GTWC Giacomo Altoè
In occasione del round del GTWC a Misano, Giacomo Altoè si confida ai nostri microfoni su quella che è la sfida interna in casa Ferrari.

Il portacolori #14 di Emil Frey, il campionissimo e talentuoso Giacomo Altoè, dopo diversi anni passati alla guida di una vettura dell’universo Lamborghini, dalla stagione 2023 del GT World Challenge ha iniziato a guidare la Ferrari 296 GT3, neonata nelle competizioni GT del Cavallino Rampante. Entrato nel microcosmo di Maranello, l’arrembante pilota attualmente in sesta posizione nella Classifica Overall del GTWC Sprint, parla del suo spirito di adattamento a bordo della vettura GT3 dalla livrea blu e del suo obiettivo nello scalare i ranking interni assieme ad Emil Frey.

GTWC Misano, esclusiva Giacomo Altoè: “Scegliere Ferrari si è rivelato interessante”

Dalle Formule minori, alle vetture TCR fino a passare alle GT3. Diciamo che hai provato quasi tutte le auto possibili.

“Si, è vero. La mia carriera o comunque i miei step sono stati tutti molto corti perché dall’inizio ho sempre cambiato categoria di anno in anno per cercare di adattarmi ed essere in continua evoluzione nello stile di guida e, secondo me, questo mi ha aiutato molto anche in ottica futura per tutte le condizioni diverse che ci possono essere in pista”.

Dunque hai un buono spirito di adattamento derivato da vetture tutte simili tra loro

“Esatto, anche perché la F4 non ha molto carico aerodinamico essendo una entry level. Poi sono passato alla TCR che è una touring car a trazione anteriore ed ha uno stile di guida diverso. E, per finire, sono passato direttamente nei GT che è un altro stile di guida: molto peso nella macchina, tanta aerodinamica e trazione posteriore. Ero in continua evoluzione e secondo me questo mi ha aiutato”.

GTWC Giacomo Altoè
Photo Credit: Emil Frey Racing – Antonin Vincent / Michele Scudiero Photography

Sei molto giovane e appena maggiorenne hai conquistato il titolo Sprint del GT Italiano nel ‘18, per poi ripeterti l’anno dopo nel GT Open sempre a bordo di Lamborghini.

“Si, esatto. Dall’inizio del 2018 ho iniziato la mia esperienza con Lamborghini ed è andato tutto molto bene perché nel 2018 avendo vinto il campionato italiano nel GT3 ed anche il Super Trofeo con Lamborghini e le Word Final, tutto allo stesso anno, è stato incredibile per me. L’anno dopo sono passato al GT Open, un campionato più competitivo e importante dove il livello è molto alto e aver vinto anche lì al debutto è stato incredibile. Il campionato era molto competitivo anche lì e non era facile essere veloci fin da subito”.

Sembri avere un buon feeling con la vettura di Sant’Agata Bolognese di cui hai anche vinto il Super Trofeo nel 20108. Adesso, però, guidi una Ferrari 296 GT3. Con Emil Frey è stato difficile abituarsi alla guida? 

“Non è stato semplice, ma neanche troppo difficile per me perché comunque sono riuscito ad adattarmi molto velocemente alla macchina anche perché essendo uno dei riferimenti del team, abbiamo lavorato molto per cercare il feedback con la macchina e ottenere lo sviluppo necessario per arrivare pronti alla prima gara. Sicuramente mi aspettavo meno differenza tra le due macchine, invece ho scoperto che Lamborghini e Ferrari sono davvero diverse. Come ci sono punti positivi e negativi come tutte le cose, però col team mi sto trovando molto bene”.

GTWC Giacomo Altoè
Photo Credit: Emil Frey Racing – Antonin Vincent / Michele Scudiero Photography

Quali sono le principali differenze?

“Come feeling in confronto a Lamborghini, con Ferrari siamo molto forti sull’aerodinamica e riusciamo a sfruttarla al meglio nelle curve veloci. Hanno fatto un ottimo studio in Ferrari. Però soffriamo molto di motore, parliamo di un V6 molto piccolino quindi il torque fuori dalle curve non è come me l’aspettavo. Se vedete le top speed che potrebbero essere simili ad altre auto come BMW e Mercedes, anche se non lo sono”, dice ridendo il pilota #14 di Emil Frey, “raggiungiamo la velocità di punta con più calma. È il nostro punto debole e ci stiamo lavorando”.

Siete un team cliente Ferrari. A differenza di AF Corse godete dello stesso aiuto da parte della Casa Madre essendo comunque AF Corse un team ufficiale?

“Come base del team siamo molto forti e abbiamo una struttura professionale e anche a livello di meccanici, ingegneri, data engineer, direttori, team manager ecc., siamo molto ben sviluppati quindi sappiamo portare avanti il nostro lavoro. Infatti, tutto lo sviluppo fatto fino ad oggi l’abbiamo fatto da soli. Qualche supporto da Ferrari ed Oreca c’è stato a livello di ingegneri, ma il 95% del lavoro è stato fatto da noi di Emil Frey e devo dire che i risultati si stanno vedendo perché siamo quasi sempre la prima Ferrari in pista”.

GTWC Giacomo Altoè
Photo Credit: Emil Frey Racing – Antonin Vincent / Michele Scudiero Photography

Come mai Emil Frey è passato da Lamborghini a Ferrari? Cosa che accade anche nel DTM.

“Sicuramente dopo tre anni di collaborazione con Lamborghini, probabilmente i risultati prefissati non sono arrivati. Poi Lamborghini ha deciso di puntare su un altro team che adesso è Iron Lynx e diciamo che per noi di Emil Frey non aveva più senso continuare e abbiamo deciso di intraprendere quest’avventura con Ferrari visto che c’era la nuova macchina, e non un pacchetto EVO, quindi partivamo entrambi dallo stesso livello e siamo convinti che questa possa rivelarsi una scelta interessante”.

Pensi che Ferrari possa riconoscervi come pari di AF Corse?

“Siamo ancora all’inizio e dobbiamo dimostrare sul campo solidità e costanza, però sicuramente la struttura di base c’è così come la metodica. Possiamo fare un ottimo lavoro e scalare i ranking interni di Ferrari”.

Obiettivi a lungo termine col team?

“Al momento ci stiamo concentrando, anno per anno. I programmi di quest’anno del team sono il DTM e il GTWC. Ci concentriamo gara dopo gara e poi vedremo come si evolverà la situazione”.

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Raffaello Caruso

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