Il retroscena di Daniel Pedrosa e Ducati che nel 2009 sono stati vicini a incrociare le loro strade con lo spagnolo che rifiutò

Daniel Pedrosa svela un retroscena, quando Ducati si fece avanti per portarlo a Borgo Panigale dopo il flop di Marco Melandri nel 2008. Troppi punti interrogativi su quella Desmosedici per lo spagnolo, fattore che ha portato il pilota a rimanere in Honda fino al 2018.

Le parole di Pedrosa su Ducati

Sembra passata un’era geologica da quella Desmosedici dura, ruvida che riusciva a funzionare solo sotto le mani di Stoner. Ora è la moto più ambita, quella più versatile. Grande il lavoro di Gigi Dall’Igna nel corso degli anni, ma la Ducati dei primi anni MotoGP spaventava, e non poco. Anche Daniel Pedrosa nel 2009 fu accostato alla moto di Borgo Panigale, ma visti i precedenti fallimenti di piloti blasonati al fianco di Casey Stoner dovette declinare l’offerta. Si sarebbe formata una coppia d’oro con l’australiano a condividere il box con lo spagnolo della HRC. Ha parlato così a DAZN il tre volte campione del mondo.

“Ho cercato di valutare quale fosse la situazione del team perché tutti dicevano che era una moto difficile. I compagni di Stoner stavano passando un momento complicato e Melandri se n’era andato affermando di aver sofferto molto”

La Ducati bussò alla porto di Pedrosa nel 2009, dopo l’anno difficile con Marco Melandri, mai a suo agio con la GP8. Nel 2009 la Honda arrivava da anni difficili, con la casa nipponica che dall’addio di Valentino Rossi nel 2003 vinse solo con Nicky Hayden nel 2006.

Da quando Rossi aveva lasciato il team, si era persa la strada. Durante la guerra tra Michelin e Bridgestone, Honda non ha avuto successo con nessuno dei progetti, soprattutto nel 2007 e nel 2008. Eravamo gli unici con motori a valvole convenzionali, gli altri avevano già valvole pneumatiche. Nemmeno il passaggio alle gomme Bridgestone ci ha aiutato

Cuore Honda

Pedrosa, pilota Honda con cui conquistò nelle classi minori ben tre titolo mondiali, si trovò spiazzato dall’interesse di Ducati nei suoi confronti, tanto che dovette pensarci per poi rimanere fedele alla Honda.

In effetti, quella volta, l’offerta mi ha sorpreso perché non avevo in programma di cambiare. Quindi ho dovuto pensarci. Alla fine non era nei piani: il mio cuore ha sempre voluto correre con la Honda

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Simone Massari

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