GP Austria, Red Bull vince la quinta gara di fila. Analisi di un binomio macchina-pilota che punta a eguagliare i record dei tempi di Vettel

Con la vittoria al GP d’Austria, la Red Bull centra il quinto successo di fila in questa stagione e allunga su Mercedes sia nella classifica piloti che in quella costruttori. Era dal 2011 che la scuderia di Milton Keynes non metteva a segno una striscia di gare così positiva. Allora il mondiale andò, per la seconda volta, a Sebastian Vettel. L’attuale superiorità tecnica della Red Bull ricorda molto da vicino lo strapotere del team austriaco in quegli anni, con la RB16B che adesso punta a battere un altro record: quello delle nove vittorie di fila del 2013, ancora Vettel, ancora Red Bull.

GP Austria: una Red Bull straordinaria sul circuito di casa

Irreale, veloce con ogni mescola, incredibile, bella da guidare. Al termine di una gara dominata dalla prima curva, Max Verstappen non ha aggettivi per descrivere la sua Red Bull. Il pilota olandese è quasi sorpreso per la facilità con cui ha vinto il GP: in solitaria, inquadrato poche volte. Un po’ come succedeva a Lewis Hamilton fino allo scorso anno. Verso gli ultimi giri, Max ha anche il tempo di rientrare ai box per un cambio gomme che gli vale il giro veloce, un mostruoso 1:06’200″. Merito di Verstappen, certo. Ma anche di una vettura che ha dimostrato di essere competitiva in ogni circuito e condizione: su tracciati lenti come quelli di Montecarlo e Baku e su quelli misti come il Paul Ricard e il Red Bull Ring.

La RB16B vola nelle curve lente, in quelle veloci, nei rettilinei. Segno, oltre che di un buon assetto aerodinamico, dell’ottimo lavoro svolto dai motoristi sul propulsore Honda. Dai vertici della Red Bull assicurano che nessun aggiornamento è stato fatto sul motore, del resto il regolamento lo vieta categoricamente. Eppure la Mercedes, in crisi e più lenta che mai, ha seminato qua e là dubbi, insinuazioni, frecciatine. Verstappen e il team principal incassano – il primo con stile, Christian Horner un po’ meno e rispondendo sempre a tono – e vanno avanti, forti di una squadra superiore da ogni punto di vista. La scuderia di Milton Keynes è infatti perfetta anche nella scelta delle strategie di gara, non ha sbagliato mai un colpo, azzeccando fin qui tutte le chiamate ai box, con pit-stop velocissimi che hanno contribuito, anche loro, alla leadership iridata.

GP Austria, gara da dimenticare per Sergio Perez

Se Verstappen ride e si gode la folla arancione, in delirio sotto il podio, lo stesso non si può dire di Sergio Perez. Il pilota messicano è stato autore di una gara al di sotto delle potenzialità sue e della macchina. Partito dalla seconda fila, ha provato, invano, a sopravanzare uno straordinario Lando Norris, fin quando un’escursione sulla ghiaia non l’ha fatto precipitare all’11° posto, dietro Charles Leclerc. La direzione gara ha punito il povero Lando con 5 secondi di penalità. Decisione severa e ingiusta: Perez ha fatto tutto da solo, tentando di superare Norris dall’esterno e andando fuori pista semplicemente perché non c’era più spazio.

GP Austria Red Bull
L’escursione sulla ghiaia di Sergio Perez nella prima parte della gara – Photo credit: fia.com

Chi di penalità ferisce, di penalità perisce. Sergio ha lottato per quasi tutta la gara con Leclerc, toccando il ferrarista in due occasioni, beccandosi così una doppia penalità, di 5 secondi ciascuna. Dopo l’incidente con Norris, del resto i giudici non potevano agire diversamente. Checo ha concluso il GP all’ottavo posto. Un piccolo passo falso per lui, in una stagione fin qui molto positiva, culminata con la vittoria in Azerbaijan.

Il 17 luglio la F1 sbarcherà a Silverstone per il GP di Gran Bretagna. Il circuito inglese, insieme a Monza, è tra i più veloci del calendario, qui la Mercedes ha promesso ad Hamilton degli aggiornamenti sulla W12. La scuderia tedesca cercherà di uscire dalla crisi in cui è piombata da Monaco in poi, non è ammissibile che il team che domina la F1 dal 2014 si arrenda così docilmente al nemico. Anche se questo nemico è veloce, non sbaglia mai e sicuramente dirà la sua anche in Inghilterra.

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Rosanna Greco

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