Ayrton Senna McLaren
Tutto cambiò esattamente 30 anni fa: l'incidente fatale di Ayrton Senna fu uno shock per il mondo intero e rivoluzionò la Formula 1.

Una semplice data, 1 maggio 1994, sarà per sempre nel cuore di tutti gli appassionati della Formula 1. Quel giorno, 30 anni fa, Ayrton Senna perse la vita nel circuito di Imola e il suo incidente cambiò la Formula 1. Un pilota degno di essere chiamato campione, una carriera brillante terminata troppo presto: Senna non ci lascerà mai.

Gli inizi di Ayrton Senna

Ayrton Senna è considerato uno dei più grandi piloti di tutti i tempi: il suo talento naturale e la sua determinazione fuori dal comune sono entrati nella storia della Formula 1 e continuano a essere un’immensa fonte di ispirazione. Ayrton nasce a San Paolo nel 1960 da una famiglia benestante, che gli permette già a 4 anni di coltivare il suo talento in pista. La sua prima gara di kart arriva a 13 anni: il mondo dei motori inizia a notarlo, fino a portarlo, nel 1981, a vincere il campionato di Formula Ford 600.

30 anni Ayrton Senna
Photo Credit: Ayrton Senna Official Twitter Account

Dopo aver vinto anche il campionato britannico e quello europeo di Formula Ford 2000, arriva in Formula 3. Senna si fa notare fin da subito, conquistando, nel 1983, il titolo nel campionato britannico di F3 con 12 vittorie, 15 pole e 13 giri veloci su 20 gare.

L’arrivo di Senna in Formula 1

Frank Williams si accorge del pilota brasiliano e lo porta, nel 1984, a bordo della FW08C per un test. Dopo aver condotto altri test con McLaren, in compagnia di Martin Brundle e Stefan Bellof, ed essere risultato il più veloce, Ayrton esordisce in Formula 1, con Toleman, nel GP del Brasile sempre nel 1984. Senna dimostra di essere nato per correre in F1, splendendo sul bagnato: l’anno successivo, nel GP del Portogallo, il pilota Lotus ottiene la sua prima vittoria e riesce a doppiare quasi tutti i rivali. Nel 1988 vince il suo primo campionato mondiale con McLaren Honda, ma inizia anche la storica rivalità con il suo compagno Alan Prost. Questa dura lotta porta Prost ad andare in Ferrari, fino allo scontro, che sembra decisivo, tra i due durante il GP del Giappone del 1989: un brutto scontro per la conquista del titolo conduce Senna alla sospensione della superlicenza, che poi si risolve grazie a una lettera di scuse del pilota brasiliano.

1 maggio 1994 ayrton senna
Photo Credit: Ayrton Senna Official Twitter Account

L’anno successivo continua allo stesso modo: Senna e Prost, rispettivamente in McLaren e in Ferrari, non si danno pace. Entrambi vogliono essere campioni, e solo 9 punti portano in vantaggio Ayrton: sempre sul circuito di Suzuka, vengono squalificati tutti e due a causa di un incidente durante la lotta, e il pilota McLaren vince il mondiale. Conquista il suo terzo titolo di campione del mondo nel 1991.

Il campione passa in Williams nel 1994 e fino a quel momento la scuderia è la vincitrice in carica. Poi cambia qualcosa: l’eliminazione dei dispositivi elettronici nelle vetture fa perdere alla monoposto di Senna tutta la sua competitività e si rivela anche troppo stretta per il pilota. Il suo ultimo mondiale, quindi, inizia così: una macchina difficile da guidare, due ritiri nelle prime due gare e tanti problemi da risolvere.

Ayrton Senna e l’incidente fatale di 30 anni fa

Il weekend di gara a Imola, quel weekend maledetto, parte male, con l‘incidente di Barrichello il venerdì, durante le prove libere. Peggiora nelle qualifiche, dove perde la vita Roland Ratzenberg, ma il weekend continua. Ayrton Senna, sconvolto dalla morte del compagno, decide di commemorarlo portando con sé la bandiera austriaca per ricordarlo durante la gara della domenica. Quella stessa bandiera verrà poi ritrovata intrisa del sangue di Ayrton.

Ayrton Senna
Photo Credit: Ayrton Senna Official Twitter Account

La giornata di gara nel GP di San Marino si apre con un incidente, che coinvolge la Benetton di JJ Letho e la Lotus di Pedro Lamy. Dopo una Safety Car, tutto continua. Forse quelli erano tutti segnali, Ayrton Senna non doveva correre. Il pilota brasiliano riprende la sua gara davanti a tutti, fino al settimo giro: Senna perde il controllo della FW16, a causa del cedimento del piantone dello sterzo. Quello che accade subito dopo è ben impresso nella mente di tutti. Ayrton non riesce a evitare il muro a bordo pista e colpisce le barriere del Tamburello a una velocità troppo elevata, a causa di un gradino d’asfalto coperto d’erba all’inizio della via di fuga.

A causare la sua morte non è l’impatto, ma una parte di puntone della sospensione anteriore destra che penetra nella visiera del pilota. Sono attimi di silenzio, di confusione, di tensione, di disperazione. Il pilota viene portato in elisoccorso all’Ospedale Maggiore di Bologna, ma per lui non c’è niente da fare. Ci lascia così Ayrton Senna il 1 maggio del 1994.

Il ricordo di Ayrton Senna

Sono passati 30 anni, ma Ayrton Senna vive in ogni gara, in ogni circuito e in ogni pilota. La sua carriera brillante continua ancora oggi a essere un esempio per i giovani, proprio come lui stesso sperava, e per tutti gli appassionati di motori. Il suo ricordo non è mai svanito, grazie a libri, programmazioni, film e tanto altro in memoria di un campione che vive attraverso tutti noi.

Ayrton Senna 30 anni
Photo Credit: Ayrton Senna Official Twitter Account

La Formula 1 non è mai più stata la stessa dopo la tragedia del campione brasiliano e la sicurezza in pista è diventata una delle priorità di questo sport: dal collare Hans all’introduzione dell’Halo, si cerca di proteggere i piloti. Nonostante tutto sia cambiato da quella gara funesta, Ayrton Senna rimane un simbolo della Formula 1 in tutto il mondo. Oggi, 1 maggio, si commemora la vita di un pilota che è diventato l’eroe senza tempo per eccellenza, grazie al suo talento, il suo rispetto fuori e dentro la pista e le sue gare indimenticabili. Il ricordo di Ayrton Senna continuerà a vivere per sempre.

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Katia Albergo

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