Dopo le due vittorie in Inghilterra e in Austria, gli animi delusi dei tifosi Ferrari hanno ricominciato a sognare, grazie a Charles Leclerc.

Sembra incredibile, ma entrambe le gare degli ultimi due weekend sono state vinte da una monoposto rossa. Prima e quarta posizione a Silverstone, vittoria e DNF in Austria. La seconda, festeggiata come la pioggia dopo una siccità di un paio di mesi per Charles Leclerc in Ferrari. La prima, passata quasi in sordina nonostante fosse la prima del suo compagno spagnolo e il risultato per il team fosse nettamente migliore.

La formula magica? Nessuna, gli attimi di magia si possono ritrovare solo nei giri in pista di un ragazzo monegasco.

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Ferrari, storia di un amore difficile

Ha assunto ora più che mai le sembianze di un amore malinconico, quello tra i Tifosi ed il Cavallino. Di quelli destinati a finire in delusione, poco alla volta. Già, perché la Ferrari non ne fa una giusta. È la stessa di sempre, quella del campionato di Raikkonen del 2007, la vincentissima di Schumacher, la brillante promessa di questa nuova era: solita, vecchia amante. Ma è anche l’unico tra i top team a non prendere chiare decisioni oltre la metà della stagione, a sbagliare spesso strategia, a confondersi alla radio. 

Charles Leclerc Ferrari Austria
Photo Credit: Scuderia Ferrari Twitter

È sempre la stessa, che da ordini di scuderia tardivi e si giustifica dopo l’ennesima delusione puntando il dito contro ciò che ha di più prezioso, mentre i sogni del mondiale rimangono lì, vicini e distanti. È troppo doloroso rimanere “calmi”, come ha detto Binotto a Leclerc a Silverstone. Dopo un inizio di stagione da leader assoluti, come si può accettare la delusione di un errore dopo l’altro per colpa dell’affidabilità o delle decisioni del muretto? Ma soprattutto, come si può chiedere ai tifosi, sangue e passione, di stare sempre dalla parte della squadra che amano ma che li sta, lentamente, perdendo?

Ferrari, il caso Sainz

È inevitabile che si generino malumori: verso la Ferrari, fedele compagna che non può fare così quando ha tutto da perdere. Verso Carlos Sainz, sul cui conto sono state intessute le trame più fantasiose e scaricate le frustrazioni dei “guidatori da divano”. Lo spagnolo, dopo la prima vittoria, è stato al centro di non poche polemiche: quelle di chi diceva che il box fosse diviso e non volesse fare la foto commemorativa con lui e chi gridava alla frode, alla vittoria comprata coi soldi dello sponsor. Tutte voci poi smentite, ma che hanno alimentato il focoso passaparola, mettendo a nudo tutta l’incertezza nella quale sguazza il team di Maranello. 

Charles Leclerc Carlos Sainz Bahrain Ferrari
Photo Credit: Scuderia Ferrari Twitter

Pagliaccio”, si legge sui profili social di Carlos Sainz. E anche: “Hanno fatto vincere la macchina sbagliata”. Disillusione, paura, rimorso per quello che poteva essere e che invece non è stato. Davanti all’ennesimo strafalcione del muretto, come si può chiedere ai Tifosi di rimanere calmi? Come si può chiamarli a riconoscere a mente fredda che Carlos Sainz di marcio, purtroppo o per fortuna, non ha niente? È solo un pilota tra i migliori al mondo che corre senza istruzioni e, in quanto tale, corre per fare il meglio che può. Lascia solo una punta di amarezza vederlo messo da parte anche nel giorno della vittoria, etichettato di un’incompetenza non sua perché le responsabilità, dentro quel box, sono di altri.

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Charles Leclerc, ricordaci come si sogna

Bisognerebbe innamorarsi di nuovo, ritrovare la passione per sostenere quella “macchina sbagliata”, che alla fine è una sola. Perché c’è, quella macchina. C’è, ma l’unico che sembra crederci in Ferrari è lui, Charles Leclerc. Ci crede sempre: una pole position dopo l’altra il sabato, una delusione dopo l’altra la domenica, finché l’Austria non ha interrotto il circolo vizioso. Ci ha creduto anche quando il mondo del motorsport gli gridava di farsi sentire dopo Silverstone. Di arrabbiarsi, urlare, fare qualcosa. Ma l’amore che Leclerc ha per la Ferrari funziona come un freno alla rabbia che un altro, al posto suo, avrebbe avuto. 

Charles Leclerc Ferrari Austria
Photo Credit: Scuderia Ferrari Twitter

Ci ha creduto anche quando, lontano come non mai dalla vetta della classifica dopo una dominazione assoluta, è riuscito a dire ”Quanti punti sono? 49? Due gare e ci siamo”. Ci ha creduto perché le sue risposte non sono a parole ma in pista. Silenziose come un piede che calibra il pedale dell’acceleratore rimasto aperto a tre giri dalla fine, come due dita che sfiorano la levetta del cambio, come gli abbracci al traguardo. Sono molti a dire che ricordi Villeneuve, in questo. La gentilezza, il carisma, il viso pulito e sereno, e da ultimo la metamorfosi in brutale agonista in pista. Lo ricorda nella passione trascinante, di quelle che – mi hanno riferito – ti facevano accendere la tv solo per controllare come stesse andando Gilles. 

Solo Charles Leclerc può ricordare ai tifosi Ferrari di che cosa sono fatti i grandi amori, con il cuore nella testa e sotto i piedi. Con delle emozioni troppo grandi, qualunque esse siano. La sua vittoria austriaca è la risposta perfetta alle incertezze di un team che fatica alle sue spalle, ma che grazie a lui può continuare a sognare. Adesso, con lo sguardo al circuito Paul Ricard, speriamo di riceverne altre di risposte così, con la visiera abbassata ed il piede sempre giù.

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Camilla Taglietti

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