dani pedrosa ktm
Dani Pedrosa, intervistato da Marca, ha toccato vari argomenti svariando dall'attuale impegno con KTM fino al passato trascorso in Honda HRC.

Dani Pedrosa ha abbandonato il Motomondiale al termine della stagione 2018. Dopo una carriera legato ad HRC, con cui ha vinto un titolo in 125cc e due in 250cc, è diventato il test rider della KTM. Il suo lavoro ha permesso alla casa austriaca di progredire notevolmente in MotoGP, anche se ancora c’è molto lavoro da fare. L’ultima sua apparizione in pista risale al 2021, quando corse una wildcard al Red Bull Ring terminando con un notevole 10° posto.

Dani Pedrosa a tutto tondo su KTM, Honda, Marc Marquez e Stoner

Il fantino di Sabadell (8° nella classifica all time per vittorie con 54 sigilli e 3° in quella dei podi con 153) ha toccato vari argomenti in un’intervista rilasciata a Marca, svariando dall’attuale situazione KTM fino all’arrivo di Miller nel 2023:

“Per ora non ci sono wildcard in programma, quelle si fanno quando ci sono evoluzioni da provare. Se ci fosse qualcosa che i piloti ufficiali non potessero provare per via dei regolamenti, allora avrebbe senso. Siamo un pò in difficoltà, ma in KTM ci sono stati alcuni cambiamenti e stiamo ancora aspettando i frutti. Abbiamo cose più importanti da cambiare come il motore, ma non possiamo farlo a causa dei regolamenti. L’anno prossimo arriverà Miller: sinceramente non lo conosco molto bene. Da quello che vedo in pista, egli è molto versatile in generale ed anche veloce quando le condizioni sono particolari. Si è anche adattato a diverse moto ed è un bene, ma per valutarlo dobbiamo aspettare”.

dani pedrosa ktm
Photo Credit: MotoGP Official Website

Egli ha pure parlato di Honda, di Marquez e di Stoner:

“Non so quanto le cose siano cambiate in Honda rispetto a quando ci correvo io, su Marquez invece posso dire che affrontare queste situazioni è ogni volta diverso. Mi sono operato molte volte con successo, ma altre volte non è andata così bene. Si cade in una spirale di operazioni, qualcosa da non augurare a nessuno. Poi la fiducia comincia a risentirne, sperando di tornare fisicamente al top. È qui che subentra l’aspetto mentale e l’essere circondati da persone che si prendono cura di te. Parlando di Stoner; con lui ho condiviso tanti anni sebbene in squadre diverse. Quando ci siamo ritrovati in HRC, ho capito tante cose che non mi spiegavo del suo stile, mi ha aperto gli occhi e sono riuscito ad imparare molto”.

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Riccardo Zoppi

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