I promettenti risultati della serie femminile riaccendono il dibattito sull' inclusione delle donne in Formula 1, una sfida ancora aperta.

La crescente popolarità della F1 Academy e i suoi promettenti risultati, fomentano l’argomento caldo del momento, ossia se, in futuro, sarà possibile avere donne in Formula 1. Il Grande Circus, da sempre un mondo per soli uomini, non sembra dare particolari segnali di apertura, ma il grande talento delle giovani pilote fa ben sperare.

Donne in Formula 1: passato e presente

Nonostante l’attuale scarsa probabilità di vedere donne gareggiare in Formula 1, oggi le pilote hanno maggiori possibilità di accedere al mondo dei motori. La F1 Academy, iniziativa capitanata dalla pilota Susie Wolff, ha fornito una grande opportunità alle giovani donne per dimostrare il proprio talento. Una delle protagoniste assolute della competizione è la francese Doriane Pin, la quale ha dominato in entrambi gli appuntamenti tenutesi fino ad ora, nonostante la penalità subita nella seconda gara. Pin, come tutte le sue compagne, ha dimostrato come anche le donne siano capaci e competitive quanto gli uomini, caratteristiche che non sono passate inosservate.

donne in F1
Photo Credit: F1 Academy X

Il dottor Ceccarelli, intervistato da Franco Nugnes per Motorsport.com, ha dichiarato come le giovani pilote siano estremamente competitive, ma non solo. Le donne della F1 Academy, infatti, possiedono capacità analitiche superiori, apprendono velocemente e dimostrano un alto potenziale. Questa forte competitività però, ha spiegato Ceccarelli, è rivolta soprattutto a se stesse, convinte di dover dimostrare al mondo di essere degne di stare al volante. Ciò può essere controproducente per le pilote, causando loro una pesante tensione fisica, ma soprattutto mentale.

Queste problematiche, probabilmente, le accumunano alle donne che, nel passato, hanno tentato di sfondare nel mondo invalicabile della Formula 1. Due nomi importanti sono Maria Teresa de Filippis e Lella Lombardi: la prima, classe 1926, corse nei gran premi di Monaco e di Spa-Francorchamps, purtroppo con risultati deludenti. Lella Lombardi, approdata in Formula 1 nel 1974, non riesce a fare di meglio, anche a causa di problemi tecnici e avvenimenti catastrofici che non le hanno permesso di lasciare il segno. Al momento, nessuna donna è riuscita a vincere in Formula 1, ma colei che riuscirà nell’impresa, sarà sicuramente leggenda.

Motorsport al femminile: non solo Formula 1

La Formula 1 è da sempre l’obbiettivo ultimo per ogni pilota, uomo o donna. Tuttavia, il Grande Circus è uno mondo complicato, dove vige un’altissima pressione e un’agguerrita competizione, caratteristiche che lo rendono accessibile solo a pochi eletti. Se accedere alla Formula 1 è difficile per gli uomini, lo è ancora di più per le donne. Proprio per questo, molte pilote si sono affacciate ad altre categorie e, alcune di loro, hanno fatto la storia. Il caso più celebre è quello di Michèle Mouton, detta anche la “Regina del Rally”, soprannome meritato date le sue vittorie e podi in diverse gare. La francese, insieme alla sua copilota italiana Fabrizia Pons, sono il primo equipaggio tutto al femminile ad aver conquistato una vittoria, avvenuta a Sanremo nel 1981, nel mondo del Rally. Altro esempio più recente è Lilou Wadoux, anche lei francese e vincitrice della sei ore di Spa-Francorchamps nel 2023. La giovane pilota Ferrari, a soli 22 anni, è la prima donna a conquistare una vittoria nel mondiale FIA WEC.

Photo Credit: FIA WEC X

Queste due donne sono esempi per numerose giovani che sognano di far parte del motorsport. Negli ultimi anni, si sono fatti tanti investimenti per incrementare la quota rosa nell’automobilismo, ma non basta. L’obbiettivo di vedere una donna in una categoria come la Formula 1, infatti, sembra ancora poco realizzabile. Tuttavia, i tempi stanno cambiando per il mondo dei motori e ci auguriamo che, nel futuro, le donne si possano battere al volante alla pari con gli uomini.

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Alessandra Mottadelli

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