gp turchia asfalto
Michael Masi ha spiegato che per non ripetere ciò che è successo nel GP di Turchia 2020, l'asfalto del circuito di Istanbul è stato trattato.

La particolare stagione vissuta lo scorso anno ha permesso ad alcuni circuiti di fare ritorno dell’ambito calendario di F1; tra questi anche il tracciato di Imola e quello dell’Istanbul Park, giunti in sostituzione di alcune cancellazioni anche in questo mondiale 2021. In particolare, il GP di Turchia è ancora segnato dal ricordo di un asfalto nuovo ma poco aderente, motivo per cui la Federazione ha deciso di trattare il tracciato in modo da recuperare il grip mancante.

GP Turchia: trattamenti all’asfalto per recuperare aderenza

Come dimenticare i grandi ritorni del 2020? Il Nurburgring, Imola e soprattutto lo scivoloso e bagnato GP di Turchia. Dopo un’assenza dal calendario di F1 che durava dal 2011, il 2020 ha visto Istanbul tornare ad essere protagonista di un weekend di F1; per celebrare l’occasione, gli organizzatori del circuito avevano deciso di riasfaltare l’Istanbul Park, senza tenere in considerazione quel piccolo dettaglio chiamato aderenza.

E come dimenticare anche quella notte in cui il circuito è stato aperto a tutti per gommare la pista? Proprio per non ripetere gli episodi vissuti nella passata stagione, la Federazione ha deciso di trattare l’asfalto del circuito di Istanbul in modo che sia recuperato quel grip che l’anno scorso faticava ad essere trovato.

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Lewis Hamilton, GP Turchia 2020 – Photo Credit: Mercedes F1 Official Media Site

Ogni anno mandiamo aggiornamenti alle squadre sui cambiamenti dei circuiti per gli appuntamenti futuri. Barriere, recinzioni, asfalto, ogni cosa; quest’anno il tracciato turco è stato sabbiato ad acqua, un trattamento fatto con regolarità. L’abbiamo visto spesso in tracciati come quello di Singapore, visto che le strade pubbliche dove si corre il GP sono spesso riasfaltate. Credo sia stato solo un problema di tempistiche visto che abbiamo comunicato la scelta di correre in Turchia all’ultimo minuto.

Michael Masi

Un tuffo nel passato: Brawn racconta il problema avuto in Turchia nel 2020

La gara vissuta in Turchia nel 2020 è stata di certo una di quelle che ha tenuto con il fiato sospeso fino alla fine, sia per l’asfalto poco aderente che per la forte pioggia che cadeva su Istanbul. Ross Brawn, come riportato da Motorsport.com, ha raccontato l’esperienza dell’anno scorso confermando quanto detto da Masi e ricordando cosa vuol dire correre in F1.

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GP Turchia 2020 – Photo Credit: Red Bull Content Pool

Mi rendo conto che i piloti non erano contenti dei livelli di aderenza, ma è stato un problema nato dalla decisione presa all’ultimo momento di correre in Turchia a seguito della pandemia. Credo che i piloti a volte abbiano bisogno di ricordare che la F1 è una competizione dove chi taglia prima il traguardo vince. Il livello di grip era basso, ma ero lo stesso per tutti; alcuni lo hanno accettato, altri invece hanno vissuto questa mancanza come una distrazione. Avere un asfalto scivoloso come quello che avuto in Russia non è stata una cosa negativa; ha mostrato il talento di un pilota al massimo.

Ross Brawn

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Chiara Zambelli

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