Le norme Covid hanno influenzato pesantemente la MotoGP negli ultimi due anni. Chi pensava che tutto sarebbe cambiato alla vigilia di quella stagione 2020, quando il mondo improvvisamente si fermò per tentare di arginare la pandemia. A distanza di due stagioni molte cose sono cambiate: la malattia è più conosciuta, quasi ci si convive, ed i vaccini hanno fatto il loro lavoro. Ecco perché per la nuova stagione, già in Qatar si cercherà di tornare verso quella normalità che tanto ci manca.
MotoGP in Qatar con meno norme Covid e più libertà, ma sempre con attenzione
Partiamo dal fatto che l’applicazione della famosa bolla che Dorna aveva creato attorno al paddock non verrà utilizzata. Se infatti prima serviva un tampone alla partenza ed uno all’arrivo con conseguente isolamento fino al risultato di quest’ultimo, ora non sarà più necessario. Basterà tamponarsi prima di dirigersi verso il Qatar. Tutto questo sussiste avendo almeno due dosi di vaccino. Permane l’obbligo però di far sapere a Dorna il proprio paese di provenienza, la data di arrivo e con che volo, la situazione vaccinale personale e l’hotel dove si pernotterà.
Non ci sarà più l’obbligo, sia per i piloti che per i componenti del team, di spostarsi solamente nella tratta hotel-circuito e viceversa. Naturalmente ci sarà il pubblico sugli spalti e poi, nella zona dedicata alle hospitality, dovrà permanere si un atteggiamento responsabile e di attenzione senza però avere l’obbligo di indossare le mascherine o mantenere una distanza di sicurezza. Sinceramente una scelta un pò discutibile quest’ultima, ma comunque la MotoGP sembra sempre più orientata ad un ritorno al passato.
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