La vicenda che sta coinvolgendo Christian Horner ha raggiunto un livello tale da allertare la Formula 1 e la FIA. Nel corso del primo giorno del Campionato del Mondo è stata inviata una mail ad oltre cento tra giornalisti e figure della dirigenza del Circus, contenente un’insieme di prove che incriminano il team principal di Red Bull. L’impatto mediatico ha generato la preoccupazione dei leader della competizione e della Federazione, che hanno deciso di indire un incontro straordinario.
Christian Horner al centro della discussione tra Formula 1 e FIA
Il clima del paddock del circuito di Sakhir è dei più tesi mai avuti negli ultimi anni. Da qualche settimana è scoppiata una vicenda di enorme gravità che vede come protagonista-antagonista Christian Horner. Una dipendente del team Red Bull lo ha accusato di comportamenti inappropriati nei suoi confronti. La situazione è stata gestita da Red Bull Austria, che ha schierato un legale esterno per interrogare le parti.
Non c’è stata alcuna decisione drastica nei confronti del TP, scagionato il mercoledì prima del Gran Premio del Bahrain 2024. Solo il giorno successivo, il 29 febbraio, un’altra bomba mediatica è esplosa riguardo Horner. Una figura anonima, posseditrice dei contatti mail di numerosi giornalisti e personaggi della dirigenza del campionato, ha inviato un messaggio contenente un link per Google Drive. Nella cartella sono stati trovati screenshot e fotografie che accusano ulteriormente il manager 50enne.
Al momento non è ancora chiaro se si tratti di elementi originali o di prove generate in maniera falsa. Allo stesso modo non si sa se questo materiale arrivi da una persona che proviene dall’interno o dall’esterno di Red Bull Racing. La notizia successiva a questo ennesimo episodio drammatico ha preoccupato enormemente la Formula 1 e la FIA, soprattutto per la reputazione della massima serie.
Tra i destinatari della mail incriminante ci sono anche il CEO del campionato Stefano Domenicali ed il presidente della Federazione Mohammed Ben Sulayem. I due hanno deciso di incontrarsi per un’assemblea straordinaria proprio nella sede del primo GP del 2024, per decidere come agire a riguardo. Tanti personaggi del paddock, come Toto Wolff e Zak Brown, esclamano: la trasparenza non c’è.
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