Il team principal Mercedes Toto Wolff ha parlato del clima di fiducia instaurato con Lewis Hamilton. L’imprenditore austriaco, e detentore di una parte dell’azienda tedesca, ha espresso tutto la sua ammirazione per il 7 volte Campione del Mondo, con il quale oggi c’è un grande rapporto di fiducia reciproca, che però solo il tempo ha saputo costruire dopo diversi episodi molto dibattuti tra i due.
Toto Wolff e la fiducia reciproca con Hamilton: “L’abbiamo costruita nel corso degli anni”
Quando Lewis Hamilton firmò con l’ambizioso progetto Mercedes era il 2013. Solo un anno prima il 7 volte Campione del Mondo Michael Schumacher dichiarò finita la sua carriera con l’ultima stagione con la squadra di Brackley, ed il quel momento il britannico non avrebbe mai saputo che quell’accordo lo avrebbe portato a raggiungere i numeri del tedesco. Anzi, l’asso numero 44 ha addirittura superato in diversi casi le cifre di chiunque altro, battendo record su record. Anche in un progetto che è sempre parso rosa e fiori, però, ci sono stati grossi diverbi diventati persino motivi di rottura con il team.
Recentemente, ai microfoni dell’emittente ESPN, Toto Wolff ha raccontato proprio questo, di quei periodi complessi vissuti con l’originario di Stevenage che nel 2016, a seguito di alcuni episodi, vide minarsi il rapporto. Il team principal Mercedes ha ricordato dell’accesa rivalità con Rosberg, e di quella rottura – un po’ anomala a quei tempi – del motore della W07 Hybrid al GP di Malesia. Hamilton si sentì pugnalato alle spalle, ma per fortuna si trattò di uno sbaglio per lui, che negli anni successivi riuscirà a vincere ben 4 titoli consecutivi, a dimenticare di quei brutti pensieri, a legare più che mai con la famiglia Mercedes.
“La fiducia è un tema importante, per lui e per me. Devi guadagnartela e metterla alla prova, ed è solo allora che puoi fidarti” – Ha commentato così Wolff. – “Abbiamo costruito questa fiducia nel corso degli anni, e anche se ci sono stati alcuni momenti difficili, come nel 2016, li abbiamo affrontati subito. È come accade con mia moglie, Susie: se ho un problema lei prendo subito il telefono e ne parliamo. Si discute di tutto e ci si chiarisce, oppure si accetta di non essere d’accordo. E da allora con lui siamo stati fortissimi. Noi gli dobbiamo una macchina; è difficile, visto il ritmo della Red Bull, ma gli dobbiamo una macchina. Quest’anno non vincerà il titolo, quindi dobbiamo dargli un’altra possibilità“.
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