Hamilton e la Ferrari: "Non è successo e non mi spiego il perché". Il pilota inglese rammaricato per non aver guidato la Rossa in carriera

In Russia il 7 volte campione del mondo ha tagliato l’importante traguardo dei 100 GP vinti in carriera, primo pilota della storia a raggiungere la tripla cifra. A margine dell’evento di Sochi, Lewis Hamilton ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport. A domanda diretta sul perché, in tanti anni di carriera, non abbia mai guidato la Ferrari, Lewis ha risposto con un pizzico di rammarico ammettendo che, ancora oggi, non riesce a spiegarsi come mai non sia mi accaduto.

Hamilton: “La Ferrari un sogno per chiunque, un traguardo da raggiungere”

Chissà se Lewis Hamilton, quando appenderà il casco al chiodo alla fine di una lunga e strepitosa carriera, guardandosi indietro avrà il rimpianto di non aver mai corso per la Ferrari. Nel corso degli anni il suo nome è stato più volte accostato a Maranello, ma il momento non è mai stato quello giusto, con lui accasato in Mercedes a vita e la Rossa che si affidava nell’ordine ad altri campioni del calibro di Alonso, Vettel, più recentemente Leclerc. Del resto, così va la vita: gli incontri devono essere propiziati dal destino, dagli incroci più o meno fortuiti di circostanze ed avvenimenti. Evidentemente Lewis e la Ferrari non erano destinati ad incontrarsi, nonostante gli attestati di stima reciproci. Intervistato in esclusiva da Sky Sport al temine del GP di Russia, Hamilton non ha nascosto un certo rammarico per quello che poteva essere e non è stato:

Per tanti anni, quando sono venuto a Monza, camminando accanto ai tifosi, potevo sentire che dicevano “Vieni in Ferrari!”. Questo mi scaldava il cuore, ma è abbastanza incredibile che non abbia mai guidato per Ferrari in tanti anni. Perché è un sogno per chiunque, un traguardo da raggiungere. Non è mai stato davvero possibile e non saprò mai del tutto con precisione perché. Auguro loro il meglio e nel mio prossimo futuro continuerò a impedire loro di vincere il mondiale (ride, n.d.r.). Ho visto le foto dei loro piloti e il rosso è sempre il rosso. Ho un paio di Ferrari, a casa. Posso guidare quelle, ma non la Ferrari F1

Hamilton guarda al 2022: “Russell già velocissimo, ma imparerà da me perché sono in F1 da più tempo”

Non solo rimpianti e rammarico per il mancato approdo in Ferrari. Nell’intervista a Sky Sport, Hamilton ha anche parlato del futuro. Nel 2022 il suo compagno di squadra non sarà più Valtteri Bottas, con cui ha diviso il box per cinque anni, ma un rampante e affamato George Russell. Lewis si augura di essere parte del processo di crescita del giovanissimo pilota inglese e non sembra, al momento, preoccupato dal confronto con il futuro teammate:

Guardando al prossimo anno, è probabile che le prestazioni delle auto siano più ravvicinate – ha detto – Le gare saranno più intense, perciò l’abilità di guida potrà avere un grosso peso. Ed è per questo che voglio rimanere in F1, perché sarà davvero un’opportunità per mostrare le mie abilità […] Credo che il mio spirito possa aiutare il team a fare dei progressi, perché so di cosa ho bisogno dall’auto e dove devono andare le prestazioni. Spero di essere importante in questo senso e di essere parte della crescita di Russell, che sarà accanto a me. Lui è già velocissimo ma sicuramente imparerà da me perché sono in F1 da più tempo. E anche io potrò imparare da lui. Non ho remore a imparare da qualcuno di più giovane.

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Rosanna Greco

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