La storia continua e tra Fernando Alonso e Aston Martin non ci sarà una fine al termine del mondiale 2024. Il pilota spagnolo ha infatti rinnovato almeno fino al 2026, anno in cui cambieranno i regolamenti. Alonso aggiunge così un’altra voce alla sua lunga sfida in F1, una storia che, a prescindere da come finirà, vale la pena raccontare.
Alonso-Aston Martin: sì, lo voglio
Fernando Alonso ha firmato il rinnovo con Aston Martin. Così il normale pomeriggio di giovedì 11 aprile si è trasformato in qualcosa di cui vale la pena scrivere. Una firma che non significa solo avere uno dei venti ambìti sedili del Circus. Quella sigla posta su un foglio di carta da cifre fantasiose per noi comuni mortali, volente o nolente, fa parte di una storia. Quella di Fernando Alonso nello specifico; quella della F1 allargando il campo. Giunto nella massima serie nel 2001 con la Minardi, Alonso ci rimarrà almeno fino ai suoi 45 anni. Un’età importante visti gli impegni che ad oggi la F1 richiede.
2 titoli mondiali, nel 2005 e nel 2006, 32 vittorie, 22 pole e 106 podi conquistati, finora, tra Minardi, Renault anche sotto forma di Alpine, McLaren, Ferrari e Aston Martin. E con quest’ultima la storia non è ancora giunta alla parola “fine”. La sfida da cogliere era infatti troppo grande perché Alonso vi rinunciasse. Il pilota spagnolo si è così tolto dal mercato del 2024, forse anche un po’ a sorpresa. Sebbene, come da lui dichiarato, non vi sia mai davvero entrato, i contatti con altri ci sono stati. Mercedes e Red Bull presumibilmente, due team da acquolina in bocca cui Alonso ha negato la propria presenza.
Il posto lasciato libero da Hamilton ha sicuramente fatto gola, ma ad oggi Mercedes brancola nel buio delle difficoltà. Aspetto che Alonso non ha mancato di sottolineare nei giorni precedenti al rinnovo. “Sono più lenti di noi” ha infatti sentenziato l’asturiano, lasciando intendere ad un matrimonio improbabile con il team di Brackley. Alonso non ha quindi voluto cogliere l’eventuale scommessa forse anche per via di quanto recita la sua carta d’identità. L’età, per quanto possa essere solo un numero, ha il suo peso e lo spagnolo ne è consapevole.
Dall’altro lato c’era poi la Red Bull con una vettura migliore e una prospettiva di lotta per la vittoria e, perché no, una chance per il terzo titolo. Uno come Alonso a Verstappen sarebbe in grado di dare battaglia. Il “ma” in questo caso è però bello grosso e d’obbligo. Il team di Milton Keynes è infatti costruito attorno all’olandese che mai ha davvero deluso se non con gli intoppi iniziali dovuti anche ad una prematura carriera tra i grandi in F1. Sostituire Perez vorrebbe dire mettersi al servizio del tre volte iridato olandese. Ruolo che Alonso non vuole certo ricoprire. Diverso sarebbe stato andare a sostituire proprio Verstappen in caso di clamoroso addio, con una possibilità dunque più reale di competere per quel terzo titolo. Una storia diversa che, al momento, risulta sempre più improbabile da raccontare.
“Here to stay”, qui per restare
“Here to stay”. Poche, semplici ma efficaci parole quelle con cui è giunta l’ufficialità del rinnovo. Sono qui per restare ha infatti recitato lo spagnolo. Un Fernando Alonso immortale alla Ciro Di Marzio di Gomorra. Quel ritiro a fine 2018 sembra ormai una lontanissima parentesi che altro non ha fatto se non alimentare quella fame che Alonso ha provato a placare. Le opportunità sono però da cogliere al volo e in questo la F1 chiedeva ancora qualcosa a quel suo campione che comunque ha già dato. Non poteva finire così. Quei sorrisi su quei podi di inizio 2023 hanno infatti ripagato, tifosi e non. Aston Martin ha poi saputo coccolare il suo campione, portandolo ad una firma che sembrava difficile da avere nel breve periodo.
Un titolo mondiale è forse ad oggi complicato da pensare per una Aston Martin in crescita ma che ancora pecca di inesperienza come top team. La vittoria, quella numero 33, non è però mera utopia. La strada d’altronde è ancora lunga e di pagine bianche da scrivere ce ne sono per tutti. La scelta di proseguire Alonso l’ha definita facile, senza dubbi su altri possibili team. Il più era infatti decidere se continuare o meno, non tanto con Aston Martin quanto con l’intera F1. Alonso è però ancora pronto a percorrere quel cammino avviato nel 2001, lasciato nel 2018 e ripreso nel 2021. “Alea Iacta Est” pronunciava Cesare prima di attraversare il fiume Rubicone. Ora per Alonso la storia si ripete.
Certo i dubbi non sono mancati sul suo futuro con Aston Martin. Dal 2026 la scuderia di Lawrence Stroll si staccherà in via definitiva da Mercedes; Aston Martin, di fatto, non sarà più cliente di alcun team. Il sodalizio con Honda le stenderà infatti quel tappeto rosso che solo i top team sono chiamati a percorrere e che il team inglese ha intenzione di calcare. Una vecchia faida risalente al 2015 aveva fatto sorgere il dubbio.
Quel “GP2 Engine” pronunciato sulla McLaren motorizzata Honda a Suzuka era stato un enorme affronto che forse risuona ancora oggi nel quartier generale della casa nipponica. O meglio risuonava, perché nonostante gli attriti passati sia Alonso che Honda si sono mostrati consapevoli del possibile futuro per cui hanno bisogno l’uno dell’altra. Anche questa storia non poteva finire così. Una pagina bianca dunque attende e il primo punto Fernando lo ha già messo. “I am here to stay”.
LEGGI: “Mercato piloti: Sainz-Mercedes è un accordo che conviene?”
SEGUICI SU:
📱 Facebook, la nostra pagina ufficiale.
📸 Instagram, foto a sfondo motoristico e non solo!
🎙 Spotify, per ascoltare il meglio dei podcast in cuffia.
📹 YouTube, per gustarti tutti i nostri video.
👔 LinkedIn, rimani aggiornato sulle nostre offerte e contenuti.
🖥 Google News, per rimanere aggiornato sulle news direttamente dal tuo discovery.