pablo nieto Marc Marquez
Casey Stoner spiega le motivazioni che spingono Marc Marquez a mettersi nuovamente in gioco: "Vuole divertirsi, sennò perchè rischiare".

Casey Stoner torna a parlare di Marc Marquez ai microfoni di TNT Sports. L’australiano chiarisce le motivazioni che spingono il pilota a correre ancora e allo stesso tempo svela qualche lato del suo passato sulle due ruote.

Stoner: “Sarà importante per Marquez avere la motivazione di allenarsi”

Casey Stoner, pur non essendo più un pilota in griglia MotoGP dal 2012, appena dice la sua torna sempre protagonista. Momentaneamente Marc Marquez è uno dei suoi soggetti preferiti. Un campione, come lui, che però non ha mai potuto affrontare e che lascerà per sempre ai tifosi il dubbio di chi l’avrebbe spuntata. Sarebbe sicuramente stato un confronto senza precedenti. Stoner, comunque, torna a parlare di Marc e del passaggio in Gresini, dichiarando però molto di più su se stesso che sullo spagnolo.

“Se non ti diverti perchè rischiare tutto? Marquez vuole divertirsi in sella, altrimenti non vuole rischiare tutto per niente. Sarà importante per lui avere la motivazione per allenarsi ogni giorno, accettare di potersi anche infortunare pur di correre in moto. Le persone vedono le cose solo dall’esterno. Quando le cose vanno male hai tutti contro. Io mi divertivo in moto, ma prima che ci fosse troppa elettronica“.

Photo credits: MotoGP.com

Stoner, parlando di Marc, rivive lui stesso le sensazioni provate in pista, e indaga sinceramente sulle motivazioni che possono spingere un pilota a correre e a rischiare la vita ogni qualvolta si sale su una moto. Il tuo corpo non vuole fare certe cose, ma tu lo costringi a farle. Ci vuole coraggio. Ci vuole sempre un ottimo motivo per rischiare tutto, serve una ragione per volerlo fare. Alcuni piloti lo fanno per i soldi. Altri per ragioni diverse, come per ottenere un risultato. A me piaceva andare in moto, ma facevano parte anche altre cose delle corse. Io ho avuto modo di correre ed è stato fantastico“.

Ma ad un certo punto, che ha coinciso con il cambiamento delle moto, la voglia di correre è diminuita. “Mi piaceva soprattutto essere in moto e tirare fuori il massimo da essa, tutto quello che potevo. Ero anche molto autocritico quando non ci riuscivo. Ma quando queste moto sono diventate troppo elettroniche, troppo controllate, il divertimento è scomparso. La MotoGP è diventata troppo politica per i miei gusti“. – Conclude Casey Stoner

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Deborah Lazzaro

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