MotoGP 2022 Top e Flop
MotoGP 2022, Top e Flop costruttori di metà stagione. Ecco le pagelle di RossoMotori di questa prima metà di stagione.

Terminata la prima metà stagione della MotoGP 2022, andiamo a vedere quali sono i Top e i Flop nell’ambito Costruttori. Ducati, Aprilia, Yamaha, Suzuki, Honda e KTM; sono loro 6 i protagonisti di questo campionato così combattuto, 6 case che si sfidano a suon di sviluppi, migliorie ed innovazioni. Vediamo chi tra questi protagonisti sono i 3 top ed i 3 flop team in questa mid season 2022.

MotoGP 2022 Top e Flop: Aprilia e Ducati i migliori, poi…

Non è un discorso semplice definire quali sono i migliori costruttori nel paddock e non sempre la classifica rispecchia la qualità del lavoro svolto ma ripassiamo comunque i dati:
la Ducati al momento è prima in classifica con 246 punti seguita dalla Yamaha che di punti ne conta 172. Aprilia e KTM succedono nella classifica e sono rispettivamente 3a e 4a con 155 e 121 punti. In fondo alla classifica ci sono invece Suzuki e Honda, con 101 e 85 punti. Alla luce di ciò, analizziamo quelli che sono stati secondo noi i Top e i Flop in questa prima metà di stagione MotoGP 2022.

Aprilia la migliore!

La casa di Noale guida indubbiamente questa classifica qualitativa provvisoria. Massimo Rivola sta gestendo il team in maniera impeccabile. Entrambe le moto, pilotate da Aleix Espargarò e Maverick Viñales, vanno avanti di pari passo sia meccanicamente che aerodinamicamente. Lorenzo Savadori è poi la ciliegina di questa bellissima ed armonica torta; il tester e wild card di Cesena sembra come avere un orecchio assoluto per questa RS-GP, un talento unico e raro che gli permette di carpire ogni piccola stonatura che risuona nella sinfonia del 4 cilindri a V italiano. Oltre alle migliorie non mancano poi gli sviluppi: GP dopo GP, l’Aprilia riesce a portare in campo nuove soluzioni sempre più intelligenti e innovative (pensiamo al recente spoiler posteriore avvistato sul codone di Savadori). Aprilia, 3a in classifica contro due team che in pista di MotoGP ne mettono rispettivamente 8 e 4, e non 2. Ammirevole.

MotoGP 2022 Top Flop
Photo Credit: MotoGP.com

Ducati, ottimo ma…

Ducati prima classificata in questa metà stagione, il campionato costruttori sembra stia diventando per Borgo Panigale il premio di consolazione annuale per non esser riuscita a piazzare un proprio pilota in prima posizione. 8 MotoGP hanno decisamente contribuito ad ottenere questo risultato di metà stagione, ma come si moltiplicano le moto, si moltiplicano anche i problemi che si possono riscontrare nei box. Il team Factory sta puntando tutto su un Pecco Bagnaia altalenante come il grafico di un oscilloscopio mentre dall’altro lato del box, quello in fase di trasloco per intenderci, Jack continua a menare come un fabbro per cercare di dimostrare che questa moto se l’era meritata.

MotoGP 2022 Top Flop
Photo Credit: MotoGP.com

Team Pramac zitta zitta è riuscita a piazzare un Zarco davanti il porta bandiera ufficiale mentre il compagno di squadra è alle prese con un po’ di sfortuna e qualche problemino fisico. Team Gresini leggermente in calo, ma non per colpa sua. Il team organizzato da Masini sta continuando a lavorare bene, il problema è che Bastianini sta già scendendo dal treno prima ancora di essere arrivato in stazione mentre dal Diggia, che ricordiamo essere un rookie, più di tanto non ci si può aspettare, per lo meno non contro piloti tosti come quelli di quest’anno. Team VR46 in crescita repentina. La giovane squadra sta ingranando la marcia giusta mentre Marini e Bezzecchi, quest’ultimo andato in vacanza con un 2° posto in tasca, stanno capendo come guidare la potentissima Desmosedici. Il giudizio definitivo non può essere che positivo ma con molte oscure sfumature dovute all’elevato numero di componenti interne mentre Ciabatti e Tardozzi a volte sembrano succubi di questa enorme e violenta lavatrice industriale.

Suzuki, respect

Nonostante la classifica li piazzi al penultimo posto, è ammirevole il lavoro che stanno facendo nel team Ecstar. 2 moto portate avanti con soldi che non ci sono mentre Hamamatsu minaccia di lasciare tutti i meccanici a piedi. Mir e Rins, 8° e 9° con due punti di distacco, dimostrano che stanno dando comunque il massimo ma che più di tanto non è possibile pretendere. Grande professionalità, è questo il giudizio che do a questo team in fase di tramonto.

MotoGP 2022 Top e Flop: Yamaha, KTM e Honda

Yamaha, il cavallo vincente

Perché Yamaha tra i flop se è seconda in classifica? Come già anticipato, non sempre la classifica rispecchia il lavoro svolto dal team e questo caso ne è un esempio. Cara Yamaha, come detto varie volte, il tuo team non è formato da un solo pilota ma da ben 4; a bordo ci sono Quartararo, e questo lo sai, Morbidelli, Dovizioso e Binder; te ne eri dimenticato? La casa giapponese sta puntando tutto su un solo cavallo che, seppur fortissimo, è pur sempre uno solo. I problemi denunciati da Valentino Rossi qualche anno fa a quanto pare erano fondati; il team, satellite o ufficiale che sia, non dà ascolto ai piloti ma pensa a fare solo il meglio per se stesso, non capendo che in questo modo si rischia di annegare. La moto è competitiva solo nelle mani di Fabio mentre gli altri piloti cercano di gestire un mezzo che non è fatto per loro, mettendo qualche toppa dove possono. Non è un caso infatti se gli altri tre piloti occupano il 19°, 21° e 22° posto in classifica.

Photo Credit: MotoGP.com
Photo Credit: MotoGP.com

KTM, Much Ado About Nothing

Aria di rinnovo in KTM che punta a cambiare la propria line-up nel 2023. Confermati al momento Binder e Miller mentre rimangono in dubbio gli altri 2. Il grande tallone d’Achille sembra essere la qualifica, ovvero il giro secco. La KTM ha un gran grip ma sembra che i meccanici non riescano a sfruttarlo a pieno, non c’è stato alcun miglioramento rispetto allo scorso anno, eppure le aspettative sembravano molte. Ottimo Guidotti che a testa bassa sta lavorando per cercare di migliorare dove possibile. L’austriaca dovrà lavorare molto se vorrà essere competitiva il prossimo anno. Il lato positivo è che appena arriva la quadra nella gestione della moto, questa arriva per tutti i piloti e non solo per uno.

Honda, Yamaha un anno dopo

Honda sta ora facendo i conti con una politica che pare essere consueta in Giappone; la situazione è come quella della Yamaha, solo ad un anno di differenza. Con il ritiro di Marquez infatti, la Honda si è trovata con un pugno di mosche in mano. Il team Factory ha nel box un collaudatore (Bradl) che tutto fa tranne che collaudare gli sviluppi e questo non certo per colpa sua. Dall’altro lato c’è un Pol Espargarò da 17° posto, proprio un gradino sotto rispetto al giapponese del team satellite. Team LCR sempre con le mani legate. “Tutti fuori dal box che arrivano i meccanici Honda”, questa voce risuona ogni qualvolta la squadra di Lucio Cecchinello è intenta a mettere mano sulle moto che ha nel proprio box. Non c’è comunicazione, né tra i due team né con i piloti; LCR cerca di mettere una pezza come può ma per loro è come correre i 100 metri con i piedi legati. Nakagami e A. Marquez sono forti ma senza una moto competitiva non possono fare molto; Alex se n’è accorto e infatti sta già facendo le valige.

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Andrea Perfetti

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