Fernando Alonso, lo ‘Sciamano di Oviedo’, è tornato in Formula 1 dopo due anni passati lontano dai riflettori della massima categoria automobilistica. In quel periodo, dopo un burrascoso epilogo di carriera alla guida della McLaren, il due volte campione del mondo si è dilettato in tante altre competizioni motoristiche quali la Rally Dakar, la Indycar ed ha vinto due campionati WEC (ed altrettante 24 Ore di Le Mans) col team Toyota Gazoo Racing. Dopo la pausa, adesso, è di nuovo in F1 dove pare abbia trovato il ritmo giusto.
Fernando Alonso, un campione vecchio stampo
Ancora dobbiamo farci l’abitudine quando, durante la trasmissione della F1, l’occhio cade sulla sinistra dello schermo e scorgiamo tra i partecipanti i nomi di RAI-MSC-ALO. Le sigle di questi campioni portano alla luce bellissimi ricordi ed altrettante battaglie, in cui la F1 viveva decisamente un periodo diverso da quello moderno. Tra i veterani troviamo Fernando Alonso, pilota Alpine classe ’81, che coi suoi due titoli mondiali in F1 ed una Triple Crown sfiorata, di strada ne ha fatta dall’esordio con la Minardi.
Per molti appassionati della Formula 1, l’annuncio dell’imminente ritorno di Alonso nella massima categoria motoristica ha rappresentato una boccata d’aria fresca. Quasi come se fosse un’ancora che ci ha permesso di rimanere legati alla vecchia F1 ancora per un po’, per “altri 5 minuti”.
Tornato ad indossare la casacca da pilota di F1 in un evento ufficiale durante il GP di Abu Dhabi dove sfrecciò a bordo della sua Renault R25, la prima che gli permise di vincere il suo titolo mondiale. Quel giro rappresentò un ritorno al passato, un incontro con il primo amore, e si sa che il primo amore non si scorda mai.
Alonso nella F1 di oggi
Da quel fine settimana di dicembre, Alonso è tornato a partecipare ad un campionato di F1 dopo due anni di assenza calandosi nell’abitacolo della sua Alpine, ex Renault, affrontando i test pre-stagionali in Bahrain. Bei risultati durante quei tre giorni, che non sono stati poi emulati durante le prime tappe della stagione. Nei weekend di gara, il pilota spagnolo era bravo sul giro secco da qualifica e sul passo gara, ma quasi come se fosse affetto da una qualche maledizione scagliata da un altro sciamano suo rivale, in gara non mostrava di possedere una certa sintonia con la sua A521.
Accade che durante un paio di domeniche, sia a Baku che in Francia, Fernando Alonso torna il combattivo di un tempo portando a casa una brillante sesta e ottava posizione – sul circuito di casa a soli 2 secondi da Ricciardo – placando le chiacchiere da bar che lo davano per bollito. Parole brutte, pesanti e sterili fatte da chi non guarda al passato e non lo ha mai fatto.
Adesso è giunto il momento di guardare all’orizzonte e puntare all’Austria, prossima tappa del calendario. Nel territorio dei bibitari – dove sorge il Red Bull Ring – nell’ultimo capitolo della sua carriera Alonso vanta soltanto un ottavo posto come miglior piazzamento, ottenuto nel 2018 quando la sua MCL33 era motorizzata Renault. Speriamo che l’ultimo risultato austriaco sia di buon auspicio per il pilota spagnolo, perché di campioni come lui ne son rimasti pochi.
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Paddock GP è il podcast che analizza i gran premi delle competizioni del motorsport! Nella prima puntata del podcast, Raffaello Caruso, Chiara Zambelli e Vincenzo Simonelli, hanno analizzato il GP di Francia 2021 creando un bel dibattito grazie soprattutto ai commenti ricevuti dagli ascoltatori. Se lo avete perso lo trovate su Facebook, YouTube e Spotify.
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