Morbidelli Portimao
Morbidelli torna a Portimao dopo il grave incidente rimediato durante i test privati di Ducati di Gennaio.

Morbidelli mette nuovamente piede sul circuito di Portimao dopo il grave incidente che l’ha visto protagonista durate i test privati di fine Gennaio. Stando a quanto detto dal pilota italiano, non ci sarebbero traumi psicologici da dover affrontare ma il retroscena potrebbe essere tutt’altro che positivo.

Morbidelli torna a Portimao dopo l’incidente

Una perdita dell’anteriore, una caduta, un colpo alla testa. In sintesi questo è quello che è successo durante i test Ducati di Portimao del 31 Gennaio scorso a Franco Morbidelli. Il pilota, immediatamente soccorso dai fratelli Marquez, aveva perso conoscenza dopo il grave colpo senza, per fortuna, avere grandi conseguenze. Le due TAC al cervello non hanno dato alcun riscontro negativo ma il fatto che Franco abbia perso i sensi non è mai positivo. Oggi dopo quasi 2 mesi il pilota dell’Academy è tornato proprio su quel circuito svolgendo i test senza alcuna paura. Ma come?

Morbidelli Portimao
Photo Credit: Pramac Official Facebook Page

È inutile sottolineare quanto questi piloti siano più supereroi che persone ma oltre questa doverosa considerazione c’è da aggiungere alche il fatto che Franco, di quell’incidente, non ricorda assolutamente nulla. Per lui è stato come spegnersi in pista e riaccendersi poco dopo con i soccorritori. Tutto ciò può essere positivo da un lato ma preoccupante dall’altro. La magnitudo di quel colpo potrebbe quindi non essere stata così leggera come detto? (ndr). Supposizioni a parte, atteniamoci a quanto detto dal protagonista. Ecco le parole di Franco Morbidelli al termine dei test del GP di Portimao.

Le parole di Morbidelli su Portimao

“Non mi dà alcuna sensazione negativa o particolare, perché innanzitutto questa è una pista bellissima. Poi l’incidente che ho avuto è stato talmente particolare e talmente singolare che tecnicamente è molto, molto, molto difficile che mi possa ricapitare con la MotoGP. Dunque, anche da quel punto di vista non credo che ci saranno cose che mi intaccheranno o rallenteranno il modo di pensare”.

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Andrea Perfetti

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