Ferrari Binotto
Il team principal della Ferrari Mattia Binotto analizza la stagione 2022 e ammette che per tornare a vincere occorre un cambio di mentalità

A sei GP dalla fine della stagione, appare chiaro che con oltre 100 punti di vantaggio sul ferrarista Charles Leclerc, il secondo titolo iridato per Max Verstappen è ormai solo una formalità e potrebbe arrivare già domenica a Singapore. Per la Rossa, che aveva iniziato il 2022 piena di grandi speranze e con l’illusione di portare la lotta mondiale fino all’ultima gara, è già tempo di concentrarsi sul prossimo anno. Intervistato in occasione del Festival dello Sport a Trento, il team principal della Ferrari Binotto ha provato analizzare i motivi di un digiuno, in termini di risultati, che dura ormai dal 2007.

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Ferrari, Binotto: “Ci manca quella mentalità vincente che c’era ai tempi di Schumacher”

I piloti, Charles Leclerc e Carlos Sainz, ci sono e sono competitivi. La monoposto, fatta eccezione per le ultime gare, pure. Ma nonostante queste premesse, a fine stagione 2022 la Ferrari si ritrova ad una distanza siderale dai rivali della Red Bull e da Max Verstappen. Colpa di alcuni sfortunati eventi ma, soprattutto, di una serie incredibile di errori da parte del box che hanno fiaccato anzitempo l’entusiasmo di tifosi e addetti ai lavori. Cosa manca alla Ferrari per essere vincente? La parola d’ordine è una sola: la mentalità, come ha ribadito Mattia Binotto intervenendo al Festival dello Sport in corso a Trento:

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Non basta più fare bene i compiti, per vincere bisogna continuare a progredire e migliorare, e per farlo dobbiamo dare il 120% se non il 130%. Veniamo da stagioni molto difficili, dal sesto posto 2021 nel mondiale costruttori: sono stati anni che ci hanno segnato perché abbiamo subito pressioni e critiche. E in un certo senso ci hanno formato. Avevamo promesso che saremmo tornati a essere competitivi e abbiamo mantenuto la promessa, ma quello che voglio dire è che tra avere una macchina e piloti performanti e la capacità di concretizzare ogni situazione c’è ancora un passo da fare. Cosa ci manca? Quella mentalità vincente che c’era all’epoca Schumacher e che ti spingeva a fare meglio dopo ogni vittoria. Sugli errori, al Montmelò e Baku abbiamo avuto dei guai quando eravamo in testa…” – Mattia Binotto

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Rosanna Greco

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