Lewis Hamilton ha creato l'Hamilton Commission che ha l'obiettivo di rendere la F1 più attiva nell'assunzione di persone di colore

Lewis Hamilton ha creato l’Hamilton Commission, un ente che ha il compito di migliorare la rappresentanza dei neri negli sport motoristici del Regno Unito e nella F1. Questa creazione è nata per caso, precisamente durante il GP di Abu Dhabi del 2019. Ecco la sua storia.

Hamilton Commission aumenterà le persone di colore nel motorsport e nella F1

Essendo l’unico pilota nero nella storia della Formula 1, Lewis Hamilton è sempre stato consapevole della mancanza di diversità nell’industria del motorsport, ecco perché è nata l’Hamilton Commission. Questa sottorappresentazione non si limita solo al pool di piloti, ma include anche coloro che lavorano in garage e gli ingegneri nelle fabbriche.

Dopo aver esaminato la foto di fine stagione nel 2019, il 7 volte campione del mondo ha notato quante poche persone fossero presenti nel team della Mercedes. La diversità era davvero poca e nessuno, neanche Toto Wolff seppe dargli una valida risposta sul perché di tale assenza. Così, con la stessa facilità ed autorità in cui fece trasformare le Frecce d’Argento nelle Frecce Nere, Lewis ha espresso chiaramente la necessità di un vero cambiamento nel settore esprimendo la sua volontà nell’avere più persone di colore nel motorsport e creare una varietà razziale più equa.

Lewis Hamilton
Lewis Hamilton prima di una gara – Photo Credit: LewisHamiltonOfficialTwitterAccount

Di conseguenza, Lewis ha formato la Hamilton Commission, insieme alla Royal Academy of Engineering, che ha offerto l’opportunità di affrontare contemporaneamente la sottorappresentazione dei neri nel motorsport britannico e nel settore STEM. Dopo un periodo di ricerca di dieci mesi, che ha incluso l’analisi dei dati iniziali, la mappatura delle parti interessate, una revisione della letteratura in materia di sport, istruzione e occupazione, nonché una ricerca primaria quantitativa e qualitativa con i giovani e interviste approfondite con le principali parti interessate da cui è nato il primo rapporto: l’Accelerating Change: Improving Representation of Black People in UK Motorsport.

Allo stesso modo, bisognerà cambiare alcuni atteggiamenti all’interno del motorsport stesso, ma non sarà il lavoro del momento, specialmente quando si tratta di scacciare il razzismo. Per la Commissione i risultati hanno esposto alcuni elementi tutt’altro che piacevoli.

Le dichiarazioni di Hamilton “Ancora atti orribili verso le persone di colore”

Lewis Hamilton ha fatto della sua identità un vero e proprio punto di forza. Vittima di atti di bullismo a scuola e durante i tempi dei kart, l’anglo caraibico non si è mai arreso di fronte le ingiustizie razziali subite a “causa” del colore della sua pelle ed ha sempre continuato a combattere, impersonando quello che è il suo “Still I Rise” tatuato sulle sue spalle.

Essendo il primo pilota di colore di F1, ma crescendo nel motorsport, mi guardavo spesso intorno e mi chiedevo perché fossi una delle pochissime persone di colore. E non si tratta solo di piloti, direi che si tratta più delle grandi opportunità di lavoro che ci sono, dai meccanici agli ingegneri, dal marketing alla contabilità. Siamo tutti uguali. Crediamo tutti allo stesso modo e non c’è motivo per cui la Formula 1 non dovrebbe essere così vario come il mondo che ci circonda.

Lewis Hamilton
Lewis Hamilton durante una conferenza stampa di F1 – Photo Credit: Mercedes AMG F1

Hamilton afferma che gli abusi razzisti di questa settimana diretti ai calciatori inglesi dopo la loro sconfitta nella finale di Euro 2020 hanno evidenziato quanto gli atteggiamenti debbano ancora cambiare.

Vediamo dopo ieri, solo l’abuso razziale online dei calciatori che è stato devastante da vedere. Dimostra che come nazione abbiamo ancora una lunga, lunga strada da percorrere. Secondo la mia opinione personale che deriva dall’educazione. Crescere in un sistema in cui non si impara da dove si viene.

La Hamilton Commission: intendo nobile figlia di tanto dolore

Al di là di quello che può essere il tifo o la simpatia verso un qualsiasi pilota, le azioni di Lewis Hamilton sono tutte encomiabili, figlie di tanto dolore e torti subiti durante la tenera età per un’unica differenza: il colore della pelle. Con la forza e l’impegno, Lewis ha raggiunto un “potere” tale da farlo essere al centro della sfera mediatica 365 giorni l’anno e portando anche nel mondo della F1 quello che è il problema razziale. Con la speranza di poter migliorare l’identità del motorsport, ha creato la Hamilton Commission che ha l’obiettivo di portare l’uguaglianza razziale anche nella F1.

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Raffaello Caruso

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