Il team principal Mercedes Toto Wolff ha raccontato recentemente del suo passato, delle sue scelte e del peso che adesso sente nel mondo della Formula 1. Il manager austriaco ha da sempre avuto un’importanza fondamentale nella squadra tedesca, ed ha garantito un periodo di splendore che solo negli ultimi due anni è sembrato leggermente calare sotto le aspettative. Al di là dei risultati sportivi, però, Wolff ha spiegato come la sua figura sia mutata in questo sport, compreso quella nel team di Brackley.
Mercedes, Toto Wolff spiega quali sono gli obiettivi per il futuro in F1
La stagione 2023 di Mercedes non è iniziata in maniera particolarmente diversa dall’annata precedente, e Toto Wolff ne è stato sempre pienamente consapevole. Con una coppia di piloti dal livello altissimo, e dei tecnici dal valore invidiabile, la squadra tedesca ha subito uno scivolone dalle posizioni di vertice che, oltre ad aver deluso il team stesso, ha creato anche una scossa nel mondo della Formula 1. Wolff, che dal 2013 ha rivestito un ruolo manageriale di grande impatto nella squadra, era riuscito nel glorioso intento di vincere ben otto campionati costruttori consecutivi, godendo quindi di un rispetto ed una fama fuori dal comune, ma meritata.
L’imprenditore austriaco era entrato nella Formula 1 nell’ormai lontano 2009, come azionista di Williams. Passarono quattro anni e la sua figura nell’ambito finanziario baciò il progetto Mercedes, che lentamente salì di valore, fino ad esplodere come il miglior team su cui puntare nella nuova era delle power unit. L’obiettivo di Wolff era stato, però, non quello di creare una squadra vincente per riempire il palmares del prestigioso marchio tedesco, bensì per aumentare il valore economico di quest’ultimo. Ma come il 51enne stesso ha dichiarato, nel tempo le idee sono cambiate, ed è cambiato anche il suo punto di vista. A Motorsport.com, Toto Wolff ha ammesso di aver anche pensato ad abbandonare la Formula 1, ma dopo essere diventato direttore esecutivo del team, le cose si sono rivoluzionate.
“Nel 2020 stavo pensando al futuro. Il mio piano che quando avessi compiuto 49 anni, avrei smesso di fare questo lavoro. Perché a 50 anni sei cresciuto, non sei più il team manager. Ma poi è cambiato qualcosa in me. Per la prima volta nella mia vita, ho rivoluzionato la mia strategia di business, da investitore che compra, sviluppa e vende, a comprare, sviluppare e mantenere. Vincere era l’unica cosa importante, perché conquistare campionati significava successo finanziario. Originariamente ho firmato un contratto triennale, poi altri due ancora. Nel 2020, non sapevo se volevo continuare a farlo, ma ora è la mia azienda. È la mia squadra. Non è più un progetto. Ora devo continuare a sviluppare talenti e a crescere, è il mio obiettivo”.
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Raffaello Caruso e Gabriele Bassi commentano il GP di Australia assieme a Franco Nugnes, direttore e responsabile di Motorsport.com Italia.
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