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In un'intervista Casey Stoner è tornato a parlare della MotoGP di oggi, spiegando perchè i piloti non riescono più a fare la differenza.

Casey Stoner, ex campione del mondo di MotoGP, ha recentemente espresso le sue opinioni sulla direzione attuale del motociclismo, criticando l’omogeneizzazione delle moto e l’eccessiva dipendenza dall’elettronica, ricercando quell’autenticità e quel tratto distintivo dello stile di guida dei piloti.

L’opinione di Stoner in merito alla MotoGP di oggi

In un’intervista rilasciata a Motociclismo, Stoner ha sottolineato il declino della sfida per i piloti nell’attuale scenario delle corse motociclistiche. Le sue parole evidenziano una profonda preoccupazione riguardo alla perdita di spazio per il talento individuale dei piloti, a causa della uniformità tecnologica delle moto.

“Senza voler nulla togliere ad alcuni piloti, credo che oggi le MotoGP siano molto facili da guidare. Hanno tutte le stesse cose, la stessa elettronica. I piloti non possono più fare la differenza. Io trovavo l’elettronica noiosa già quando correvo. Nel 2012 si stava già andando troppo oltre.

Stoner piloti motogp
Photo Credit: MotoGP.com

Durante l’intervista l’ex campione del mondo si è concentrato sull’importanza di ridare ai piloti la possibilità di esprimere il proprio talento, sottolineando che l’elettronica dovrebbe essere utilizzata principalmente per garantire la sicurezza, non per omogeneizzare le prestazioni delle moto.

Le moto oggi sono simili e non concedono spazio per fare la differenza. Dove è il divertimento? Ora tutto quello che puoi fare è frenare tardi, tutto il resto è sotto controllo. Adesso escono di curva e hanno tutti il controllo di trazione che lavora allo stesso modo. Non succede nulla, non ci sono errori. L’unica area in cui possono fare un po’ di differenza è in frenata ed è per questo che vediamo così tanti errori in quella fase.”

L’opinione di Casey Stoner non è isolata nel mondo delle corse motociclistiche, molti condividono le sue preoccupazioni riguardo alla perdita di autenticità e alla crescente dipendenza dall’elettronica e dall’aerodinamica nelle corse di MotoGP.

Ricordi passati di Ducati e Honda

Tuttavia, l’ex campione non si è limitato a criticare il presente, ma ha anche ricordato le sfide che ha affrontato durante la sua carriera, soprattutto con la Ducati. Moto con cui l’australiano ha vinto un mondiale. Allo stesso tempo, Stoner si è ritagliato un momento per elogiare anche la Honda RCV del 2012, sottolineandone l’eccellenza tecnica e definendola come una delle migliori moto che abbia mai guidato.

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Photo Credit: MotoGP.com

Penso sempre che avrei potuto ottenere di più. Di tante cose sono orgoglioso, di altre meno. La Ducati era estremamente difficile. Quella del 2007 in particolare è stata la moto più difficile che io abbia guidato nella mia carriera. Era davvero particolare. Addirittura spaventosa in certi momenti. Quando pensavi di averla capita sbagliavi.

Mentre il futuro del motociclismo sportivo rimane incerto, le parole di Casey Stoner rimangono un richiamo all’importanza di mantenere l’equilibrio tra innovazione tecnologica e rispetto per l’autenticità e il talento dei piloti.

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Claudia Barchiesi

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