fondo ferrari sf-23
Il GP di Monaco ha rivelato l'ambìto fondo Red Bull, oltre a quello della nuova W14 e della Ferrari SF-23, più semplice rispetto ai rivali.

Il GP di Monaco non ha regalato solo l’ennesima vittoria alla Red Bull targata Max Verstappen; nel Principato infatti è stata svelata una delle componenti più importanti di una vettura di F1. A Monaco le alte gru hanno così mostrato il fondo di Mercedes, Ferrari e Red Bull, quest’ultimo rivelatosi molto più complesso in confronto alla semplicità della SF-23.

Fondi svelati: l’importanza della componente meno vista in F1

Il weekend sul tracciato cittadino di Monte Carlo ha regalato, come già accaduto in passato, uno dei segreti più ambìti nel mondo della F1. Le vetture incidentate e sollevate molto in alte dalle gru di servizio hanno infatti dato modo di scoprire il fondo delle stesse, parte che solitamente viene tenuta ben nascosta. Di tale mostra sono state protagoniste Mercedes, Ferrari e, soprattutto, Red Bull. Le foto ovviamente non sono venute a mancare, facendo il giro dei social e portando all’inevitabile confronto fra le tre grandi del Circus. Un paragone che, senza troppe sorprese, ha avuto come vincitrice la RB19 figlia di Adrian Newey.

fondo ferrari sf-23
Photo Credit: Twitter

Il fondo di una monoposto di F1 è una delle componenti più complesse. Da esso derivano infatti le maggiori differenze in termini di prestazioni; un aspetto dovuto anche alla gestione del flusso d’aria sul fondo tramite l’effetto Venturi. Ma come funziona? Il canale Venturi altro non è che, appunto, un canale a sezione variabile, solitamente stretto al centro sulle F1, per ottenere una velocità maggiore e una pressione minore in quel punto, portando alla generazione di un alto carico aerodinamico. Velocità e pressione sono infatti inversamente proporzionali; questo significa che se una aumenta l’altra diminuisce. Quando il flusso entra nel canale arrivando al restringimento la velocità aumenterà, diminuirà la pressione e si genererà un alto carico aerodinamico; viceversa accadrà quando la sezione tornerà ad allargarsi. Il flusso perderà potenza distaccandosi dalla superficie e portando ad una diminuzione del carico.

Fondo Ferrari SF-23: “segreti” a confronto nel Principato

Per ovviare a tale problema in casa Red Bull è stato creato una specie di doppio effetto Venturi. Sulla parte finale del fondo la RB19 presenta infatti alcune variazioni che, creando turbolenza, energizzano nuovamente il flusso d’aria, velocizzandolo e senza dunque fargli perdere potenza. Una soluzione che si allontana dalla pura fisica dell’effetto suolo che vorrebbe il canale Venturi posto il più possibile vicino all’asfalto. Un’idea simile al lavoro fatto sulla RB19 si è notata sul fondo della Mercedes, anche se in modo meno estremo.

Photo Credit: Twitter – Editing: Chiara Zambelli

Di un’altra scuola è risultato invece il fondo della SF-23; la componente della Ferrari appare molto più semplice, con la parte centrale più vicina a terra come dettato dall’effetto suolo. Questa scelta comporta una meccanica più rigida per limitare l’abbassamento della vettura all’aumentare della velocità con il conseguente rischio di danneggiare il fondo. Come lo scorso anno infatti la SF-23 soffre di un notevole saltellamento, dovuto anche ad alcune caratteristiche del fondo. La semplicità non sembra dunque aver premiato i tecnici di Maranello, ora alle prese con una vettura difficile da guidare e che sembra discostarsi molto dalla prima realtà ad effetto suolo messa in pista all’inizio del 2022.

fondo ferrari sf-23
Photo Credit: Twitter – Editing: Chiara Zambelli

Eguagliare quanto fatto da Adrian Newey e dalla sua squadra non è però un compito semplice e, soprattutto, non sarà immediato. In casa Red Bull sono infatti parsi meno preoccupati del dovuto alla rivelazione del fondo della RB19 a seguito dell’incidente di Perez. La consapevolezza di avere tra le mani un lavoro difficile da replicare crea infatti una certa serenità all’interno del team di Milton Keynes che, al momento, non sembra avere troppi rivali in pista.

LEGGI: “GP Spagna: il programma del weekend”

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Chiara Zambelli

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