La poca relazione che si vede tra i piloti nei paddock di F1, fortunatamente non è la stessa che impegna gli stessi ad aiutare il Circus nei momenti di difficoltà. Se da un lato infatti ha fatto male non vedere i piloti parlare tra loro in più di tre ore di attesa in Belgio, dall’altro nulla si può dire per le continue comunicazioni via radio. Il pilota è e sarà di fatto sempre l’unico vero giudice di una pista e delle condizioni che la rendono più o meno sicura. Dopo il colorito team radio di Vettel durante il sabato, il pilota tedesco è poi andato a parlare con il direttore gara; non solo lui, perchè anche Verstappen, dopo le qualifiche in Belgio, ha voluto parlare con Masi per aiutarlo nelle future decisioni.
Colloquio Verstappen-Masi dopo le qualifiche in Belgio
Non un colloquio disciplinare quello sostenuto prima da Vettel e poi da Verstappen con il direttore di gara Michael Masi. Il confronto avvenuto tra i piloti e la DG era infatti volto a dare una mano a chi in effetti la pista non la vede e non la sente; le condizioni atmosferiche in Belgio erano infatti già critiche nella giornata di sabato, soprattutto durante la sessione di qualifiche.
La bandiera rossa chiamata a gran voce da Vettel è stata però esposta troppo tardi, a seguito del brutto incidente di Norris, fortunatamente senza gravi conseguenze. Il quattro volte campione del Mondo si è poi sfogato nel team radio, dirigendo la sua rabbia verso la Federazione. Successivamente sia lui che Verstappen hanno voluto parlare con Masi per provare ad aiutarlo; secondo quanto riportato da FormulaPassion.it, il pilota olandese ha infatti dichiarato che in F1 tutto funziona se ognuno fa la sua parte anche in aiuto degli altri.
Dopo la conferenza stampa che segue le qualifiche sono andato anche io nell’ufficio di Michael, Vettel ci era già stato. A mio avviso, in Q3 avremmo dovuto fermarci qualche secondo prima, perchè la pioggia cadeva già davvero forte. Stiamo cercando di aiutare Masi durante le sessioni e a parte l’episodio in Q3, le altre sessioni sono andate bene. Essendo dentro un ufficio lui non può rendersi conto esattamente di quello che avvertiamo in pista. Non sono condizioni facili, perché è molto facile commettere errori e perdere il controllo della vettura.
Max Verstappen
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