GP Ungheria Ferrari
GP di Ungheria deludente per la Scuderia Ferrari, su una pista favorevole sulla carta non è riuscita a concretizzare al meglio.

La Scuderia Ferrari lascia l’Ungheria con il settimo posto di Charles Leclerc e l’ottavo di Carlos Sainz, risultati ottenuti in una gara priva di grandi colpi di scena nella quale, per quel che riguarda il monegasco, hanno inciso anche alcuni episodi avvenuti in pit lane con penalità di 5 secondi al seguito di una violazione del limite minimo di velocità.

GP Ungheria, Ferrari ancora assente

Al via con gomme Medium usate, Charles ha saltato Guanyu Zhou per salire quinto, mentre Carlos, scattato alla grande con un treno di Soft nuove, è stato in grado di scavalcare ben cinque macchine mettendosi in scia al compagno di squadra. Il primo stint ha visto le SF-23 tenere bene il passo delle McLaren e della Mercedes di Lewis Hamilton, ma al primo stop la gara di Charles si è complicata. Alla sosta per passare a gomme Hard, una delle pistole pneumatiche non ha funzionato correttamente facendo perdere al monegasco circa sette secondi in più del previsto e diverse posizioni.

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Photo Credit: Scuderia Ferrari Media Center

Charles ha presto recuperato riportandosi vicino a Carlos – erano in sesta e settima piazza – e i due anche con questa mescola hanno continuato a girare con un passo costante. Leclerc ha deciso di effettuare la sua seconda sosta al giro 43, montando un ulteriore treno di Hard, ma entrando in pit lane ha superato il limite di velocità finendo per prendere 5 secondi di penalità da aggiungere al tempo finale di gara.

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Photo Credit: Scuderia Ferrari Twitter

Carlos ha provato a estendere lo stint, ma insieme alla squadra già al giro successivo ha scelto di rientrare a propria volta rimanendo sulla mescola Hard. Nel finale la SF-23 hanno perduto un po’ di ritmo e così la Mercedes di Russell, forte di gomme più fresche, è stata in grado di scavalcare Sainz per la settima posizione e si è portata a meno di cinque secondi da Leclerc soffiandogli la sesta piazza pur senza doverlo affrontare in pista. Quella vista in Ungheria non è stata di certo una Ferrari senza punti deboli, anzi quelli ancora ci sono e vanno rivisti al più presto per avere una vettura competitiva la prossima stagione.

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Raffaello Caruso

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