Guenther Steiner si è aperto sulla vicenda con Haas, che ha deciso di licenziarlo dopo dieci anni a capo del progetto. L’ormai ex team principal ha dovuto lasciare il team americano con un po’ di sorpresa, a causa di risultati che non sono mai riusciti ad arrivare. Per lui, c’è un po’ di amarezza per come sia finita la storia, ma nonostante tutto ci ha tenuto a dare consigli importanti alla squadra.
Steiner, il racconto del licenziamento da Haas: “Sono stato chiamato nelle festività natalizie”
Guenther Steiner ha parlato di come sia finita l’esperienza con Haas. Il manager altoatesino è stato ospite dell’Autosport International 2024, evento durante il quale gli sono state poste diverse domande sulla vicenda che lo ha colpito. Il 10 gennaio 2023 Haas F1 Team ha annunciato di aver promosso l’ingegnere giapponese Ayao Komatsu a team principal per sostituire colui che dal 2016 ha rivestito quel ruolo. La fine della relazione con l’italiano non solo ha scosso il paddock, ma anche i fan abituati da fuori a collegarlo al team del Nord America.
“Posso iniziare con un saluto da parte mia? Non ho avuto la possibilità di ringraziare alcune persone quando ho lasciato Haas. Vorrei ringraziare tutti i membri della squadra, loro sanno che gli sono grato”, ha aperto così il suo discorso Steiner, riportato da Motorsport.com. “È stata un po’ una sorpresa. Gene mi ha chiamato durante le feste natalizie dicendomi che non voleva estendere il contratto in scadenza alla fine della stagione. Ha ritenuto che questo fosse il modo in cui voleva portare avanti la squadra. Lui è il proprietario, ed ha il diritto di prendere le decisioni che vuole”.
Steiner spiega il problema Haas: “Il modello da cui siamo partiti oggi è obsoleto”
Tra le tante problematiche interne che oggi affliggono Haas, Guenther Steiner ne ha indicata una in particolare. Il manager italiano era arrivato a Banbury per cogliere l’occasione della vita: team principal di una squadra, con un nome celebre nel motorsport a stelle e strisce. L’inizio del progetto era chiaro: sfruttare il sostegno tecnico di Ferrari per evitare ingenti spese, ma risalire la china. Per qualche anno questo modello ha funzionato, con l’apice toccato nel 2018 con il quinto posto nei costruttori.
Dopo quasi un decennio in Formula 1, le cose sono cambiate, a partire dalla partenza di Steiner dalla sede di Haas. Gene, il proprietario, ha optato per il cambiamento innanzitutto del “timoniere”, affidando il compito ad una figura molto più legata all’aspetto tecnico, dove la VF-23 e le vetture precedenti hanno peccato. A tal proposito, Guenther ha detto la sua, ritenendo dal suo canto che il problema che rende le fondamenta deboli, è un altro.
“Vedo dove stanno andando gli altri investendo, e il modello con cui siamo partiti all’inizio, quello della collaborazione con Ferrari, credo fosse ottimo. Ma forse non è più rilevante nel contesto in cui siamo ora. Ma chi sono io per dirlo? La F1 è cambiata molto, bisogna pensare a come operare con i soldi del budget cap: come si può ottenere il massimo per rendere la macchina più veloce? Di solito si investe in qualcosa che serve a questo scopo e che deve essere fatto, come le strutture a disposizione“.
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