Il sole sembra non sorgere mai per Honda Racing che continua a fare grande fatica nel mantenere il ritmo degli avversari. Un confronto tra l’inizio di stagione 2023 e quello del 2024 mostrano una Honda in cerca di se stessa. Le prime due gare del 2023 sono state a dir poco caotiche per il marchio giapponese, soprattutto da parte del team ufficiale. Cadute, penalità, dubbi e una RC213V da capire e domare non rendono facile la vita ai quattro piloti che dovranno guidare questa moto per tutta la stagione.
Honda, confronto 2023 – 2024: le prime due gare del 2023 per Honda Repsol
La stagione 2023 di Honda Repsol parte cauta in Portogallo. Marc Marquez non è molto soddisfatto dei test pre-stagione, ma a livello fisico si sente bene e pronto a tornare in pista. Il pilota catalano #93, si da una tempistica di tre o quattro gare per cercare di capire come e quanto poter spingere la sua RC213V. Durante quasi tutto il weekend portoghese Marquez si tiene stretto la prima fila. Dalla Q1 in poi il #93 della Honda rimarrà sempre nelle prime tre posizioni, conquistando la pole-position e il terzo posto della prima gara Sprint della storia della MotoGP.
Nella gara della domenica questo inizio positivo di stagione diventa un incubo con la RC213V che si dimostra indomabile sin dal primo giro. Il GP di Portimão dura ben poco per Marquez. Al secondo giro, dopo una staccata sbagliata, forse causata proprio dalla moto, il pilota di Cervera centra due piloti: Oliveira e Martin. Il pilota portoghese rimane a terra e sarà costretto a saltare il Gran Premio dell’Argentina e il madrileno della Ducati Pramac si dovrà ritirare. Tornato ai box, Marc Marquez parla del suo incidente con Sky Sport:
“Ho fatto un errore e ho ricevuto 2 long lap penalty da scontare la prossima gara. Non era mia intenzione: ho scelto la gomma dura all’anteriore e ho avuto un grande lock: volevo andare a sinistra, non ho potuto sollevare la moto, ho evitato Martin ma non Oliveira. Mi scuso con Miguel e il suo team, l’importante è che lui stia bene” – Marc Marquez
Per questo incidente Marquez viene, come afferma anche lui, giustamente sanzionato. La penalità data deve essere scontata al GP di Termas de Río Hondo, in Argentina ma l’assenza del pilota, dovuta ad un infortunio alla mano destra (rimediato proprio nell’incidente in Portogallo) fa si che la penalità slitti ad Austin. Honda Repsol si trova così a schierare solo Joan Mir sulla griglia di partenza argentina. Mir, fresco di trasferimento dalla ritirata Suzuki, non ha iniziato bene la sua avventura con Honda. In Portogallo cade nella Sprint Race e nella gara lunga si piazzerà all’11° posto, dietro al compagno di marchio del team satellite LCR Alex Rins. Purtroppo però il weekend di Termas è solo in salita per l’unico pilota HRC. Joan Mir è protagonista di una caduta nei primi giri della gara Sprint che lo ha dichiarato “unfit” vista la contusione alla caviglia destra e alla grande testata data sull’asfalto.
Repsol Honda Team si trova così a non avere piloti in griglia di partenza per la prima volta dopo Valencia 2021. Sia Marc Marquez che Pol Espargaró non hanno partecipato alla gara a causa della diplopia del #93 e di un incidente avvenuto durante le prove libere del #44. Il marchio giapponese può contare solo sulle due RC213V del Team LCR di Lucio Cecchinello, affidate ad Alex Rins e Takaaki Nakagami. Un inizio di stagione che sicuramente non dà molta motivazione a Honda.
Honda, confronto 2023 – 2024: Portogallo e Argentina in casa LCR
In confronto ad Honda Repsol, il 2023 in casa LCR parte molto più tranquillo e meno caotico. Il team di Lucio Cecchinello apre la stagione festeggiando un traguardo speciale di Alex Rins: la sua 100° gara in MotoGP. Il weekend si svolge in maniera piuttosto calma, Rins e Nakagami non passano il taglio del Q1 qualificandosi così rispettivamente 16° e 18° per la Sprint e la gara lunga. Al contrario dei compagni di marchio, i due piloti LCR riescono a tenersi fuori dai guai e portano a casa, grazie ad Alex Rins, una Top 10 nella gara della domenica, concludendo così un weekend abbastanza soddisfacente, come si può anche sentire dalle parole del giapponese Nakagami:
“Sono piuttosto positivo dopo questa gara. È stata piuttosto difficile perché i rivali non l’hanno resa facile e noi dovevamo gestire la situazione, ma nel complesso ho ottenuto punti importanti e so quale percorso è da seguire per raggiungere i competitor. Vedremo cosa potremo fare in Argentina, non vedo l’ora di essere lì” – Takaaki Nakagami
Anche in Argentina le due Honda LCR non si fanno vedere molto, anzi, sono quasi inesistenti. Nella Sprint del sabato le LCR si classificano 15° e 11°, e in gara domenica Rins riesce a portare a casa qualche punto con la sua nona posizione.
Nelle prime due gare della stagione 2023 insomma, tutte e quattro le Honda sembrano non esistere. Se si parla di loro è a causa della penalità di Marquez e dello slittamento di essa al GP delle Americhe. È proprio in questo gran premio che finalmente la musica cambia e si può festeggiare. Alex Rins porta al trionfo la RC231V e la LCR Honda conquistando un secondo posto nella gara Sprint e il primo posto nella gara della domenica, regalando così a Honda la prima vittoria dopo cinque anni non firmata Marc Marquez.
Honda, confronto 2023 – 2024: la stagione 2024 inizia faticando
Per la stagione 2024 entrambi i team cambiano un pilota. In LCR arriva Johann Zarco al posto di Alex Rins passato a Yamaha e in Honda Repsol Luca Marini prende il posto di Marc Marquez che dopo 11 anni, 169 GP, 59 vittorie, 64 pole e 6 titoli mondiali lascia Honda per la Ducati Gresini, squadra dove il fratello Alex corre già da un anno. Problema: la musica non cambia. Nel GP del Qatar le quattro Honda passano nell’anonimato più assoluto e nella gara della domenica si piazzano in due coppie Repsol-LCR con Zarco, Mir, Nakagami e Marini rispettivamente al 12°, 13°, 19° e 20° posto. Nella gara corta troviamo addirittura un Marini ultimo. Nonostante i risultati non siano per nulla buoni, Luca Marini non è deluso dalla gara, come dichiarerà al temine di essa:
“È incoraggiante vedere gli altri piloti Honda, e soprattutto Mir, lottare per buone posizioni. Per noi è stata la continuazione del fine settimana di oggi e abbiamo avuto un piccolo problema che ci ha limitato in gara. Sono riuscito a capire molte cose durante la gara, il che è molto importante, soprattutto quando ho capito che Miller era dietro: l’ho lasciato passare per studiare un po’ cosa stava facendo. Penso che questo ci aiuterà a capire sempre di più, a cogliere alcuni aspetti positivi. Abbiamo bisogno di tempo per continuare a provare cose e sentirci più a nostro agio” – Luca Marini
In Portogallo Marini risulta il più lento dei quattro piloti Honda, chiudendo la gara anche dietro a Marc Marquez, rientrato dopo l’incidente con Bagnaia. Il pilota italiano però non si scoraggia e cerca di vedere del positivo nella sua prestazione:
“In gara è andata molto meglio, mi sono anche divertito in alcuni passaggi – le parole di Marini dopo il GP Portogallo – sono stato più vicino a Joan, anche se lui ha più esperienza in sella alla Honda e questo fa una grande differenza. Ho fatto uno step in avanti e il mio bilancio personale rispetto a Losail è positivo. Ho raccolto tanti dati e capito quale direzione seguire” – Luca Marini
Il compagno di squadra dell’italiano chiuderà la Sprint in 14° posizione e il GP due posizioni più avanti al 12° posto. Per Zarco e Nakagami il weekend è un po’ più complicato. Il francese conclude con un DNF la gara corta e al 15° posto la gara lunga e il suo compagno di squadra si piazzerà 17° sabato e 14° domenica. Risultati ancora una volta poco confortanti per il marchio giapponese.
Honda in cerca di sé stessa: Lucio Cecchinello fa il punto a Portimão durante le FP1
Nel corso delle FP1 portoghesi, ai microfoni di Sky Sport, Lucio Cecchinello ha fatto il punto della situazione analizzando l’attuale Honda pensando un po’ a tutti i piloti della casa giapponese.
“[…] Johann ha detto che la Honda gli piace molto in inserimento e durante la percorrenza di curva, mentre è in difficoltà in uscita. Marini, è bravissimo a staccare, decelera molto bene la moto, però probabilmente la ferma troppo all’interno della curva. Lui dice però che se va più forte allarga la traiettoria quindi io continuo a sperare che riesca a trovare un setting del telaio che gli consenta di migliorare il passo di curva.” – Lucio Cecchinello
Il 2024 è la stagione delle concessioni per le case giapponesi Honda e Yamaha, ma la cosa non sta avendo l’effetto che si sperava. Nelle prime due gare della stagione non si sono viste né le M1 di Yamaha né le RC213V di Honda. Sul tema delle concessioni il direttore sportivo di LCR spiega come si procederà nel team dell’ala dorata:
“Quest’anno le evoluzioni vengono distribuite a tutti e quattro i piloti allo stesso momento. Questo per cercare di accelerare lo sviluppo, quindi cercare di raccogliere le informazioni dell’eventuale miglioria da tutti e quattro i piloti, confrontare i dati ed essere sicuri della strada che si vuole percorrere” – Lucio Cecchinello
Può sembrare presto per fare un confronto, ma la stagione 2024 per Honda (e anche Yamaha) assomiglia moltissimo all’inizio del 2023. Nonostante tutto, si continua a cercare di tirare fuori del buono da questo momento buio di Honda e le parole di Cecchinello ne sono un esempio.
“[…] C’è ancora molto da lavorare perché siamo ancora indietro, è inutile girarci intorno: hanno migliorato tutti. La cosa che mi fa pensare di quanto sia migliorata ancora la MotoGP è questo dato ovvero Zarco nel 2023 con la sua Ducati ufficiale ha girato in Qatar in 52.0, quest’anno con la Honda ha girato in 51.5, quindi mezzo secondo più forte […]” – Lucio Cecchinello
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Giulia De Baldo