottava nel secondo GP stagionale in Malesia. Torna poi nei campionati nazionali di prima di ritirarsi. Proprio nella terra natia aveva ottenuto i primi successi che la portarono al Mondiale, correva nella stessa categoria ma nel campionato giapponese, chiudendo sempre in top ten.

Formula Rosa donne motomondiale
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Shizuka Okazaki (1992) è una giovane ragazza giapponese parecchio vincente. Nel mondiale disputa solo due wild card, una nel 2016 nel GP di casa a Motegi (26° posto) e una nel 2018 sempre sullo stesso tracciato, riuscendo a migliorarsi di tre posizioni (23).  Nella sua carriera ottiene però altri risultati. Sorella di un pilota, inizia a competere a 10 anni. Vince per due volte la MFJ Women Road Race Championship, passando in seguito in All Japan Road Race Championship, categoria J-GP3, l’equivalente giapponese della Moto3.

Germania, la prima donna nel motomondiale

Siamo nel1930. Nasce Ingeborg Stoll-Laforge. La sua carriera comincia come passeggero di suo padre su un sidecar NSU. Successivamente inizia a competere assieme al pilota francese Jacques Drion ed insieme trionfano in due campionati transalpini di categoria. Dal 1952 al 1957 li troviamo nel Campionato del Mondo (la prima nella storia) quando era ancora presente anche questa classe: chiudono per tre stagioni come quarto equipaggio in classifica generale. Ingeborg è inoltre anche la prima donna a competere al TT Isola di Man. Purtroppo la sua storia ha un epilogo molto triste. Nel 1958, nel corso di un evento in Cecoslovacchia, la coppia Drion e Stoll è protagonista di un grave incidente. Lei muore sul colpo, lui poco dopo in ospedale.

donne motomondiale
Photo Credit: MotoGP.com

Fortunatamente, molti anni dopo, un’altra ragazza tedesca riesce a rendersi protagonista. È Katja Poensgen, classe 1976, a fare la storia. È la prima donna a qualificarsi ad una gara nella categoria 250cc. Il suo debutto a livello internazionale arriva in Supersport nel 1998. Approda finalmente nel Motomondiale nel 2001 con Aprilia (con cui ottiene un 14° posto ed i suoi unici punti), per finirla con Honda. Nel 2003 è di nuovo al via con Honda per la sua ultima annata.

Italia, un tocco di rosa nel tricolore

Come di consuetudine,chi gioca in casa viene presentato per ultimo. Classe 1972, per l’Italia abbiamo Daniela Tognoli. Nel nostro paese, prima di arrivare al motomondiale, aveva già scritto un pezzo di storia delle due ruote. Dopo essersi distinta nel campionato monomarca Honda femminile e nella gara di Sport Production per donne, nel 1992 disputa il Trofeo Italia nella classe 125cc, scontrandosi così con i colleghi uomini. Diventa la prima ragazza a vincere una gara motociclistica a livello nazionale: nella gara a Misano, in sella alla Honda del team Ipa-Rumi, trionfa. Nel biennio 1993-1994 sarà nel Campionato del Mondo, sempre nella classe minore. Conclude 9 gare in totale  (come miglior risultato un 24° posto) ottenuto a Laguna Seca.

LEGGI: “Formula Rosa | Il coraggio di crederci: la storia di Irene Aneas, press officer di LCR Honda”

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Ascolta il podcast Formula Rosa con l’intervista integrale a Irene Aneas sul nostro profilo Spotify. Con Mara Giangregorio, la press officer di LCR Honda ha raccontato la sua esperienza personale all’interno del mondo della MotoGP. Dalla vendita del merchandising, alla traduzione simultanea del battibecco tra Marc Marquez e Valentino Rossi nel 2015, fino al ruolo di addetta stampa per Leopard Racing e per il team satellite di Honda.

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Deborah Lazzaro

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